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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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The Wankerss - Tales for a Sweet Demise
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( 2107 letture )
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Il punk mescolato all’hard rock, l’energia e la perizia, la forza per spaccare il mondo: Tales for a Sweet Demise è un concentrato di tutto questo e anche di altro. E, se l’eloquente comunicato recita “il sound […] racconta le storie delle neglette legioni dei perdenti, esalta la triste bellezza del fallimento contro la banalità di trionfo”, allora di banalissimo trionfo si tratta. Nove brani (più un’intro) che catturano l’ascoltatore senza false promesse, ma con la forza di chi davvero si mette in gioco senza nulla da perdere. Certo, la sensazione è che si insista forse eccessivamente su un’immagine urban e true: non avremmo bisogno di così tanti impulsi per essere convinti, ma è un peccato veniale e tutto sommato perfettamente perdonabile, soprattutto se la presenza sonora della band è tale.
Da notare come l’intro di cui sopra, The Bitter Rise, spiazzi l’ascoltatore con un recitato sopra un pattern di chitarra acustica. Ma Already Gone ha la forza di un uragano da live: riff perfetti, ritmi incalzanti, notevoli idee melodiche. Il vocalist Lafayette urla a pieni polmoni, disdegnando partiture precise in luogo di energia ferina, esibendosi anche in controcanti dal notevole peso espressivo. Il riff di Stuck (Just to See You Go) è prepotentemente hard rock, e il brano compensa una certa mancanza di brillantezza con un refrain funzionale al millimetro. Tie Myself mostra i suoi limiti nella fissità della forma canzone, in questo caso non controbilanciata da una carica extra in grado di nobilitare spunti un po’ sottotono. New Flow Rising è, per l’appunto, una marea incontenibile, ricca di cambi dinamici degni di nota e di un apparato strumentale di livello superiore; ancora i controcanti a donare grezza agilità al refrain, per uno degli episodi da ricordare di questo esordio sulla lunga distanza dei The Wankerss. L’atteggiamento di sfida verso il mondo impregna il metabrano The Wankerss Got a War, ben intrecciato tra vocals e chitarre ma privo dello spunto decisivo, come un centometrista che si fermi a 10”01: buono, non ottimo. Ma la sensazione che aleggia è tutt’altro che spiacevole, e sfondare questo muro qualitativo non sarà difficile in futuro: si potrà andare dunque Beyond the End of the Line, che guarda caso è proprio il titolo del brano successivo. Qualche carenza a livello di sound appesantisce l’ascolto, per quanto gli spunti siano senz’altro interessanti -per quanto, ahiloro, tendenti alla ripetitività. Il piacere che deriva dall’ascolto di The Sweet Demise è sensibilmente maggiore, per via di soluzioni raramente usate nel corso del platter, pur senza stravolgere il criterio stilistico della band. L’isterismo chitarristico che introduce Tryin’ To Be Like You è qualcosa di vicino ad un’illusione –piccola e tutt’altro che maligna, ma pur sempre tale- di qualcosa di clamorosamente diverso: no, la forma è quella, con il bene e il male che ne deriva, e forse un pelo di diversità stilistica in più sarebbe gradito. Chiude Epitaph for Broken Men, ancora divisa tra ipermelodismo chitarristico e strofe rabbiose: ne fuoriesce una giusta voglia di headbanging, sorretta da strutture potenti al punto giusto.
Tales for a Sweet Demise è un disco che, pur senza grosse pretese esplicite, punta in alto, e in buona parte può dire di aver centrato il bersaglio: rock da concerto senza essere squisitamente party, spunti melodici senza vere e proprie melodie, tanta energia e tanto affiatamento. Qualche pecca (più di una, in effetti) “tira giù” la valutazione di un album che si lascia ascoltare con grande facilità e grande piacere, ma ha angoli poco limati che ne pregiudicano il pieno godimento. Non ci sentiamo di essere troppo duri con i The Wankerss, i quali, da Padova con furore, hanno in mano le carte per farsi strada.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Bitter Rise 2. Already Gone 3. Stuck (Just to See You Go) 4. Tie Myself 5. New Flow 6. The Wankerss Got a War 7. Beyond the End of the Line 8. Tryin’ To Be Like You 10. Epitaph for Broken Men
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Line Up
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Micke Lafayette (Vocals, Guitar) GG Rock (Guitar) Syracuse Hewitt (Bass Guitar) MC Memphiss (Drums)
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