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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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The Grotesquery - Tales From The Coffin Born
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( 3169 letture )
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Nuova band? Mica tanto! I The Grotesquery, seppur al debutto discografico, sono infatti una band formata da nomi affermati ormai da parecchio tempo nel panorama mondiale, in particolare death, e lasciamo all'eventuale lettore che non li riconoscesse il compito di pentirsi e recuperare le dovute informazioni.
Senza indugi e senza giri di parole, proprio come fanno loro, buttiamoci nel vivo del disco: Tales From The Coffin Born è uno straripante disco di death metal oscuro e ammorbante, particolarmente caustico e cupo, che punta molto sulla creazione di atmosfere maligne e asfissianti, oltre che su una base tecnica di tutto rispetto.
Il primo nome che al sottoscritto viene in mente analizzando il disco in questione è sicuramente Bloodbath. Pur essendo mediamente meno veloci e più ortodossi di loro, i The Grotesquery affrontano lo stesso discorso di puro annichilimento sonoro (sarà un caso della presenza di un brano intitolato Nightmares Made Flesh?), con una furia più controllata ma ugualmente devastante: Kam Lee è a dir poco sconvolgente, autore di linee vocali putride e maligne -forse anche grazie ad un aiuto "digitale"?- capaci di rivoltare lo stomaco dell'ignaro ascoltatore; i più neri incubi della psiche umana si concretizzano in essa e con essa, grazie anche ad un lavoro di riffing splendidamente azzeccato, che predilige l'uso di passaggi lungamente ripetuti, alternando tonalità medio/alte (di matrice vagamente black ed in grado di incutere un qualche senso di apprensione anche nel pubblico più insensibile, come nella inquietante Necromantic Ways) ad altre tipicamente di death, impegnate nella tessitura di una trama ritmica mai troppo veloce ma sempre adeguata alla forma canzone in cui i nostri paiono aver trovato la loro naturale e azzeccatissima via.
I brani, pur con una certa somiglianza di fondo, riescono infatti a centrare sempre l'obbiettivo del totale (s)coinvolgimento dell'uditorio: pezzi dotati di una fredda malignità, ritmiche perforanti (Sins Of His Father), linee vocali oscuramente affascinanti, contribuiscono a creare nel disco un'atmosfera di totale disperazione sonora che, credetemi, si sente molto di rado recentemente.
Una piccola nota solo per Spirits Of The Dead: francamente mi chiedo il perché della sua presenza all'interno di questo Tales From The Coffin Born; si tratta infatti di un brano assolutamente lontano dalla grandezza dei pezzi che lo accompagnano, e in esso non convince alla fine proprio nulla.
La rabbia, l'odio, la distruzione che spesso ci propinano band più o meno nuove negli ultimi tempi, sono nulla in confronto a quello che troverete qua; proprio per questo motivo mi sento di consigliare prepotentemente questo disco a tutti coloro che hanno nostalgia dei tempi d'oro del death metal, quelli in cui la sincerità del messaggio musicale di cui ci si faceva portatori era l'elemento fondamentale.
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4
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Bella recensione. Il disco mi piace e mi ha catturato. Ha un qualcosa di "ipnotoico" con quei riff "caracollanti" e quella voce tagliente.... |
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3
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Grandissimo disco death,fatto veramente con perizia e cattiveria agonistica,(passatemi il termine sportivo)!Questo ritorno alle origini del death non puo' fare che bene per gli amanti del genere.Forse l'unico appunto che si puo' fare al disco,altrimenti bellissimo,e' il collegamento che viene fatto tra i vari brani con un sgocciolio che alla lunga risulta......diuretico!GRANDI E GRAZIE A NIKOLAS PER LA RECE. |
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2
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Proprio poco fa guardavo la pagina di questo gruppo su metal archives e mi stuzzicava l'idea di questi disco rilasciato a gennaio e con delle votazioni piuttosto alte. Ascolterò. |
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1
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oramai i titoli più che intriganti sono ridicoli |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Coffin Birth 2. This Morbid Child 3. That Thing Which Lurks In Shadows 4. Necromantic Ways 5. The Terrible Old Man 6. Sins Of His Father 7. Spirits Of The Dead 8. Nightmares Made Flesh 9. Sepulcher Macabre 10. Fall Of The House Of Grotesque
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Line Up
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Master K. Lee (Kam Lee) - Vocals Herr R. Johansson (Rogga Johansson) - Guitar Grand Master J. Berglund (Johan Berglund) - Bass Notorious B. Helgetun (Brynjar Helgetun) - Drums
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RECENSIONI |
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