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Hearse - Single Ticket To Paradise
( 2124 letture )
Oggi sto un po' così. Mi girano le balle, e anche parecchio. Giornata di merda al lavoro, torno a casa per godermi il mio Crodino -sono un tipo semplice- in un bagno di sudore (l'aria condizionata non funziona e quindi mi devo sciroppare 10 Km in auto sotto il sole delle 19:00, che da queste parti, di questi tempi, picchia ancora parecchio). Stappo la bottiglietta, e mentre il vapore ghiacciato che si riversa dal suo minuscolo collo sollettica già le mie papille gustative, che si preparano ad essere inondate da cotanta frizzante goduria, la bottiglietta mi scivola di mano e va ad infrangersi sul pavimento in una pozzanghera arancione. Ma porca puttana. Era l'ultima bottiglia della confezione e per giunta oggi è anche giovedì, i negozi di alimentari sono chiusi. Fanculo. Non sarò Bukowski ma avrò il diritto di smadonnare anch'io ogni tanto.

Dire che sono imbestialito è poco, diciamo che tipi non esattamente calmi come l'incredibile Hulk o Roberto da Crema in questo momento sembrerebbero due agnellini in confronto a me. Ho bisogno di sfogare un pò di rabbia, scorro freneticamente il dito sul cumulo di cd che affollano la scrivania e mi soffermo su Single Ticket To Paradise. Questo andrà bene. Perchè noi metallari siamo tipi assennati, la musica per noi è una piccola catarsi, se siamo allegri abbiamo il power metal, se siamo depressi abbiamo il doom metal, se siamo incazzati abbiamo il death metal; non ce ne andiamo certo in giro a massacrare famiglie, picchiare barboni, stuprare minorenni o incendiare chiese... Beh, su quest'ultima concedeteci il beneficio del dubbio, nessuno è perfetto.

Single Ticket To Paradise dicevo. Infilo il cd nel lettore, premo play e alzo il volume a palla; le proteste dei vicini sono l'ultimo dei miei problemi. Partono i primi accordi e sembrano i Beach Boys, parte il primo riff e sembrano i Motorhead, parte la prima strofa e sembrano gli Entombed. E invece niente di tutto questo (o forse di tutto un po'): fottuto rock 'n roll, fottuto death metal. In sostanza, fottuto. Anzi fottutissimo death 'n roll quello degli Hearse, band svedese che per chi non lo sapesse, nasce nel 2001 grazie al volere di un certo Johan Liiva, personaggio un bel po' fottuto anche lui, soprattutto dopo la dipartita dagli Arch Enemy -ma questa è un'altra storia. Ad accompagnarlo troviamo il fido compagno di merende Max Thornell, già assieme a Liiva nei Devourement e nei Furbowl, e Mattias Ljung, chitarrista con gli attributi. Il disco di cui parliamo è già il quinto per i nostri amici scandinavi ma supponiamo che il nome risulti nuovo a molti in quanto, vuoi per la misera distribuzione in terra italica, vuoi per la sorte non certo benevola nei confronti di quasi tutti i figli di Wolverine Blues, non sono in troppi coloro che si cagano questa band. E fanno male, perchè anche non rappresentando un punto fermo nel panorama del metal estremo moderno, gli Hearse di culi ne spaccano a sufficienza: il loro mix di death metal tipicamente svedese e hard rock di quello tosto non sarà originalissimo ma raggiunge un equilibrio formale tale da regalare parecchie soddisfazioni a chi cerca un pò di musica robusta, energica e adrenalinica. Va da sè che questo Single Ticket To Paradise non aggiunge molto alla discografia del gruppo in quanto il genere tende a limitare per natura sperimentazioni o innovazioni stilistiche, ma nei suoi quaranta minuti abbondanti di musica è in grado di regalare parecchio divertimento e scapocciamento a profusione.

Sporca, ignorante, grezza e istintiva, la musica degli Hearse si basa sui riff infuocati dell'ascia di Ljung, tappeto ideale per gli sproloqui di un Liiva sempre in piena forma, e da una sezione ritmica tanto essenziale quanto incisiva. Il tutto è supportato dalla produzione ENORME del buon Dan Swano per un risultato portentoso quando la band si mantiene nell'ambito del death 'n roll cazzuto dagli arrangiamenti semplici e dai ritmi elevati, un pò ridondante invece quando i ragazzi decidono di infognarsi in pezzi senza capo nè coda come la titletrack o la conclusiva Your Purgatory, due lente mattonate nelle balle caratterizzate dalla ripetitività di certi temi chitarristici e da lamentose spoken words che non portano che alla noia, peccato mortale per un disco di questo tipo. Oddio, non che la ripetitività manchi anche nelle parti più riuscite e tirate, ma pezzi come Misanthropic Charades, Degeneration X e Sundown colpiscono dritte al segno e pur con i soliti "difetti" strutturali riescono ad essere trascinanti e a tratti addirittura esaltanti, e sinceramente tanto basta per un lavoro come questo.

In conclusione possiamo affermare che Single Ticket To Paradise non sarà di certo ricordato negli annali del metallo pesante come chissà quale meraviglia, e a dirla tutta non rappresenta neanche il miglior lavoro degli Hearse. La band stessa tra l'altro non potrà contare su caratteristiche peculiari di alcuni colleghi illustri, si pensi alla concretezza dei compianti Gorefest, l'efferatezza dei maestri Entombed o ancora il marciume dei Phazm, ma è anche vero che i colleghi non possono contare sul carisma di un personaggio come Johan Liiva, che nel bene e nel male, si dimostra ancora una volta un artista con due palle così.

E adesso qualcuno mi aiuti a ripulire 'sto bordello...



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
24.45 su 20 voti [ VOTA]
maiden1976
Lunedì 20 Luglio 2009, 10.23.39
5
la rece è davvero divertente. p.s. anche io quando torno a casa dall'ufficio mi faccio sempre un mitico crodino!!
Blackout
Venerdì 17 Luglio 2009, 14.20.44
4
Beh, io l'estate la amo solo se sono in vacanza da qualche parte...
Renaz
Giovedì 16 Luglio 2009, 9.26.22
3
e poi la gente ama l'estate... bah
Uno qualsiasi
Mercoledì 15 Luglio 2009, 13.31.07
2
Ottima band, li conosco! Della serie: come fare una specie di Death/thrash e però non assomigliare ai primi Soilwork! PS: se a me succedeva una cosa come quella di inizio recensione, sfanculo tutte le cose che devo fare, riprendo la macchina e mi vado a pigliare una birra al bar!
Blackout
Mercoledì 15 Luglio 2009, 11.45.16
1
Bellissima la parte iniziale! Le sfighe non vengono mai da sole, eh
INFORMAZIONI
2009
Vic Records
Death
Tracklist
1. Intro
2. Misanthropic Charades
3. Sundown
4. The Moth
5. An Emotional Fraud
6. Single Ticket to Paradise
7. The Ferocious Embrace
8. Degeneration X
9. Your Purgatory
Line Up
Johan 'Liiva' Axelsson - Vocals
Mattias Ljung - Guitar
Max Thornell - Drums
Jocke "Skägget" Knutsson - Bass (session/live member)
 
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