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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 1398 letture )
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E' curioso notare come certe atmosfere, certi suoni, vengano automaticamente ricondotti al genere Metal, pur non avendo nulla a che spartire con esso da un punto di vista puramente tecnico.
Vi invito ad accedere al database online di SoundClick. Per chi non lo sapesse, Soundclick è uno dei siti di punta della libera distribuzione musicale in rete: pur essendo un sito fortemente legato agli Stati Uniti, e dunque incline a prediligere nel suo roster artisti legati al mondo del RnB e del Folk, non disdegna affatto tutto il resto della musica, Metal e Classica comprese. Dunque collegatevi al sito, e cercate il nome Aythis. Vi salterà subito all'occhio la foto della graziosa autrice del progetto, tale Carline Van Roos, e non potrete fare a meno di notare, leggendo le note biografiche, la sua militanza in ben due band Doom Metal: Lethian Dreams e Remembrance. Scendete con l'occhio fino al suo genere di riferimento attuale, nella colonna di sinistra, e memorizzate la definizione Goth Metal. Bene, ora non vi resta che dare un ascolto ai brani. Non notate qualcosa di strano? Già. L'avete capito.
Non vi è traccia in essi di chitarre, né di batteria, né di basso. Non vi sorprenderanno urla lancinanti o sbuffi gutturali. Non troverete nessun indizio del Metal che siete abituati ad ascoltare roteando i vostri capi longicriniti ai Festival estivi. Aythis è in realtà un progetto quantomeno atipico. E', per inciso, un distillato più o meno puro del Gothic Doom, una formula musicale passata col setaccio in modo tale da drenare soltanto la parte più liquida del suono, ovvero i synth ed i vocalizzi eterei, lasciando ingorgati nella rete tutti i ronzii, tutti i rimbombi, tutte le distorsioni tipiche dell'estremo. Da questo punto di vista concordo abbastanza con le band di riferimento: Elend, Dark Sanctuary, ma soprattutto Arcana. E' decisamente azzardato invece il riferimento alla musica Neoclassica: non basta un synth (per di più dalle tinte fortemente funeree) per potersi fregiare di di un'etichetta così prestigiosa. Non sarebbe legittimo.
Tralasciando per un momento etichette, paragoni e quanto altro, va detto che Glacia è un platter ben riuscito. Carline van Roos ha le idee molto chiare, sa dove vuole arrivare, e raggiungerà sicuramente il cuore degli amanti di questo genere. La sua prestazione vocale non è eccelsa, ma mi sento di lodare, per esempio, lo studio armonico proposto nell'opener, ed in generale la perfetta integrazione del cantato con le atmosfere proposte dal disco. A tal proposito, mai titolo poteva essere più indicato: la musica di Glacia è una sferzata di vento gelido nelle nostre orecchie, un flusso di note cristallizate nell'aria immota dell'Antartide, sospese nella loro bellezza... una bellezza che sussura di morte e disperazione. Se vi sentite attratti da queste tematiche, allora non esitate ad ascoltare Aythis, potrebbe diventare la vostra nuova ossessione musicale.
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INFORMAZIONI |
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Prikosnovénie/Nové and Paradigms Recordings
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Tracklist
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1. The Violet 2. Le Temps D'un Voyage 3. Autan Noir 4. Glacia 5. Forget Me Not 6. Moonlit Path
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RECENSIONI |
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