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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Slash`s Snakepit - Ain’t Life Grand
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( 6742 letture )
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Il nuovo millennio comincia all'insegna del grande hard rock per Slash, che con questo secondo (ed ultimo) disco dei suoi Slash's Snakepit non fa minimamente sentire la mancanza dei mitici, ma turbolenti, Guns N' Roses; forte della carismatica presenza del cantante Rod Jackson e della solida sezione ritmica formata dal chitarrista Ryan Roxie (Gilby Clarke, Alice Cooper) e del batterista Matt Loug, il Nostro Saul Hudson ci regala uno dei momenti rock più brillanti degli ultimi dieci anni. Ain't Life Grand è infatti un disco che ha girato per centinaia di volte nel mio lettore e che presenta i tratti distintivi dei grandi album: una buona dose di originalità ed una grande capacità di distinguersi dalle proposte discografiche in voga non solo allora ma anche oggi, il tutto sostenuto da una produzione potente e ben definita, che riesce a valorizzare ciascuno strumento nella sua singolarità, così come la band nel suo complesso.
Sfogliando i credits è evidente che questi pregi sono la conseguenza del lavoro di squadra: Ain't Life Grand non è un disco solista, perchè in ogni canzone c'è il contributo di più o meno tutti i musicisti coinvolti nella band, e sicuramente fra i cinque dev'esserci stato grande affiatamento, perchè gli arrangiamenti dei brani sono stati realizzati con grande perizia! Difatti è impossibile, in questo senso, trovare lacune, e lo stesso si può dire della qualità delle composizioni. Certo, è vero che il tipo di musica proposto dai Nostri è quanto di più tradizionale esista, ossia puro e semplice hard rock, ma è anche vero che la quantità di personalità qui presente rende questo aspetto completamente insignificante alle orecchie dell'ascoltatore; tutta questa personalità è dovuta essenzialmente a due cose, cioè la grande interpretazione di Rod Jackson ed il corposo lavoro degli strumentisti, soprattutto a livello compositivo e di arrangiamenti, prima ancora che a livello esecutivo, in quanto i riff di tutte le canzoni sono ben legati tra loro e concorrono, in ciascun singolo caso, a formare un'unica, inintererotta storia musicale.
Quanto ai brani, una delle punte massime del disco è costituita dall'apripista Been There Lately, un pezzo carico di energia che, con i suoi passaggi pentatonici, con il suo refrain melodico, con il suo ritmo sostenuto, ben rappresenta il contenuto generico del disco; da citare anche Shine, basato sull'alternanza di strofe clean e di ritornelli in cui a farla da padrone sono in realtà i bellissimi cori in sottofondo, senza i quali il pezzo avrebbe perso di incisività; memorabile la ballata Back To The Moment, che vede Rod Jackson scatenare la propria forza interpretativa e Slash gestire con grande cognizione di causa le sezioni soliste, sfruttando i clichè chitarristici del rock a suo favore e riuscendo così a realizzare degli assoli memorabili. Una menzione di merito va fatta infine ad Ain't Life Grand, pomposa ed autocelebrativa ma in grado di far cantare chiunque, anche chi non apprezza questo genere di musica.
Questa volta mi limiterò a parlare specificamente di soli quattro brani, cioè di un terzo del disco, perchè sono veramente arci-convinto che non serva un'analisi approfondita dell'album per dirvi di comprarlo: un'analisi di questo tipo, pensandoci bene, sarebbe addirittura fuorviante, perchè dovremmo ragionare su tutte le influenze che si ritrovano nel CD (soul, rock'n'blues, qualche lievissima rimembranza armonica blues vera e propria), col rischio di confondere Ain't Life Grand con uno di quei prodotti che vengono studiati in tutti i loro dettagli. Onestamente non posso dirvi se sia così, cioè se questo secondo disco degli Slash's Snakepit sia veramente stato costruito nota per nota, però vorrei sottolineare che, al momento in cui scrivo, sono circa dieci anni che lo ascolto e che lo vivo come un vero disco rock dev'essere ascoltato e vissuto. Ain't Life Grand suona roccioso, immediato, spontaneo e melodico: è uno di quegli album che può essere facilmente apprezzato da tutti e che, come accennavo all'inizio di quest'articolo, può essere ascoltato per anni ed anni. Se ancora non fa parte della vostra collezione, correte subito al riparo!
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concordo pienamente con la recensione. non c'è un brano debole in questo fantastico disco. sono anni che lo ascolto regolarmente. il miglior lavoro di Slash fuori dai GNR.
voto 90 |
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20
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@Aceshigh... é così infatti, molti di quei pezzi si dice che vennero rifiutati per un nuovo album dei Guns che poi in realtà non venne mai fuori. Chinese Democracy doveva uscire nel 99 o nel 2000 penso.
Mi piace considerarlo come l'album del 1995 che i GNR non fecero mai.
@Galilee, Il primo album a me sembra un disco dei Guns con Bon Jovi alla voce. |
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19
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Eh beh sì, concordo col discorso del sound. Inoltre sul primo suonano anche Gilby Clarke e Dizzy Reed, compagni di Slash coi Guns. E poi chissà -ipotesi che non saprei verificare- magari alcuni dei pezzi del debut degli Snakepit magari erano stati abbozzati/scritti da Slash pensando ad un eventuale nuovo album dei Guns che poi non c’è mai stato... |
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18
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La differenza tra il primo disco e il secondo è il sound. Il primo è ancora molto vicino ai Guns, il secondo molto meno. Qualitativamente credo si equivalgano. |
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17
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@Area Proprio perché, come dici tu, siamo di fronte a “tanta roba”, a un certo punto la scelta tra i due album diviene un fatto soggettivo... io tra i due album faccio veramente difficoltà a scegliere, diciamo che... vado a periodi 😉 |
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16
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@Aceshigh, secondo me é più bello il precedente, ma anche questo tanta roba |
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15
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Discone clamoroso! Quasi un’ora di grandissimo hard rock, dall’opener fino alla scatenata The Alien, passando per Mean Bone e Landslide (togliersi il cappello di fronte a chorus così perfetti), per la ballad Back to the Moment (con un grandissimo Rod Jackson), per Serial Killer (in cui ho sempre sentito aleggiare qualcosa dello zio Alice ma... ipervitaminizzato), per Life’s a Sweet Drug (il cui riff puzza di “pistole” lontano un miglio)... Difficile scegliere tra questo e l’esordio. Da avere tutti e due. Voto 91 |
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14
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Di questo disco sto aspettando che qualche etichetta major Giapponese faccia la ristampa... nonostante sia inferiore al primo mitico disco questo album devo comunque avercelo! |
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13
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Rispetto al precedente con Dover alla voce questo album è molto sottovalutato.
Di certo la considero l'unica cosa davvero buona fatta da Slash nella sua carriera solista.
È vero che può anche essere considerato "la sagra dei cliché", ma qui tutto funziona alla perfezione e la voce di Rod Jackson conferisce al tutto un'originalità che lo fa stare spanne sopra a Its Five o'clock somewhere, ma anche a molti album hard rock con più successo.
Tra le canzoni forse non ci sarà il capolavoro senza tempo, ma è davvero difficile trovare un punto debole e il mix tra momenti più rock e quelli più "riposanti" è perfetto.
Se questa formazione avesse avuto l'appoggio avuto dai Guns o dai primi avrebbe raccolto molto di più.
Un vero peccato che si siano sciolti subito. |
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12
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É davvero un gran disco...rod jackson lo preferisco ad eric dover alla voce. Ci sono pezzi che non hai citato nella recensione che a parer mio andavano citati quali "mean bone" e "serial killer" |
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11
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eheh... a distanza di anni i due use your illusion li ho ridimensionati parecchio, un calderone di roba senza capo nè coda, con pezzi buoni e molti totalmente anonimi. Molto più genuino e ispirato questo disco |
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10
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D'accordissimo sulla prima parte della frase, meno sulla seconda  |
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9
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Dopo "Appetite" è il miglior disco partorito da qualsiasi membro dei Guns... meglio pure dei due Use your illusion |
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8
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Sono d'accordo con la recensione. Uno degli album hardrock migliore di sempre...A mio parere il migliore degli ultimi 15 anni....Slash riformando gli Snakepit dimostra di avere ancora le palle, di voler fare la musica che gli piace di più...E la fà benissimo...L'album scorre che è una meraviglia...Ha una carica sovraumana, data forse anche dallo splendido apporto vocale di Jackson...Slash sforna tre-quattro assoli degni della sua fama...Ma in generale il cd supera la "prova con il tempo", risultando ad ogni nuovo ascolto sempre fresco e potente...Stupendo |
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7
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Disco clamoroso e Rod Jackson è un signor cantante, con una voce davvero perfetta per questa musica! Non si finisce mai di ascoltarlo. |
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6
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Quoto P2K perchè Serial Killer è da brividi!!! L'album l'ho consumato ed ancora, come Khaine, mi ritrovo spesso ad ascoltarlo. Da ricordare uno splendido concerto all'Alcatraz di supporto all'album....GRANDIOSO!!! |
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5
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Bella band....bel disco. |
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4
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Slash era l'anima dei Guns e si sente. bella le recensione,) |
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3
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Concordo con la recensione. Questo disco mi sorprese non poco a suo tempo, visto che lo comprai a scatola chiusa senza sapere cosa ci avrei trovato, visto che poi non sono un fan puro e duro dei Guns o di Slash. La sorpresa del disco è sicuramente Rod Jackson, comunque vorrei citare "Serial Killer" secondo me il vero apice del disco, e anche "Mean Bone" molto carica. |
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1
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Concordo su tutto ... grande album!!! Anche "It's Five O'Clock Somewhere" rimarrà sempre la mia musa!!!! Sono troppo legato al suo primo lavoro con gli Snakepit )) al cuori non si comanda!!! ahahahaha |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Been There Lately 2 Just Like Anything 3 Shine 4 Mean Bone 5 Back to the Moment 6 Life's Sweet Drug 7 Serial Killer 8 The Truth 9 Landslide 10 Ain't Life Grand 11 Speed Parade 12 The Alien
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Line Up
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Rod Jackson - voce Slash - chitarra solista Ryan Roxie - chitarra ritmica, cori Johnny Griparic - basso Matt Laug - batteria
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RECENSIONI |
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