|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
Vomitory - Opus Mortis VIII
|
( 5982 letture )
|
Dite la verità, almeno un virgolettato in apertura ve lo aspettate vero? Capita che questa volta io voglia citare me stesso (che narciso penserete)!
“Prendi una recensione di un qualsiasi vecchio album dei Vomitory, cambia i titoli alle canzoni e otterrai la recensione del nuovo album dei Vomitory” (R.Ali)
Nella vita ci sono poche certezze ormai: nascere, morire (tanto per ingraziarmi gli aficionados, semmai esistano, di Kierkegaard), la nutella, la regina d’Inghilterra, la collana Fivelandia, e il contenuto musicale di ogni nuovo disco dei Vomitory. Da tre lustri, mediamente ogni due anni circa, i fratelli Gustafsson riversano i loro riffs taglienti e le loro macabre melodie, marchio di fabbrica legittimato da una carriera che è riassumibile in un assioma dalla lettura piuttosto semplice e immediata:
“L’evoluzione stilistica dei Vomitory è inversamente proporzionale alla sostanza dei loro dischi.”
E sulla sostanza, converrete, non si discutono. Dunque? Li liquidiamo con una pacca sulla spalla, un sei politico e aspettiamo il prossimo disco? No. I Vomitory sono più di una “vecchia” band fossilizzata sulla tradizione e sulla staticità, sarebbe fin troppo facile parlare di mancanza di idee o ispirazione latente. Essi rappresentano, assieme ad ormai poche realtà, quel poco che nella cara vecchia Europa ci rimane del retaggio settantiano e ottantiano della “musica della morte”. Sono il corrispettivo delle sagre di paese, quelle tipiche del centro Italia; ispirate e credibili, fatte di tradizione, sapori del (recente) passato, musica capace di impolverare, arrugginire e crepare, al solo risuonare delle prime note, ogni anfratto le quali sono in grado di raggiungere e solcare. L’ingiallimento tenue e pulito, un filtro seppia a ricolorare i muri, il ciottolato e il cielo, nuvoloso, che medita tempesta. Peccato non esistano le sagre del Death Metal, ma, se mai esistessero, la loro colonna sonora non potrebbe essere diversa da quanto contenuto in Opus Mortis (VIII, appunto, disco degli svedesi). Il titolo di suo già dice tutto, l’ottavo sigillo è il riassunto di una carriera quindicennale, la summa di un percorso sicuramente non caratterizzato da sensibili mutazioni, ma al quale non si può negare l’affinamento e la personalizzazione di un sound, un immagine. Il disco non offre niente di diverso da quanto già non sia stato offerto dai quattro virgulti di Forshaga. Up tempos, mid tempos, blast beats, Tobias Gustafsson non si fa mancare proprio nulla, donando al platter quello che è sempre mancato ai Vomitory: una sensata varietà ritmica (e ci tengo a sottolineare la parola “sensata”). Aggiungiamoci il solito, cavernoso e cupo growl Erik Rundqvist, il suo marcissimo basso, le laceranti e corpose asce di Urban Gustafsson e Östlund e… manca qualcosa? Qualcosa in realtà manca. I brani sono per la maggior parte di ottima fattura, specialmente il poker d’assi iniziale formato da Regorge In The Morgue, Bloodstained, They Will Burn e The Dead Awaken, quattro brani che ci regalano una band mai carente di intuizioni e soprattutto padrona del proprio sound. Quattro “ponti” ideali tra Svezia, Germania, Gran Bretagna e la Florida, dei concentrati di raffinato e sublime rancidume dei due mondi. E poi arriva Hate in A Time Of War, una cupa chitarra acustica introduce un riff maligno, tagliente e orrorifico, degno contraltare della violenta e feroce strofa che gli segue. Brano che si innalza a climax stilistico-compositivo dell’intero disco. Non si può mancare di citare anche la “thrashy” Torturous Ingenious e le conclusive Combat Psychosis e Requiem For The Fallen. Compito ben svolto come sempre, impreziosito da una produzione in bilico al punto giusto tra una moderata modernità e il grezzo d’annata. Parlavo, però, poco più su, del fatto che mancasse qualcosa. Non si tratta di una mancanza prettamente musicale, ma più ideale. Mi spiego. Opus Mortis VIII mi è francamente piaciuto molto, e se dovessi fermarmi a questa considerazione, non faticherei a convertire le mie impressioni in un giudizio superiore alla piena sufficienza. Però comincia a mancare, alla splendida formula concepita dai Vomitory, quel fattore la cui assenza, dopo quindici anni di carriera, rischia di trasformarli nel corrispettivo del mercato di paese. Manca quella dose di coraggio, della forma che ha consentito agli Exodus (per citare un nome) di rivivere una seconda giovinezza, senza la quale, presto o tardi, si rischia di diventare l’ascolto di serie B, nella schiera di quelle band stimate, con una storia invidiabile, ma che vivono bloccate in un’epoca che già molto ha detto e che poco ha ancora da dire. Una lezione di stile, questa…
“La tradizione si apprende, non si giudica” (R.Ali)
Il voto, lo lascio a voi.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
27
|
Qualche problema enomis2000??? I Vomitory sono una delle prima band del genere che, per quanto non abbiano mai avuto una vera e propria evoluzione artistica dopo Redemption, hanno sempre fatto della coerenza e della passione il loro modo di concepire la musica. Sempre stati nell'underground e hanno sempre continuato per quanto siano anni che riproponevano il loro sound. C'è qualche problema con i Vomitory? |
|
|
|
|
|
|
26
|
quando ho sentito nome di questo gruppo ho pensato subito che era una delle tante band goregrind e brutal death...ed infatti è così |
|
|
|
|
|
|
25
|
Ho detto che mi è piaciuto molto, quindi in qualche modo ho dato un'idea della forbice numerica con cui avrei valutato il dischetto. Però francamente non aveva senso definire un voto. Questo disco ha un appeal mutabile e "stagionale". |
|
|
|
|
|
|
24
|
Nagash, quello che obietti a L'accademico è più che condivisibile; è anche vero, però, che potevi lo stesso sbilanciarti con un voto. |
|
|
|
|
|
|
23
|
@L'Accademico: se ti senti indotto, plagiato, consigliato all'acquisto del disco in questione credo che il problema diventi unicamente tuo. S.V. significa senza voto, non 90 e non 30. Per il resto immagino che per giudicarlo e rimanere coerente al tuo pensiero di non saturare il mercato, tu l'abbiamo ottenuto o illegalmente (che cozzerebbe con un certo modus pensandi che vuoi esprimere) o lecitamente ai fini di recensirlo in sedi a te concesse (quindi con la possibilità di esprimere il tuo parere in maniera ampia senza dover necessariamente sottilizzare su chi la pensa diversamente da te). |
|
|
|
|
|
|
22
|
...ma sì, continuiamo così, facciamoci del male... Saturiamo questo mercato bramoso di vomitare di tutto e di più sulle nostre teste. Ops, scusate, vado a commentare anche il nuovo (inutile) Necrodeath |
|
|
|
|
|
|
21
|
@Renaz: Apprezzatissimo |
|
|
|
|
|
|
20
|
Bella recensione, davvero bella. E l'S.V. più ispirato che mi sia mai capitato di condividere. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Infatti non mi riferisco al fatto che piaccia o meno...semplicemente o piace o non piace, ma, personalmente, detto questo non ha alcun senso stare a discuterla. |
|
|
|
|
|
|
18
|
@NagasH anche la pasta al pomodoro c'è chi la sa fare e c'è chi no, fidati e meglio la passata? il ciliegino? oppure i pezzettoni? Sempre di quel piatto si parla ma come cambia l'aspetto e il gusto. Tornando ai Vomitory parlare in toni negativi di una band ortodossa, rocciosa, mai svendutasi e che live fa praticamente sognare lo trovo quantomeno strano. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Quello che mi fa più sorridere è che si sta praticamente discutendo sulla "pasta al pomodoro" XD |
|
|
|
|
|
|
16
|
x wangel :cos'hai su quello che finisce in core? ti ricordo che thrash, black, death,ecc...devono molto all' hardcore /punk. allora sei un fighetto anche te come me (io mi trucco tutte le sere e tu?). x l'accademico: sì, validi anche x me i vomiturition, ma stavolta i vomitory hanno fatto un discone, pieno di tupatupa come piacciono a me e a tanti fighetti.....(ciao beeeelliiiii) |
|
|
|
|
|
|
15
|
A me il disco è piaciuto molto...Ci sono riff davvero grandiosi...Quello di "Hate in a time of war" dà i brividi... |
|
|
|
|
|
|
14
|
gagliardi i Vomiturition!!bel consilglio!!ciao! |
|
|
|
|
|
|
13
|
Parlando di sagra del death metal, allora vi consiglio, in occasione del nome a base di 'vomito' qui evocato, i finnici VOMITURITION autori di un gran bel disco degli anni 90, dal titolo 'A Leftover'. Edito dalla tedesca Invasion Rec. Ascoltatelo e fatemi sapere... altro che Vomitory.... |
|
|
|
|
|
|
12
|
dal vivo questi desfano alla grande....nel metal di oggi manca appunto la sostanza...è ormai tutto orpelli e fighettate (vedi deathcore e tutto quello che finisce in core...si insomma i fighetti ma non solo )...ben vengano le sagre del Death Metal!! |
|
|
|
|
|
|
11
|
tutti al vomitatoio......bleargh |
|
|
|
|
|
|
10
|
Complimenti vivissimi alla Metal Blade. Ha fatto fatica anche il mio cestino... a digerirlo. |
|
|
|
|
|
|
9
|
@Enry non è che c'han separato alla nascita? XD |
|
|
|
|
|
|
8
|
Non male, prevedibile come il mio gatto che alle 7.00 in punto chiede da mangiare, ma tutto sommato restiamo sempre su livelli più che dignitosi. Per me, comunque, il loro capolavoro è 'Revelation Nausea', davvero un gran disco. |
|
|
|
|
|
|
7
|
si....si avevo capito benissimo la tua similitudine, la mia era solo una stupida e allegra domanda. Io però la preferivo a BimboMix!!!! |
|
|
|
|
|
|
6
|
Non la pubblicano più, però è una certezza nel senso che in ogni volume sai benissimo cosa trovi. se la compri è perché ti piace! Vedo che però l'esempio ha colpito nel segno XD |
|
|
|
|
|
|
5
|
Ottima band, non hanno mai raggiunto l'eccelso ma non sono neanche mai caduti in disgrazia, e dal vivo è veramente divertente vederli, un treno che arriva diretto ti investe e va...da loro non mi aspetto niente di più... |
|
|
|
|
|
|
4
|
per me il voto ce l'ha ed è 66 |
|
|
|
|
|
|
3
|
@EdoCFH concordo sugli Incantation non sui Grave che purtroppo due passi falsi ce li hanno o meglio dischi da appena sufficiente, i Vomitory invece la sufficienza la tengono lontana da sempre, grandi ragazzi!!! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Una recensione scritta davvero bene. Ma sicuro che la collana Fivelandia la pubblichino ancora??!!? |
|
|
|
|
|
|
1
|
Sono d'accordo anche sulle virgole,boh,sono un po come gli Incantation o i Grave,che male che vada ti propongono sempre la stessa merda tutte le volte (merda in senso positivo) per me è 75 |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
01 Regorge In The Morgue 02 Bloodstained 03 They Will Burn 04 The Dead Awaken 05 Hate In A Time Of War 06 Torturous Ingenious 07 Forever Damned 08 Shrouded In Darkness 09 Combat Psychosis 10 Requiem For The Fallen
|
|
Line Up
|
Erik Rundqvist - Vocals/Bass Urban Gustafsson - Guitars Peter Östlund - Guitars Tobias Gustafsson - Drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|