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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Insidious Omen - Anointed With The Blood Of Chaos
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( 1864 letture )
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Che cosa ci propongono i canadesi Insidious Omen nel promo Anointed With The Blood Of Chaos?
Abbiamo tra le mani un mini-album contenente tre tracce di black classico e canonico di stampo fortemente scandinavo, nell’ambito del quale non paiono offrirsi spunti innovativi di grande spicco. Tuttavia, data la matrice prettamente old school del gruppo, l'ascolto è decisamente piacevole e ben si trasmette quella sana dose di oscurità che da sempre allieta e riempie di maligno piacere le anime di noi blackster di vecchia scuola.
Il nostro viaggio nelle fitte tenebre del “Presagio Insidioso” si suddivide in tre composizioni della lunghezza media di 9 minuti: le canzoni suonano molto compatte e strutturate in modo da non risultare né scontate né tantomeno ripetitive sino alla nausea, nota positiva che, senz’altro meritevole, distingue gli Insidious Omen da quella gran turba di band che, incatenate ai classici stilemi di genere, non fanno che sfornare interi album completamente imperniati sulla continua riproposizione dei soliti 4 riff monocordi reiterati finché svenimento non sopraggiunga. Ma veniamo ora all'opera nello specifico:
Sin dalla prima traccia, Serpents Gate, sentiamo l'influenza dei Darkthrone: nell'introduzione affidata ai lamenti di Bzath, infatti, percepiamo un forte richiamo a Kathaarian Life Code, richiamo che, lungi dal suonare come un plagio, si profila piuttosto come un ben riuscito tributo. Niente da eccepire neppure sullo screaming del vocalist, oscuro come un abisso senza fondo…anche le sei corde sembrano abbastanza ispirate, nonostante il suono in generale sia fortemente penalizzato da una produzione, ahimè, troppo scarna persino per il genere in questione: malgrado la perizia del gruppo, quindi, nessuno strumento viene realmente valorizzato e, in più di un occasione, la patina generale del prodotto appare non poco opacizzata. Feasting at the Trough of Lies inizia in modo più aggressivo ed è caratterizzata da passaggi catchy, cambi di tempo piacevoli ed accelerazioni particolarmente azzeccate, oltre che ben supportate dai sempre puntuali lamenti di Bzath. Inoltre, in questo brano, anche il lavoro alla batteria di Ishkingghoul sembra crescere notevolmente di livello rispetto all'opener. Through Stone and Steel the Flesh Speaks Deceit rappresenta la summa dell'album: quasi 10 minuti di Armageddon sonoro che chiudono in modo più che degno il promo. Non a caso, quest'ultima suite risulta la più varia delle tre, grazie anche alla maggiormente ostentata componente melodica come pure all'utilizzo di sporadiche parti in clean e voci sovrapposte, tutti elementi che concorrono ad arricchire ulteriormente il lavoro.
In ultima battuta l'album merita sicuramente la promozione, i difetti demarcati non sono gravissimi e, come già accennato in precedenza, l'unico elemento fortemente penalizzante per il combo è la scarsissima qualità della produzione, vera e propria spada di Damocle che pende inesorabilmente sul duo di Edmonton.
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Non comprendo quale siano i difetti... nel primo pezzo il fatto che la strumentazione sia livellata e compatta credo sia una scelta voluta per fortificare la sensazione di claustrofobia ritualistica. La produzione, è una battaglia questo punto perché quand'è scarna (e secondo me stavolta è indovinata) allora lo è troppo, quand'è rotonda e piena la si vuole scarna, è una questione di gusto ma prendendo spunto dalla rece visto che si parla di composizioni lunghe con probabilità scegliere una scarna è stato un ennesima riprova della continua ricerca dell'essenziale che mi sembra la chiave di lettura più ovvia per un ep simile. A parer mio il 62 è strettino. |
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INFORMAZIONI |
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Ahdistuksen Aihio Productions
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Tracklist
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1. Serpents Gate (Thus Malkuth Be Reborn) 2. Feasting at the Trough of Lies 3. Through Stone and Steel the Flesh Speaks Deceit
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Line Up
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Bzath - Vocals, Guitar Ishkingghoul – Drums
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RECENSIONI |
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