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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Eluveitie - Evocation I - The Arcane Dominion
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( 8131 letture )
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Lo anticipo subito: questo album è un flop.
Dopo il buon esordio Spirit e l'altrettanto gustoso Slania, per gli Eluveitie è giunto il tempo del famoso passo falso. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ragionevolmente mezzo vuoto. Perché mezzo vuoto? Perché l'iniziativa in fin dei conti è lodevole, ma in quanto a riuscita non ci siamo proprio. Evocation I - The Arcane Dominion si presenta come la prima delle due parti che andranno a comporre il concept elaborato dalla band d'oltralpe. Album totalmente acustico e ricco di strumenti tradizionali a partire dalla celtic harp, la cornamusa, la ghironda e l'hammered dulcimer, quest'ultimo strumento a corde erede di salteri e dulcimer medievali, oggi largamente utilizzato nella cosiddetta musica celtica.
Gli Eluveitie si sono fatti largo nella scena a partire dal 2006 con due album impostati su un folk-death melodico e trascinante che a poco a poco è riuscito a conquistare una discreta schiera di fans. Con The Arcane Dominion gli svizzeri stravolgono la loro struttura classica e si immergono in un mondo più ermetico, a loro conosciuto e forse stereotipato. L'album, ricco di parti strumentali, è diretto dalla voce di Anna Murphy, mentre il growl è abbandonato quasi totalmente.
Il folk però è una tipologia di musica che possiamo definire di cristallo. Preziosa ma fragile. Rischiare di cadere nel vuoto della noia e della ripetitività è un rischio che incombe sui musicisti come una spada di Damocle. E purtroppo questo nuovo lavoro degli svizzeri si infrange al suolo frammentandosi in minute scaglie che non lasciano tracce di sé. Il disco scorre a fatica e non tarda a tediare. Seppur qualcosa di buono si lascia apprezzare, come la frizzante Memento, il resto è un mare di noia in cui convergono correnti eterogenee di strumenti antichi. Il singolo estratto Omnos, del quale è stato girato anche un videoclip, è un vuoto a perdere. Melodie banali e senza mordente fanno da padrone nell'estratto che ravvisa una scarsa ispirazione nella stesura che riflette poi, a sua volta, il resto dell'album. Proprio questa traccia può essere inquadrata come la radice di The Arcane Dominion. Una proposta interessante che però, a mio avviso, fallisce nell'intento stretta dalla mortale morsa della monotonia.
I quindici brani presenti, perlopiù di breve durata, scorrono a fatica nonostante una musicalità facile e scenica. Le strumentali risultano pesanti come macigni mentre le altre tracce, ravvivate dalla voce femminile, finiscono per stancare seppure a tratti il singer Chrigel Glanzmann tenti di rianimare, inutilmente, l'impatto opaco.
Mi dispiace dover bocciare gli Eluveitie: dal loro debutto nel 2006 ho sempre discretamente apprezzato le loro composizioni, prima con Spirit e poi Slania che, seppur intrisi fino al midollo di folk, vantavano la componente death che travolge lo spartito coinvolgendo, senza portare allo sfinimento, l'ascoltatore. Così al fatidico terzo album gli elvetici falliscono la decisiva presa di posizione, presentando un album scialbo e senza mordente, che rischia di ostacolare il percorso intrapreso. Per la cosiddetta prova del nove bisognerà aspettare l'uscita del secondo disco legato al concept, sperando che i contenuti siano più brillanti e più intriganti, ma dall'andazzo di questo primo The Arcane Dominion non ci metterei la mano sul fuoco.
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14
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Che recensione cattiva! Ovviamente ognuno la pensa come vuole ma questo album secondo me è una bella boccata di folk. Magari è rivolto agli appassionati del folk tradizionale e poi è anche ben suonato. Per me nessun flop, anzi un album indispensabile per gente come loro che sa suonare quel tipo di strumenti. |
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13
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Io l'ho trovata una buona idea questa momentanea svolta folk,voto 75 |
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12
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Bel album , un omaggio alla tradizone celtica . |
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11
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Secondo me, un buon album folk... non folk metal, folk. quindi il mio voto è 68 |
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10
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Secondo me questo album non va visto da un punto di vista metal, è un album folk fatto da una band metal e come album folk non è niente male, le canzoni sono evocative (come il titolo suggerisce), in molte si sente l'approccio metal al songwriting (The Arcane Dominion, The Cauldron of Reinassence) che arricchisce ciò che il folk può dare. Le tracce poi sono variegate, non c'è monotonia l'attenzione rimane sempre desta e ogni passaggio ha qualcosa da dare. |
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9
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Vrero, Aelfwine. D'altra parte, se restasse un genere stantìo sarebbe la sua morte... |
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8
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Come ha detto il recensore, l'intento è nobile ma il risultato non mi sembra granché. E' sempre interessante (per il sottoscritto) quando gruppi metal danno una sterzata e suonano qualcos'altro. Ma questo Evocation I mi sembra fin troppo regolare e un po' sempliciotto nelle melodie e nella tempistica. Al giorno d'oggi, anche il folk si deve aggiornare! |
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7
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tranuilli ragazzi, gli Eluveitie tornaneranno con un album che promette bene (visitate il loro myspace e sentitevi THOUSANDFOLD). Questo disco è un passo falso in quanto non ci si aspettava un così radicale cambiamento: cioè non toglie che è suonato divinamente. la sufficienza la prende |
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6
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X il genere ke fanno sono rimasto deluso,passare da un folk metal fortemente graffiato dal death a passare al semplice sound così di colpo , ma come musica acustica è eccezionale. Comunque un'altro album così e gli Eluveitie faranno un grande flop. |
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5
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metal metal e solo metal...non è apprezzabile già d perse un cambio melodico del genere???e poi usateli voi 10 strumenti in una canzone e fateje fa na melodia...è bello come album,proprio xke è particolare...le melodie e i suoni sono fantastici,ti portano altrove...è diverso,ma loro sono bravi e si sente.a fare 3 rapidi riff son buoni tutti,qua si sente che sono bravi davvero...è bello non fate le pecore come al solito |
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4
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peccato .. semplicemente peccato ... |
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3
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sono rimasto alibito e deluso dopo il primo ascolto. poi, ripensandoci, mi son detto che sperimentare è cosa buona e giusta. ci sono riusciti, mi hanno stupito. posto ciò, l'album non mi piace.di slania mi ero innamorato, di questo non penso ci riuscirò. |
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2
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Peccato, Slania mi era piaciuto. |
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1
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Dagli Eluveitie mi sarei aspettato qualcosa di un po' meglio. A parere mio i brani acustici sono i più difficili da fare perchè, molte volte si rischia di far cadere la canzone nella noia, e una canzone che riesca... come dire... farti venire la pelle d'oca (non so se mi sono spiegato bene) è più difficle da fare senza un vocal/s. Anche se è una colonna sonora il brano che calza a pennello per far capire il concetto è Requiem for a Dream di Clint Mansel. I brani in questo album dove si sente un vocals come Omnos non rendondono per niente, la voce è possa, non riesce a lasciar un impronta come per me ha lasciato Slania Song del loro precedente album. Peccato io attendevo con ansia il loro nuovo lavoro e purtroppo ne sono rimasto abbastanza deluso. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sacrapos - At First Glance 2. Brictom 3. The Arcane Dominion 4. A Girl's Oath 5. Within the Grove 6. The Cauldron of Renascence 7. Nata 8. Omnos 9. Carnutian Forest 10. Dessumiis Luge 11. Gobanno 12. Voveso in Mori 13. Memento 14. Ne Regv Na 15. Sacrapos - The Disparaging Last Gaze
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Line Up
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Anna Murphy (Voce, Hurdy Gurdy) Chrigel Glanzmann (Voce, Chitarra acustica, Uilleann pipes, Bodhràn, Whistles) Ivo Henzi (Chitarra) Simeon Koch (Chitarra) Meri Tadic (Violino) Patrick "Päde" Kistler (Cornamusa, Whistles) Kay Brem (Basso) Merlin Sutter (Batteria)
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