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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Ars Diavoli - Pro Nihilo Esse
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( 3479 letture )
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Da una band portoghese che suona come fosse norvegese, che adotta un moniker in latino, che tratta tematiche tipicamente scandinave, si può mai aspettare qualcosa di originale? Rigorosamente no, è ovvio! Qui ci si trova a disquisire sull’aleatoria differenza che esiste tra bands fedeli alla tradizione e gente che suona senza aggiungere nulla di nuovo, o di già sentito, spacciandolo per proprio. Ma se certe frange del BLACK METAL innalzano a proprio vessillo la fedeltà a sonorità ben precise, rinunciando ad originalità ed innovazione, con PRO NIHILO ESSE il problema è diverso, perché non mi limiterei ad affermare che gli ARS DIAVOLI siano poco (o proprio per nulla) inediti; andrei oltre: questo CD è letteralmente identico a FILOSOFEM del caro Conte BURZUM.
Non parliamo di generi, di tradizione o di stili, ma di semplice e puro plagio! La somiglianza con l’album citato è letteralmente imbarazzante, dato che questi ARS DIAVOLI hanno studiato minuziosamente ogni singola nota, ogni singolo accordo per poterne ricreare la stessa identica atmosfera senza neppure provare ad iniettare brandelli di un’anima propria. I nostri hanno una capacità di clonare alla perfezione qualsiasi spunto ed anche la più impercettibile sfumatura è di fatto un falso d’autore: impressionante la batteria, suonata alla stessa maniera e con la stessa identica incapacità del caro Grishnackh; nel bene e nel male se ne copiano anche i difetti… pauroso! Solamente la produzione, che forse sarebbe stata altrettanto facile da clonare, è venuta leggermente inferiore a quella originale, ma anche qui la somiglianza fa rabbrividire.
Varg Vikernes -in arte BURZUM- fu (è?), senza ombra di dubbio, un personaggio il cui carisma lo ha reso una istituzione all’interno della scena BLACK METAL norvegese prima ed in quella mondiale poi; ebbe il merito di risvegliare lo spirito nazionalista in migliaia di ragazzi, che da quel momento iniziarono a cantare in madrelingua ed a decantare le gesta dei loro avi; poi venne la follia, la galera, la pubblicità e ben presto egli divenne un fantoccio in mano ai giornalisti che diffusero ogni tipo di notizia, con la diretta conseguenza di snaturare e fraintendere in modo radicale il messaggio iniziale. Nonostante tutto ciò la sua fama divenne un vero e proprio culto; proliferarono in ogni parte del globo assurde clone-bands e, come apice della idolatria, ci fu un perfino gruppetto italiano che in suo tributo, cantava in norvegese.
Oggi, a distanza di circa 13 anni dalla pubblicazione di FILOSOFEM, ci troviamo tra le mani questo dischetto del quale, sinceramente, non saprei che farmene, se non usarlo come zeppa per una scrivania… Chiunque conosca già la discografia di BURZUM, e nello specifico l’album in questione, oltre che darmi ragione, penso si asterrà dal perdere tempo in un inutile “imbruttimento” di un classico del genere. Inutile anche l’analisi approfondita dei brani, perché sarebbe un continuo richiamo ai lavori del buon Varg, senza senso e senza anima.
Non sono un amante dell’innovazione ad ogni costo tuttavia, di fronte ad un tale appiattimento del proprio IO, posso solo consigliarvi di rivolgere le vostre attenzioni altrove.
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4
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Ehm... io l'album non l'ho sentito, però mi pare paradossale che una band che si chiama Ars Diavoli faccia testi che "trattano tematiche tipicamente scandinave", quindi immagino pagane... Mah! Per quanto riguarda la recensione, io avrei tagliato la parte che parla di Burzum sia perché questo argomento è sicuramente abusato dai media, ma anche dalla gente, sia perché qui si sta recensendo un album, e quindi sarebbe meglio evitare di parlare di altre bands, sia perché affermazioni come "ebbe il merito di risvegliare lo spirito nazionalista in migliaia di ragazzi" non è certo una cosa di cui vantarsi, secondo me, soprattutto quando, come vedo, il messaggio è stato espresso in maniera pessima e recepito in maniera ancora peggiore. Detto questo, auguro un buon lavoro al recensore! |
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3
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Condivido pienamente l'analisi di Furio anche se ritengo l'artitmetica troppo penalizzante. Tuttavia, come detto in moltissime altre occasioni, la sintesi numerica nulla vale senza le ragioni espresse lungo il testo. Personalmente amo FILOSOFEM: lo ritengo una pietra miliare della mia discografia tanto per l'appeal depressivo, quanto per la malignità con cui sono espressi i concetti sonori del folle BURZUM. Fatte queste premesse una scopiazzatura come quella degli ARS DIAVOLI non mi infastidisce, anche se ovviamente comprendo bene non poter aspirare a voti d'eccellenza. L'album l'ho ascoltato molto bene e a cuor sereno darei una sufficienza piena consigliando al nostro buon Villkacis di procedere in una direzione un po' più personale, sempre che il proprio tasso di creatività glielo consenta. Diciamo un 65. |
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2
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Alla faccia della poca originalità XD |
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1
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Wow , una schifezza insomma. E magari in patria piacerà.... the new way of cloned black metal |
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INFORMAZIONI |
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Debemur Morti Productions
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Tracklist
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1. Angústia Sufocante 2. Ira Auto-infligida 3. Pro Nihilo Esse 4. Vis Compulsiva 5. Veneracão Suicida 6. Derrames…
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Line Up
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Villkacis - All instruments & Vocals
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RECENSIONI |
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