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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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11 As In Adversaries - The Full Intrepid Experience Of Light
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( 3008 letture )
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Attenzione: state per leggere una recensione disturbante di un album disturbante. Premetto di essermi sempre ritenuto un ascoltatore di larghe vedute, pronto ad accogliere -ed in genere premiare- l'originalità nella musica Metal così come in tutti gli altri generi musicali: in particolare ho sempre apprezzato chi cerca di costruire qualcosa di nuovo senza appigliarsi ai soliti nomi noti, spesso sfiorando il plagio. Chi mi legge da tempo lo sa. Essendo io un musicista, ho sempre avuto la tendenza ad analizzare la musica ascoltata nota per nota, cercando di estrapolarne le componenti come se dovessi trascriverla su spartito, il che mi porta sovente ad analisi fredde e tecniche, ma per quanto possibile ragionate. Per il disco in esame oggi, The Full Intrepid Experience Of Light, mi sono limitato a rispettare questo modus operandi: ho ascoltato ogni brano più volte e ho cercato di ricavarne la struttura confrontandola con tutto ciò che conosco, oltre naturalmente ad assaporarla per cercarne gli aspetti più sostanziosi e digeribili. Ma stavolta qualcosa è andato storto. La struttura l'ho carpita e mentalmente trascritta, ma il sapore sulla lingua è rimasto invariabilmente orribile fino alla fine.
La ricetta degli 11 As In Adversaries è ben strutturata e corposa a prima vista (motivo per cui sono sicuro che verranno premiati dalla maggior parte delle riviste musicali) ma scavando tra le pieghe delle note si viene a scoprire una banalità di fondo che non ha nulla a che fare con l'impegno compositivo che mi sta a cuore: è un progetto parallelo dei Glorior Belli, creato per differenziarsi dalla band madre, e questo probabilmente è vero, ma ciò non implica anche automaticamente un certo livello di qualità. Se l'intento è far passare questo disco per Avanguardia, temo che i Solefald siano ancora molto lontani; se l'intento è emulare la gloria di band come Voivod o Neurosis (non lo dico io, ma una certa parte della stampa specializzata) beh, sapete già come la penso sulle emulazioni. In qualsiasi caso dunque non riesco a vedere di buon occhio questo platter. Tuttavia, per muovere una critica così pesante ad una band, non è sufficiente basarsi solo sul confronto con alcuni mostri sacri, e non sarebbe nemmeno giusto: ecco dunque che entra in gioco la mia analisi dello spartito. Per quanto posso sentire, la musica degli 11 As In Adversaries equivale spesso e volentieri ad un pentagramma hard rock pieno di "errori" formali: immaginate di scrivere su carta una normalissima struttura hard o heavy e di spostare determinate note in modo da creare autentiche dissonanze, incapaci di diventare inedite armonie dal momento che non tutte le linee melodiche sovrapposte sul pentagramma rispettano le stesse variazioni tonali. C'è chi va in una direzione, chi va in un'altra, e chi resta lì dov'è. Il gioco funziona per un po', e non nego di essermi sollazzato anch'io per almeno 3 o 4 minuti ascoltando i "discordi" della band sia sul versante ritmico sia su quello solista; ma come hanno insegnato ottimamente i The Mars Volta all'epoca d'oro, una dissonanza è efficace solo quando viene alternata da una sezione melodica o particolarmente rilassata. Non esiste buio senza luce, così come non esiste il male senza il bene, e dunque eliminando la più banale delle dicotomie che sta alla base del nostro ragionare... non resta che il caos inascoltabile.
Mi rivolgo dunque a tutti i blackster ed ai post-metaller più smaliziati: non fatevi fregare dalla buona produzione o dalla partecipazione di Kvarforth degli Shining. In giro c'è molto, molto di meglio, e non saranno quattro note piazzate in modo da non assomigliare a qualcosa di già fatto a creare un capolavoro geniale.
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8
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aaaah giusto, adesso la virtù è diventata conformarsi, se serve a dare il voto alto alla band che ti piace. Ma và, và..  |
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7
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Ma che palle 'sti criticetti frustrati che proprio c'hanno il patema di apparire conformati a tutti gli altri e allora visto che a criticare è buono pure il primo stronzo che passa... |
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6
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beh ha dato una sua ragionevole opinione e l'ha pure esaurientmente esposta. francamente attendevo questo disco da un anno; e ne sono rimasto davvero affascinato (cosa non automatica avendovi investito davvero moltissime aspettative); poi ovvio che se uno non trova il bandolo della matassa gli rimarra' per forza indigesto, cio' non implica forzatamente una colpa da parte del lavoro. Ho il lavoro in forma originale e ne sono davvero soddisfatto.  |
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5
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@Renaz eh che te devo di :-? Su una cosa ti dò ragione è distubante ma quanto mi piace @Okkulta Kvarforth è inutile nella quasi totalità delle sue varie guest ma vorrei capire questo disco cos'ha di sbagliato? Se uno ha apprezzato il percorso esplorativo dei Glorior Belli nella ricerca di soluzioni alternative (non sconosciute) non vedo come si possa criticare quest'album ancor più oltranzista e riconfermo lo sclerotico antecedentemente scritto, se invece a uno non piacciono neanche quelli allora Amen e via. |
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4
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d'accordo con Renaz... io sono fatto fregare dalla presenza di Kvarforth... ormai il prezzemolo dell'extreme metal... |
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3
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Dai 45 no! Bella recensione del cazzo  |
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2
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Aspettavo giusto te  |
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1
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Come devastare un disco non percependo nulla di quello che ha da dire, ok se questo è da 45 allora buttiamo via quasi tutto quello che è uscito quest'anno nel panorama avantgarde e affini dato che è una delle uscite più interessanti e sclerotiche. Va beh saranno anche gusti ma questa è proprio toppata. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Full Intrepid Experience Of Light 2. Agitation In The Glorious Theme 3. The Night Scalp Challenger 4. Reckless Beacon's Attraction 5. A Stealty Freedom 6. Verses From Which To Whirl
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Line Up
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J. – Guitar, Bass Vocals G. – Drums
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RECENSIONI |
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