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Heart - Magazine
22/02/2025
( 582 letture )
Quando le battaglie fra artisti e case discografiche iniziano, non si sa mai dove possano portare. A volte gli artisti ne escono con le ossa rotte e devono mollare il colpo; altre volte ricevono comunque trattamenti tali da segnare per sempre una carriera (vedasi, giusto per fare un esempio, il caso dei Riot con la Columbia Records). In altri casi –rari, purtroppo– invece sono gli artisti a uscirne vincenti o quantomeno sulle proprie gambe, anche se per ottenere il “via libera” devono accettare rilasci discografici un po’ “particolari”, per così dire.
Magazine, secondo –o terzo, a seconda di come lo si voglia considerare– album full-length degli Heart, è esattamente un caso del genere e alla sua particolarissima genesi deve la sua peculiarità assoluta all’interno della discografia del gruppo.
Riavvolgiamo i nastri: alla fine del 1975 gli Heart stanno festeggiando meritatamente il successo di pubblico e critica del debutto Dreamboat Annie, che arriva al disco di platino. Ma ecco che subito arrivano le prime incomprensioni con l’etichetta Mushroom Records, che non trovano un’adeguata ricomposizione, tanto che all’inizio del 1977 i nostri decidono di rompere con la label e di pubblicare il loro secondo album, quello che diventerà Little Queen, con la CBS Records.
C’è però un problema: i nostri sono comunque obbligati a consegnare un altro album alla vecchia etichetta in base all'accordo che avevano firmato in origine; tuttavia, apparentemente, non ne hanno alcuna intenzione. Le cose precipitano velocemente: mentre la band sta terminando Little Queen per la CBS, la Mushroom Records mette assieme e pubblica, di sua iniziativa, un miscuglio di tracce non troppo ben assortite fra loro, che sarebbe diventato Magazine. Cinque di queste canzoni erano registrazioni in studio incompiute del 1976, insieme a un lato B e altri brani dal vivo presi da uno spettacolo del 1975 a Seattle. La clausola di esclusione di responsabilità, presente sulla prima versione originale del 1977, ammetteva che questo album era essenzialmente un bootleg approvato dalla casa discografica che era stato pubblicato senza il contributo o la benedizione della band.
La prima versione di Magazine arriva quindi sugli scaffali nell'aprile 1977, battendo Little Queen di diverse settimane. Gli Heart non la prendono per niente bene: infatti presentano subito un'ingiunzione legale che va a segno: Magazine è ritirato dal mercato, ma non prima che ne siano state vendute circa 50.000 copie. Il problema principale è che questa versione originale dell'album ha una qualità del suono leggermente inferiore e contiene esibizioni che la band non avrebbe mai approvato.
Il compromesso scelto dagli Heart, a loro volta scavalcati dagli eventi, è di registrare nuovamente le loro tracce a Seattle nel marzo del 1978 per una seconda uscita –di aprile 1978, sempre per la Mushroom– che avrebbe soddisfatto i loro obblighi contrattuali. Le esibizioni della band sono decisamente più forti e dal suono molto più raffinato. Anche le tracce live sono state modificate per rimuovere alcune delle loro carenze più evidenti. Così pure la sequenza delle tracce è stata leggermente modificata e funziona un po' meglio dell'originale.

Mentre Magazine, la prima release, era ovviamente un album di compilation (essenzialmente alcune tracce demo con alcune cover e un po' di materiale live iniziale aggiunto alla fine del disco), la seconda versione è stata commercializzata come un vero e proprio disco da studio, poiché conteneva materiale inedito, stavolta approvato e condiviso dal gruppo.
A fronte di una storia così travagliata, non è certo possibile pensare ad un capolavoro; tuttavia, spunti di interesse anche qui non mancano,
La nuova canzone più degna di nota è sicuramente Heartless, un hard rock graffiante con una linea di basso funky distintiva durante le strofe. Dal punto di vista compositivo, si notano alcune di quelle caratteristiche che renderanno la quasi contemporanea Barracuda una canzone così grandiosa. Il brano ha raggiunto il numero 24 nelle classifiche pop di Billboard negli Stati Uniti ed è rimasta un punto fermo delle radio FM e la preferita dai fan sin dalla sua uscita originale.
Devil Delight è un ibrido blues/hard rock lento che richiama parzialmente il groove di When The Levee Breaks dei Led Zeppelin, da sempre principale riferimento e fonte di ispirazione per le sorelle Wilson. La canzone in quegli anni è stata un punto fermo del loro set dal vivo.
L'atmosfera dell'album cambia bruscamente con la chitarra acustica, gli archi orchestrali e il flauto della dolce e suadente Just The Wine; a seguire, la prima cover del disco, ossia la celeberrima Without You dei Badfinger, che costituisce soprattutto una meritata vetrina per la voce incredibile di Ann Wilson.
Il secondo lato inizia con la title-track Magazine, una piccola gemma rimasta nascosta negli anni, ma che scorre con grazia e colpisce per la sua varietà. Here Song è un promettente, ma fin troppo breve, brano acustico incentrato sul flauto, che richiama un po’ l’atmosfera di The Battle of Evermore.
Da qui partono le tracce live (tutte cover) e si scatena l’anima blues della band: Mother Earth è uno shuffle molto lento e sobrio con un assolo di armonica molto in stile Robert Plant. Questa canzone si lega in maniera organica appropriatamente alla cover del celeberrimo standard You Shook Me, valido omaggio ai loro idoli, anche se certamente meno conosciuto rispetto alla versione degli Zeppelin. A concludere l'album è la potentissima cover live del pezzo pop I've Got The Music In Me, resa davvero infuocata dalla chitarra di Nancy Wilson.

Release assolutamente peculiare e a sé stante nella carriera del gruppo, Magazine si rivela in conclusione una raccolta di canzoni anche valide, se prese da sole, ma assemblate in maniera un po’ confusionaria e raffazzonata, e che per questo potrebbe lasciare i fan occasionali un po' confusi. Tuttavia, va considerato il suo interesse storico: l'album offre ai fan devoti del gruppo un’ottima opportunità per rivisitare i primi anni, formativi e fondamentali, degli Heart.
Già lo stesso anno o l’anno dopo –a seconda che si consideri valida la prima pubblicazione, nel 1977, o la seconda dell’anno successivo– Little Queen porterà la band al successo completo, grazie all’esplosione del mega singolo Barracuda, dando piena consacrazione alla classe immensa delle sorelle Wilson e dei loro compari.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
1977
Mushroom Records
Hard Rock
Tracklist
1. Heartless
2. Devil Delight
3. Just the Wine
4. Without You
5. Magazine
6. Here Song
7. Blues Medley (Mother Earth) (You Shook Me Babe) (Live)
8. I've Got the Music in Me (Live)
Line Up
Ann Wilson (Voce, Flauto, Chitarra acustica)
Nancy Wilson (Voce, Chitarra, Tastiera)
Roger Fisher (Chitarra)
Howard Leese (Chitarra, Tastiera, Cori)
Steve Fossen (Basso)
Michael DeRosier (Batteria)
 
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