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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Quante band sono capaci, dopo aver dato alle stampe un capolavoro, di cambiare parte della line-up e ripetersi agli stessi -se non più alti- livelli?
Alcuni nomi li conosciamo certamente tutti, come gli Iron Maiden dopo i primi album e la dipartita di Di'Anno, o gli AC/DC post-Bon Scott, ma il nome che faremo oggi è -purtroppo- molto meno conosciuto. Abbiamo già parlato dei Toxik e del loro incredibile World Circus, e oggi tratteremo di come la storia della band proseguì -e purtroppo si interruppe, fino alla recente reunion- col successivo, eclatante, Think This. Reduci dalla defezione del singer Mike Sanders, i nostri reagirono sostituendolo con Charles Sabin e aggiungendo alla seconda chitarra e tastiere John Donnelly. Queste premesse sono fondamentali per capire la svolta presa dalla band, che in questo disco abbraccia sonorità ancora più melodiche del precedente, arrivando a fondere progressive thrash e heavy in maniera stellare.
Rispetto al suo predecessore, Think This richiede un numero largamente maggiore di ascolti per essere pienamente capito ed apprezzato: il gusto per la melodia che la band americana aveva già mostrato nel precedente disco qua sublima per la prima volta in una ballad. There Stood The Fence è un'assoluta sorpresa per l'ascoltatore: la voce di Sabin è dolce e malinconica, le strofe cariche di passione e gli intrecci delle chitarre, prima acustiche poi elettriche, contribuiscono ad immergere il pubblico nella delicatissima atmosfera; sul "Go Nowhere, Nowhere" dolcemente urlato da Sabin i brividi corrono lungo la schiena.
Ma credere che questo significhi separare melodia e thrash in canzoni distinte e molto differenti è il peggior errore di valutazione possibile all'atto dell'ascolto di Think This: l'unico modo per capire l'album in questione è quello di immergersi nella perfetta fusione tra gli elementi citati senza cercare di discernerli. Chiunque ci provasse non riuscirebbe a cogliere appieno la magnificenza dei tre pezzi che aprono il disco e che lo portano subito ad un livello di eccellenza: stupefacenti intrecci di chitarre acustiche e tastiera, lancinanti acuti di Sabin -non ai livelli di Sanders ma comunque notevoli- ma con una vena melodica sottostante, mid-tempos in cui il singer mostra buona padronanza anche delle tonalità più basse, e stupefacenti momenti solistici in cui le chitarre sfoderano una prestazione da applausi a scena aperta. Greed contiene un ritornello costruito con incredibile perizia, travolgente, veloce, con notevoli tecnicismi da parte di tutta la band, davvero una bomba irresistibile; ma è Spontaneous a superare il livello di tutte le altre per giungere alle porte della perfezione: splendida sezione ritmica iniziale, strofe incalzanti e irresistibili, ma soprattutto un pre-chorus e un ritornello capaci di muovere anche i sassi, un vero e proprio orgasmo sonoro di tecnica, classe, cattiveria e melodia. Da venerare. Il resto del disco? Arriva subito: Black And White incalza senza pietà grazie alla premiata coppia Bonini/Leger, impegnata in cambi di tempo stellari, stacchi ultra-tecnici e imprevedibili e disumane accelerazioni da premio oscar; l'impronunciabile WIr NJn8/In God unisce un'atmosfera iniziale inquietantissima -grande, grandissimo lavoro di tastiere- ad un brano dal sapore vagamente glam e un ritornello incredibilmente catchy ma splendido, semplicemente splendido; ottimi pezzi anche la denuncia alla droga di Shotgun Logic -lavoro davvero incisivo e penetrante- e Take The Time, molto buona ma che suona un po' troppo alla World Circus.
Avrete notato che alcune canzoni mancano all'appello della recensione: una è Out On The Tiles, cover dei mitici Led Zeppelin un po' incattivita ma che si adatta tutto sommato al cantato di Sabin; naturale chiedersi se era proprio necessaria, visto che sembra quasi essere messa lì come filler, ma tutto sommato si lascia ascoltare. Le altre invece sono quelle che, ahimè, tirano verso il basso il giudizio complessivo: Technical Arrogance non parte male, ma in pochi secondi questa arroganza tecnica si trasforma in un brano senza capo né coda, completamente destrutturato e in cui i cambi di tempo non trovano un loro perché e si limitano a disorientare l'ascoltatore; Machine Dream non è di per sé male, fino a quando non si arriva al ritornello moscissimo e dannatamente catchy, stavolta senza risvolti positivi di sorta.
Ed eccoci infine al tanto atteso momento: il giudizio finale. Ho cercato per quanto possibile di evitare confronti con l'esordio della band, ma ora che mi ritrovo a non poterli fuggire la cosa si fa difficile: a mio avviso il disco in questione mostra più classe e stile rispetto a World Circus, toccando alcune vette incredibili -Spontaneous ragazzi, che pezzo!- ma che perde sulla lunga distanza a causa di alcuni punti deboli e di una produzione troppo pomposa e poco diretta, quasi da disco AOR più che thrash. In definitiva vorrei che il voto che vedrete associato alla recensione venisse preso con le pinze: si tratta di un giudizio numerico che ha valore limitato e poco interessante; se davvero volete giudicare Think This, compratelo ed ascoltatelo. La goduria che ne nasce varrà per voi tutti i 100 del mondo.
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21
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Disco da 90, il precedente da 95. Siamo a livelli stellari. |
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20
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Rispolverato stamattina. Splendido esempio di techno-thrash, musicisti straordinari, pezzi che - pur non sconfinando dal suddetto genere - mostrano anche un’evidente varietà. Devo dire che tra i due album il mio preferito rimane World Circus, ma anche questo è un discone. Voto 85 |
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19
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preso all'epoca, prima anche di World Circus. Per me disco pazzesco, bellissimo. Non perfetto ma perlopiù a causa della produzione, potente ma migliorabile. Però che pezzoni ragazzi.....Josh Christian è uno dei migliori chitarristi thrash, per me all'altezza di Skolnick
p.s. io impazzivo per technical arrogance! Vero, un pezzo di pura tecnica senza una vera struttura da canzone, ma il titolo ti preavvisa quindi va bene così  |
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17
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Il primo disco mi prese subito, questo no, ma con il tempo ho capito la sua grande importanza... I Toxik hanno rilasciato due dischi di grandissima qualità. Qualcuno conosce i Realm? Anche loro con Endless War e Suiciety fecero due ottimi lavori. |
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16
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Lo sto rivalutando alla grande....una volta non ci andavo matto, adesso forse sono vecchio, rincoglionito e apprezzo cose del passato |
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15
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Anch'io, come Giga 1980, ho dato 99 per migliorare la media voto del disco, che ritengo essere piuttosto al di sotto della sua effettiva qualità. Pur preferendogli il debut World Circus per motivi prettamente di gusto personale (trovo il primo disco più diretto e feroce), Think This è un album sfaccettato, vario, compositivamente ricchissimo, forse un tantino lezioso come già fatto notare da un altro utente, ma sicuramente una chicca da scoprire. Gli va dedicato del tempo perchè non è un disco semplicissimo o in grado di catturare subito, ma garantisce grandi soddisfazioni a lungo andare. |
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14
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Al di là dei gusti personali, non capisco proprio come possano gli utenti aver maltrattato in questo modo un disco che oggettivamente è di una qualità superiore (per me un capolavoro). La media di 62 è scandalosa per un lavoro di tale portata. Ovviamente parlo solamente a titolo personale, ognuno è libero di esprimere la votazione che vuole, però mi sembra veramente un'esagerazione in negativo...... Ho dato un 99 per rialzare un attimino la media (il mio voto reale sarebbe un 90). |
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13
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A me non piace molto, troppo lezioso. Gusti personali. |
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Ho trovato solo la ristampa del 2007, è uguale? |
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11
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Ho trovato solo la ristampa del 2007, è uguale? |
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10
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Splendido, ma continuo a preferirgli World Circus. Non ho mai ben digerito le tastiere nel thrash... |
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9
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Insieme a "Control & Resistance" dei Watchtower e "Suiciety" dei Realm, il miglior album tecno-thrash di sempre. |
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8
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Per me sia World Circus che questo sono due capolavori. Immensi Toxic |
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7
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Lo adoro... Per me questo disco rasenta la perfezione! In questi ultimi giorni l'ho ascoltato ininterrottamente, dà una buona dose di adrenalina adatta sia per andare a lavoro sia per evitare di addormentarsi durante il ritorno. 99 |
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6
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Incredibile e bellissimo! Lo preferisco a World Circus! |
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5
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Ordinato!!! Insieme a World Circus, grazie x la dritta Nikolas!!!! |
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4
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Si fallo assolutamente! Think This è un album unico nel genere, secondo me a livello di fusione tra melodia e thrash (e tecnica ovviamente) è una perla rara. Quasi mi dispiace che sia un disco dei Toxik, perché questo mi costringe a confrontarlo con World Circus, e la cosa mi mette in difficoltà... |
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3
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Cavoli...ho sentito qualcosa...da quando i thrashers hanno una voce così alta e melodica? Mi sa che non rimarrei deluso se approfondissi un po'...e lo farò! |
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2
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cd comprato all'epoca della sua uscita, convinto da recensioni positive (H / M, metal hammer). non mi è mai piaciuto il suono della batteria, c'è da dire pero' che basta una singola nota x distinguere questo gruppo da migliaia di altri, cosa non da poco... |
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1
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Disco fondamentale, imprescindibile. Perla del tecno-thrash!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Think This 2. Greed 3. Spontaneous 4. There Stood the Fence 5. Black and White 6. Technical Arrogance 7. WIr NJn8/In God 8. Machine Dream 9. Out on the Tiles 10. Shotgun Logic 11. Time After Time 12. Think That
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Line Up
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Charles Sabin (Voce) Josh Christian (Chitarra, Cori) John Donnelly (Chitarra, Tastiere, Cori) Brian Bonini (Basso, Tastiere, Cori) Tad Leger (Batteria, Cori)
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