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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 19666 letture )
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Forse non tutti sanno che: le incubatrici da cui sono nati The Doors sono la facoltà di cinematografia della UCLA (University of California-Los Angeles) ed il corso di meditazione trascendentale tenuto dal maestro Maharishi Mahesh. Dalla prima provengono i due membri fondatori della band e parte del loro giro di amicizie: James Douglas Morrison, al secolo Jim, e Raymond Daniel Manzarek, Jr., noto come Ray. Sempre Ray conoscerà al corso gli altri due membri della band: John Densmore (batteria) e Robby Krieger (chitarra). Morrison è figlio di un ammiraglio della Marina degli Stati Uniti, George Stephen, ed è nato a Melbourne, in Florida, l’8 Dicembre del 1943. Seguendo la carriera del padre, la famiglia del piccolo Jim si è sempre spostata. Proprio durante il breve soggiorno ad Albuquerque, nel New Mexico (dove nascerà la sorellina Anne Robin), avrà luogo uno degli episodi più famosi che riguardano la crescita del ragazzo, ampiamente riportato anche nel film The Doors di Oliver Stone. La famiglia Morrison sta facendo un giro nel deserto, è mattina presto. Improvvisamente, lungo la pista, la macchina dei Morrison passa accanto al teatro di un grave incidente: un camioncino, che trasportava una famiglia di Nativi Americani, è uscito di strada ribaltandosi e molti sono rimasti feriti, sbalzati fuori dal cassone posteriore, forse uno o più sono morti. L’evento è riportato dallo stesso Jim in questi versi, che verranno poi da lui riutilizzati in diversi suoi componimenti:
Indians scattered on dawn’s highway bleeding Ghosts crowd the young child fragile eggshell mind
E’ un evento che impressionerà moltissimo il ragazzo e ne influenzerà pesantemente la poetica ed il comportamento: difficile che Jim credesse davvero che uno o più spiriti fossero entrati in lui quella mattina, ma sicuramente avverte questa suggestione come reale (di fatto la famiglia non confermerà mai che questo episodio si sia realmente svolto e sicuramente non nel modo in cui Jim lo ha raccontato), e porterà sempre dentro di sé una forte componente spirituale e filosofica legata allo sciamanesimo. Ray e Jim si conoscono, come detto, alla UCLA, presso la quale si laureano nel 1965. Jim vive da bohemien, sul tetto di un palazzo e lì scrive la maggior parte delle sue liriche, da cui provengono praticamente tutti i testi che poi entreranno nel repertorio dei The Doors. I due si incontrano a Venice Beach quell’estate e Jim racconta a Ray di aver scritto numerose canzoni e di avere “un intero concerto in testa”. Ray, che suona in un gruppo -Rick & The Ravens-, lo convince a cantare una di queste canzoni (Moonlight Drive che sarà poi registrata sul primo demo dei The Doors, ma andrà ufficialmente solo sul secondo album della band, Strange Days). Impressionato dalla potenza lirica di Morrison, Manzarek decide immediatamente di formare un’altra band, nella quale coinvolge il batterista John Densmore ed, inizialmente, la bassista dei Ravens, Patricia Sullivan. L’ultimo ad arrivare nel gruppo è il chitarrista Robbie Krieger. La line up definitiva è già formata, con l’abbandono della Sullivan e Manzarek che si prende carico delle linee di basso, grazie al Fender Rhodes Piano Bass. Il debutto live arriva nel 1966 al London Fog sul Sunset Strip, un localaccio mal frequentato: Manzarek dirà che quei mesi furono piuttosto tristi, non fosse stato per l’opportunità di provare le canzoni dal vivo e trovare un’intesa a livello di band. Il passaggio successivo fu l’ingaggio al ben più famoso Whisky-a-Go-Go, presso il quale i The Doors diventarono la house band. Il repertorio cresceva e con esso la confidenza del gruppo col palco (inizialmente, Morrison era talmente terrorizzato dal suonare in pubblico che cantava tutti i set voltando le spalle alla gente), finché il leader dei Love, Arthur Lee, convinse il proprietario della Elektra Records, Jac Holzman, a dare una possibilità alla band. Il discografico si recò al Whisky-a-Go-Go assieme al produttore Paul A. Rothchild ed al termine dei due incendiari set tenuti dal gruppo, propose loro il contratto che avrebbe cambiato la vita di tutti. Registrato nell’Agosto del 1966 e pubblicato nel gennaio del 1967, The Doors è, senza dubbio alcuno, uno dei debutti più importanti della storia del Rock ed, allo stesso tempo, uno dei dischi più influenti e conosciuti di tutti i tempi. Il solo fatto di contenere alcuni dei più grandi classici dei The Doors ed almeno tre delle canzoni simbolo del rock stesso, Light My Fire, The End e Break On Through, basterebbe a renderlo un classico senza tempo, uno dei dischi da avere per chiunque. Di fatto, The Doors costituisce forse la punta massima dell’intera discografia della band ed uno dei dischi di maggior equilibrio ed impatto che il gruppo abbia mai realizzato (assieme al successivo Strange Days). La poetica di Morrison vi si esprime già a livelli altissimi; musicalmente il gruppo è già maturo e propone uno stile personale ed eccentrico, assolutamente non replicabile che parte dal blues e dal rock’n’roll ma incamera ritmiche jazz e latinoamericane, influenze del vaudeville e del teatro brechtiano, fino alle influenze classiche introdotte da Manzarek e si spinge verso l’onda psichedelica che stava contagiando tutto il mondo, tingendosi di una dimensione oscura e drammatica del tutto aliena al flower power imperante in quei giorni; la stupenda voce baritonale di Morrison e la perfetta produzione di Rothchild, assolutamente scintillante e tutt’ora godibilissima, completano un cerchio perfetto. The Doors erano destinati ad un meritato successo, perché potevano contare su un set di canzoni di livello assoluto, prima di tutto e, in secondo luogo, su un frontman unico: sensuale e pericoloso, quanto affascinante e dotato di credibilità poetica. Basta l’introduzione della opener Break On Through per capire che ci troviamo davanti qualcosa di unico:il giro di basso e tastiera è potente, minaccioso, l’anomala ritmica jazz di Densmore è familiare ma al tempo stesso aliena in campo rock, la chitarra di Krieger appare e punteggia, pronta a graffiare quando serve, fino all’urlo ferino di Morrison che incalza, esortando a “sfondare e passare dall’altra parte”, perché Quando le Porte della Percezione si apriranno, tutto apparirà all’uomo esattamente come è: infinito. Segue Soul Kitchen una delle canzoni più amate dalla band, che la riproporrà spesso come chiusura del primo set dei propri concerti e la cui introduzione sarà poi ripresa per la seconda canzone “epica” dei The Doors, When The Music’s Over. Il terzo brano è una delle ballate per piano e voce più belle ed emotivamente potenti composte in ambito rock: Crystal Ship. Quasi incredibile che un gruppo formato da un anno avesse già raggiunto tali livelli di maturità compositiva ed espressiva. Twentieth Century Fox è un piacevole rock che consente di rifiatare e di addentrarci nella famosissima Alabama Song (Whisky Bar), riproposizione di un brano scritto da Bertold Brecht e Kurt Weill per la loro opera Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny. La versione dei The Doors ricorda pericolosamente il caracollare di un ubriaco notturno e contribuisce alla fama “maledetta” della band. Segue il classico dei classici: Light My Fire. Inutile aggiungere parole alle migliaia versate per questa canzone: è una delle più famose e celebrate al mondo e senza dubbio rivela che le potenzialità della band sono profonde e ben fondate, come confermato dal doppio assolo centrale. Back Door Man è un brano del blues man Willie Dixon portato al successo da Howlin’ Wolf e diventerà ospite fisso delle scalette dal vivo della band. I Looked At You è uno dei classici brani da “piacione” di Morrison: una canzone che proposta da un’altra band sarebbe risultata probabilmente insignificante, finisce per diventare un rock fintamente spensierato ed in realtà quasi malinconico, impreziosito dal lavoro di Manzarek e dalla ritmica di Densmore, un batterista dalla spiccata sensibilità dinamica mai abbastanza celebrata. Arriviamo così ad uno dei brano simbolo dei The Doors, End of The Night: indolente tributo decadente e notturno, è senza dubbio uno degli apici musicali della band. Indimenticabile il verso
Realms of bliss Realms of light Some are born to sweet delight Some are born to the endless night
Mutuato da una lirica di William Blake, Auguries of Innocence. Per Take it As it Comes, ripresa poi dai Ramones, vale lo stesso discorso già fatto per I Looked At You e ci troviamo infine alle porte di The End. Canzone nata per gioco, come chiusura del set, nella quale Morrison inizialmente improvvisava una o due strofe al massimo, era poi cresciuta sempre di più, assumendo un carattere sempre più definito e definitivo. Sin dal famosissimo verso iniziale
This is the End, beautiful friend. This is the End, my only friend, the End. Of our elaborate plans, the End. Of everything that stands, the End. No safety or surprise, the End. I’ll never look into your eyes, again
Il brano assume una caratteristica epica e romantica, che diventa poi messianica (The blue bus is calling us, Ride the highway west babe…The west is the best, ride the snake, to the lake, the ancient lake) e conduce alla drammatica sezione finale, che si conclude in maniera edipica, con l’uccisione del Padre e lo stupro della Madre, in un crescendo ritmico e musicale che ricorda da vicino la progressione tipica dell’atto sessuale. Anche in questo caso, si tratta di un brano che ha fatto versare i proverbiali fiumi di inchiostro per la complessa struttura psicologica che lo sottende e la fine resa poetica. The Doors resta un manifesto assoluto di un’epoca psichedelica e di rinascita, che scava nei propri demoni e cerca di superare i limiti di una condizione umana ancora troppo lontana dall’idillio che la rivoluzione tecnologica sembrava promettere dopo gli orrori senza fine della Seconda Guerra Mondiale. Le droghe sembrarono quindi assumere il ruolo di superamento della realtà, verso la libertà e la verità che la civiltà aveva ormai nascosto. Una finta libertà, che costerà -e costa- la vita a fin troppe persone. Le colte citazioni di Morrison, che vanno dalla tragedia greca al romanticismo inglese ed americano, fino al teatro; la sua particolare visione sciamanica e salvifica che dovrebbe condurre, attraverso la liberazione dionisiaca della forza umana, all’apertura totale della coscienza e della percezione umana; la musica ossessiva ed innovativa dei The Doors, pericolosamente in bilico tra tradizione musicale americana e sperimentalismo. Tutto questo è contenuto in un debut album storico e tutt’ora vivo. Indimenticabile.
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VOTO LETTORI
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87.50 su 132 voti [
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...100....leggenda .... |
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Riascoltato oggi dopo tantissimo tempo, un classico senza tempo, per me nettamente il migliore della band, con Revolver in quegli anni erano avanti. Giusto il voto vicino alla perfezione |
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94
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Album leggendario di una band leggendaria voto 100 |
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Riascoltato 2 volte dopo tantissimi anni....che dire....io con questi brani ci sono cresciuto e li ho vissuti in eta’ molto giovane e anche adolescienziale!Questo disco e’ uno dei migliori di tutto il rock in generale...non aggiungo altro! Jim e i doors con questo capolavoro rimarranno per sempre immortali |
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92
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...super capolavoro.....un pezzo di storia del rock...100 |
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Eeeeeeeee capolavogho visionaghio ! EEEEEEEE capolavogho pentadimensionale ! Eeeeeeeee capolavogho sciamanico ! Eeeeeeee Jim Mogghison ti catapulta in una dimensione eeeeeee tra la metafisica e la metatragica eeeeeeeee tra la inquietitudine e la seghenità non anomala, eeeeeeee che dighe di Walk on trough cheeee paghe quasi di sentighe la mano sexy eghotica e trascendentale di Morrison trascinaghsci nella quinta dimensione onighica eeeeee che dighe di The End, con il suo faghe malinconico e crescendo estghemo incestuoso ? Eeeeeee che dighe della abilità ulghategghena della Band di non usaghe un bassista ? Capascità questa fuoghi dal comune ai tempi, il ghitmo egha affidato alle sapienti mani vightuose di Manzaghek. Questo album, entgha di diritto tra i piu' Grrrrrrrrrrrrrrrrrandi protagonisti del 1967. Peghchè il vegho capolavogho di quell'anno è The Letter dei Box Tops |
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Questo vinile, che con quella strana copertina aveva un che di misterioso, è sempre stato in casa mia, appartenendo a mia sorella maggiore. Tuttavia, da bambino, consumavo letteralmente la prima traccia, ma non riuscivo a capire il resto di questo storico debutto. E' forse l'unica cosa che invidio agli USA oltre al suo immenso e vario territorio: le culture Country, Blues e Bluegrass. Lo capirò e sviscererò con dovizia in adolescenza, recuperando con gli interessi il tempo perduto, ma ancora oggi penso che il Metal debba tantissimo a Break On Through. I DOORS li so a memoria, li ho ascoltati tutto alla nausea, ma non solo non mi hanno mai stufato, ma ancora oggi mi stupiscono. Ogni disco ha una personalità diversa. Se dovessi salvarne uno solo xò, salverei questo, x canzoni, magia, interpretazioni, sound e valore storico senza tempo, nella sua completezza. |
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Lo sto riascoltando dopo molti anni..che dire..un classico senza tempo.Album come questo,suoneranno freschi ed emozionani anche fra mille anni! |
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Le porte della percezione....The End...è una di quelle canzoni che vorrei per il mio funerale...Disco senza tempo, uno di quelle poche band che non hanno simili, non tutti sono totalmente consci di quanto lasciato di eredità...e lo si capira' ancor di piu' nelle decadi che passeranno in futuro, e loro ci saranno sempre; forse il destino voleva che Jim Morrison e Ray Manzarek si incontrassero |
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Disco di un altro pianeta. Il cocktail rock/jazz di Densmore, l'organo classico/rock di Manzarek e la chitarra flamenco di Krieger incontrano il poeta Morrison. Tutti i brani da consegnare alla storia, dal punto di vista lirico siamo agli apici del secolo scorso in particolare con The End, un misto fra il teatro classico greco e la psicanalisi di Freud. Dal punto di vista musicale su tutti la violenza punk ante litteram ed epilettica di Break On Through, il piano classico di Manzarek in Crystal Ship e l'incontro della tradizione flamenco di Krieger con l'organo di Manzarek su uno dei massimi capolavori di tutti i tempi, Light My Fire. Uno dei pochi dischi a cui darei 100 ad occhi chiusi, senza pensarci due volte. |
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A me inizialmente a 14 non piacevano, crescendo, all'età di 22 anni ho cominciato invece piano piano ad appreezzare il gruppo, fino ad esserne travolto completamente, melodia e ruviezza , mood e atmosfere quasi sul surreale e rabbia incanalata in una emotività potente, profonda, vibrante, pulante , viva. Morrison , è stato uno dei più importanti nterpreti del rock, irriverente, ironico , sarcastico e voce unica, genio e sregoletezza, questo erano i The Doors, spero che i giovani di oggi si avvicinino a loro e li ascoltino.Il loro è un rock stranissimo, condito di psych ed atmsfere particolari stranissime, con influenze blues jazz, ma superando queste influenze le trascende, arrichindole e mettendole sempre in cammino verso l'altrove, ed aprono con queste chiavi sonore le porte ad altri modi e realtà parallele, un soud particolare e unico, un po oscuro ma che a volte e' veramente iperdimensionale per l'interpretazione strumentale e vocale dei testi scritti, particolarmente sentita.Disco capolavoro.Grandi, e grande Morrison R.I.P. |
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la prima band vera che ho conosciuto… ..li ho seguiti anni… per poi passare al metal… ogni tanto ascolto con immenso piacere i doors,anche perche' mi hanno accompagnato per anni nella mia adolescenza e oltre… .lo pure imitato ,ho portato lo stesso abigliamento e capigliatura di jim per anni,mi ero fatto costruire dal fabbro la cintura di jim… che tempi e che magici ricordi.. |
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@Nu Metal Head: che problemi hai? |
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Fondamentale. Bello dall'inizio alla fine, uno degli album Rock più influenti della storia e a ragione. I Doors piacciono anche a chi non ascolta il genere e questo significa tanto. |
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Deftones?!? Direi piuttosto Einstürzende Neubauten. Lo so lo so non dovremmo cascare nel tranello. |
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Direi che sbagli alla grande |
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Sbaglio o ci sono influenze dei Deftones in questo disco? |
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Qualcosa di rock lo si percepisce, anche se i suoi album sono molto miscelanei... |
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É difficilissimo inquadrare Buckley in un genere, di rock in senso stretto non ce n'è nemmeno l'ombra ma per semplicità e anche per contesto storico lo si fa rientrare nel filone rock psichedelico, non a torto perché anche non essendo rock l'atmosfera é molto psych e riprende un sacco anche dal free jazz in alcuni frangenti. Un artista completo e inarrivabile |
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Oddio, definire Tim Buckley cantante rock mi pare un filo azzardato. Suo figlio, magari sì, visto che quando poteva le chitarre le faceva fischiare e parecchio, ma Tim no. Pur, ovviamente, riconoscendo che sia stato un grandissimo, ma di quelli proprio grandi; ma nei suoi dischi di rock ne ho sempre sentito assai poco |
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il miglior cantante rock di sempre è solo uno (per me): TIM BUCKLEY |
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Esistono sempre cantanti migliori, ma la sua voce è una delle più personali e affascinati di tutta la storia del rock. |
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@simo: semmai il contrario... |
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Jim Morrison è stato un ottimo cantante ed interpreta, a volte in bilico tra la spontaneità musicale e la spettralità teatrale...ci sono cantanti migliori... |
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Jim avrebbe preferito essere ricordato + come poeta che come Rockstar, ma con quella voce, quella faccia, quel carisma e quelle attitudini, pareva creato apposta x essere quello che è stato e fare quello che ha fatto. MY ONLY FRIEND, THE END. |
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Jim Morrison é diventato un po' come Kurt Cobain...qualsiasi ignorante li ha sentiti nominare almeno una volta e ascoltando le solite due canzoni pensa di conoscere la loro musica... |
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Fa un immenso piacere vedere che ci sono ancora ragazzi così giovani che apprezzano certi autori del passato, e non fermandosi solo ai DOORS perchè Jim fa figo. Fa sperare bene anche in un mondo dove la speranza l'ho già accantonata da un pezzo. Tra l'altro grande tributo a Van Morrison proprio da loro con la stratosferica cover di Gloria dei THEM. Comunque immenso disco d'esordio, epico, immortale..., come da recensione. WHEN THE MUSIC'S OVER.....TURN OUT THE LIGHTS! |
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Bellissima la musica di fine anni 60, grande Crosby e grandissimo Morrison che portò un sventagliata di aria fresca nel mondo del rock di allora, incendiando i palcoscenici con il suo carisma e i suoi mitici Doors, creando uno stile particolarissimo, questo grande album ne è la riprova , il mio preferito insieme a Strange Days......la droga comunque è una brutta bestia. R.I.P . |
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In quell album citato da lizard ci sono tutti i maggiori esponenti del rock psichedelico di fine anni 60 ovverosia quasi tutti i membri di Jefferson Airplane e grateful dead, oltre a loro anche alcuni membri dei Santana e ovviamente crosby a suggellare il tutto. Leggenda |
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Che stronzo che sei Argo XD, comunque io sono ancora alla frutta |
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Avevo gia intenzione di ascootare Crosby, dato che già amo Neil Young (non in quel senso) |
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Non si offenda nessuno ma da quello che si vede in giro i bambini di oggi durano fino ai 35 anni se non oltre...  |
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Beh... mica sono bambini hanno quasi vent'anni!!! Comunque, sicuramente ci occuperemo di alcuni dei dischi segnalati e di tanti altri, tra cui mi permetto di consigliare If I Could Only Remember My Name di David Crosby  |
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Come fate ad essere nati nel 97? |
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Spero recensiscano Astral Weeks |
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Van Morrison è un genio, Astral Weeks è una delle massime vette del rock, e il miglior album nel genere del cantautorato |
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Grande gilli,se sei del 97 siamo coetanei, e nonostante ascolti rock da solo un anno conosci già tre album in più di me Astral weeks é comunque il suo miglior lavoro e uno dei migliori in ambito cantautoriale, a mio parere al pari di highway 61 e songs of |
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Sul fatto che siano vitali, concordo. I Doors sono inimitabili, probabilmente la miglior band degli anni '60 e forse, la mia seconda band preferita, dietro ai Led Zeppelin |
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I Doors sono vitali. Come questo album. Assolutamente spaziale anche solo per concepimento... FONDAMENTALE |
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Dipende Rob. Per esempio Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles è l'album che è stato ascoltato per primo nella mia vita, eppure non è il mio preferito. Io sto esplorando l'oceano del rock da appena un anno e, anche se può sembrare precoce, solo pochi album rasentano la perfezione per me (Astral Weeks, Rock Bottom, Pawn Hearts, Hosianna Mantra). |
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@Gilli1997: a 13 anni per regalo di promozione in seconda media mi fu regalato Abbey Road. A tutt'oggi lo considero il miglior album di sempre seguito a ruota da The Wall e Made in Japan. Tutta roba ascoltata/scoperta entro i 15 anni. Poi sono arrivati tutti gli altri capolavori che conosciamo, ma quelli che ascolti per primi ti resteranno per sempre. Ovviamente esperienza personale. |
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Dipende, a volte hai delle certezze immediate |
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@Gilli: a 19 anni ne hai ancora da sentire per dire qual`e` il miglior disco rock di sempre |
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Rettifico,è ancora un album stratosferico,ma il migliore è diventato,con i nuovi ascolti, Rock Bottom di Robert Wyatt |
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questo album e un'orgasmo...musiche pazzesche... .suond innovativo...testi che sono poesie...disco perfetto...voto massimo con lode |
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Onestamente non riesco a dire nulla che non sia già stato detto, scritto, analizzato su questo album. Perfetto in ogni sua nota. 90 |
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Il miglior disco rock di tutti i tempi,senza se e ma...questo disco è la perfezione divina,tra le parti cantate di Jim Morrison,gli accantivanti pezzi e assoli di Ray Marzarek (Dio sceso in terra),la batteria e la chitarra di Soul Kitchen. |
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Album immenso. Un abisso rispetto a tutti gli altri della band. Anche rispetto a strange days, nonostante rimanga l'album piu bello dopo the doors, soprattutto grazie al capolavoro assoluto when the music's over e a due perle quali la title track strange days e love me two times. La virata blues della band, nonostante il buon morrison hotel, non mi ha mai convinto. Si dono snaturati. Complimenti per ll'ottima recensione. |
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Che disco! NON ESCE PIù DALLA TESTA! VOTO 99 |
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Per me è da 110 e lode!!! |
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Per me è anche poco 100 per questo album.... qualcosa di stratosferico. Tra i 5 migliori album di tutti i tempi! |
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miglior album d'esordio della storia...brani intramontabili..bellissimo dall'inizio alla fine...storico e immenso...pietra miliare indissolubile!!! voto 200! |
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Con I Doors vorrei rilasciare un qualcosa di veramente mio che supera il classico “quest’album è immenso”. Mi basta lasciare un mio pensiero, una parte di me, solo una volta che basti per tutti i loro lavori, così da far capire quanto possano aver significato per me la loro Musica e i testi di Jim Morrison. Amo tutti i lavori di questa band, compreso Waiting for the Sun e The Soft Parade. Inutile per me dare un voto, posso dire che la mia anima si fonde divenendo un tutt’uno con la loro Musica e che viaggia, viaggia nei misteriosi meandri della nostra esistenza fin là dove noi possiamo solo percepire. Jim Morrison mi ha fatto capire quanto è importante la spontaneità e la libertà espressiva e quanto io sia un animale in gabbia che ha rischiato di mettere in gabbia anche la parte più importante di me stesso. La Musica. Anche l’ultimo album che ho fatto col mio gruppo è l’urlo di un’anima in gabbia incapace di prendere il volo ergendosi aldisopra di tutto ciò che tenta di schiacciare ciascuno di noi. La Musica è pura essenza divina che si fonde col nostro spirito e dobbiamo imparare ad ascoltarla e a praticarla in modo il più diretto, spontaneo e vero possibile, annullando tutte le stronzate che ci siamo costruiti. La Musica dei Doors e i testi di Jim non sono ingabbiati ma raggiungono ciò che io ammiro e che vorrei tanto raggiungere, la piena libertà di espressione senza alcun tipo di timore o paura che ti tenga fermo sul posto. La Musica è l’espressione del nostro essere e per poter volare deve esser priva di ogni qualsiasi gabbia mentale e spirituale. Il mondo e la vita per me sono sia un viaggio affascinante sia un’angoscia. La Musica è l’unica che veramente riesce a cullare la mia anima tormentata che ancora è intrappolata in una sterile e banale gabbia spirituale. La Musica è quà anche per me, attendendo che io impari. I Doors mi hanno fatto capire queste cose solo e semplicemente con la loro Musica e nessun mio voto potrà mai esprimere l’enorme valore che la loro Musica ha dato alla mia anima |
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"I found an island in your arms, a country in your eyes... Arms that chain us, eyes that lie, break on through to the other side!", uno degli esordi più belli. Davvero fantastico. |
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Questo, è uno dei più grandi dischi della storia della musica, se non il più grande. Non c'è nulla (o quasi) che regga il confronto. I Doors sono andati davvero al di là delle famose "porte della percezione", e questo disco ne è la testimonianza, "The End" è una delle canzoni del secolo. |
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Seguo a rotella BILLOROCK fci.@ Sul personaggio Morrison e sull'importanza della band non si discute assolutamente... magari se fossero nati qualche annetto dopo avrebbero fatto cose più pesanti... eh già perchè purtroppo una cosa che mi ha sempre frenato nell'ascoltarli e capirli correttamente è proprio il fatto che alla lunga sono sempre riuscito a stancarmi non essendo un grandissimo fan di sonorità simili. Grandiosa The End comunque, probabilmente una delle canzoni più belle e profonde mai scritte. |
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disco che ha fatto la storia....jim morrison secondo me è stato il vero poeta maledetto....con la sua aura mistica e misteriosa.....cmq voto 100 e tanti complimenti a lizard x questa fantastica recensione |
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Grazie Nightcomer e grazie anche a Fabio II. Scrivere questa recensione per me è stato davvero un onore ed una grande suggestione. A volte le rileggo, per vedere se avrei aggiunto o tolto qualcosa.. Non si è mai soddisfatti al 100% del proprio lavoro The Doors è un album di valore assoluto, sotto ogni punto di vista... Ma capisco anche che possa non piacere e certe critiche mi fanno piacere, perché non sopporto la mitizzazione e l'eccessiva idolatria. Una cosa è certa: quasi ogni cantante al mondo, consciamente o meno, deve fare i conti con Jim Morrison e penso che molti darebbero un dito per avere un debutto di questo livello, capace di essere ancora così pregnante dopo 45 anni. |
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Davvero bella, questa recensione: mi viene spontaneo definirla un omaggio poetico ad una band che ha fatto della musica poesia! A mio parere non si limita a far trasparire l'amore per il disco ed il gruppo in questione, ma denota approfondimento e conoscenza sulla materia trattata (ed un pizzico di nostalgia, se mi è premesso dirlo). Complimenti Lizard. Concordo inoltre sulla superiorità dei primi due lavori (il mio preferito è Stange Days). |
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Ovvimante, King Lizard, era inevitabile che ti occupassi delle Porte della percezione. Album storico, grandissimo nella sua poliedricità; 'Break On Through' ancora adesso è un pezzo forte sul mio stereo e 'Alabama Song' , a cui hai dato visibilità, per come è arrangiata, potrebbe essere un ancestrale ricordo del compianto Jim, visto che il padre era un ammiraglio e suona come una marcetta militare da parata. 'Light My Fire' e 'The End' in verità mi hanno stancato, cosa che invece non è mai accaduta con 'When the music's over' ..ok, ciao King Lizard... and turn out the lights |
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Me l'hanno detto in tanti che la lapide è deturpata, ma quello che conta è provare l'emozione di essere e 2 metri di distanza dal ROCK! |
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nik93 : pessima idea, ci sono andato (per pura curiosità, lo ammetto) 2 anni fà !! è una tomba modesta e grezza però riconoscibile dalle scritte che hanno deturpato la lapide e i numerosi gadgets lasciato dai fan e curiosi.... |
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un esordio di personalità e ispirato, ci sono perle magnifiche passate alla storia del rock. oltre alle stra-famose BOT(TTOS), LMF e TE troviamo pezzi di qualità quali CS e EOTN che sono semplicemente stupende. quanto sono belle queste registrazioni '60 con la batteria tutta sul canale sinistro e la chitarra sul destro! |
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Ai Doors:grazie di esistere! Jim prima o poi mi sono ripromesso di venirti a trovare a Parigi.... |
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Grande Jimi!! Bentornato dalle ferie allora! pensa che appena ho letto la recensione di Strange Days sono corso a riascoltarli entrambi anch'io che soddisfazione!! A proposito di padri e madri ricordo un'estate in ferie con i miei genitori, nella quale io e mio fratello li abbiamo bombardati continuamente con tutti i dischi dei Doors a rotazione. Alla fine avevano imparato le canzoni anche loro!! Bei ricordi, grazie Jimi per la suggestione. |
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Tra Saverio (lizard) e Arturo (flight 666) è da un paio di giorni che a causa dei vostri low gain mi sono rispolverato i vinili del mio babbo (ciao babbo!!) su quel piatto mal funzionante Dual (la testina stanton non va proprio...). Faccio fatica ad essere redattore...(socmel che balotta...io redattore...) e allora mi rileggo le recensioni e trovo sempre la scusa di cercare qualcosa che mi era sfuggito tra i vecchi solchi neri. E rimetto tutto dall'inizio.....La mia mamma,(ciao mamma!!) che si incacchia perché vuole gli album dei Beatles...Scusa Lizard....so che non è attinente....sei ottimo come di consueto....sai comprendi .....People Are Strange....Jimi TG...the end ferie. |
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...... Ottima recensione. |
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Break On Through e ho detto tutto . |
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Due soli aggettivi :Bellissimo ed Emblematico !!! Se devo fare una cronologia della musica che adoro (eccetto qualcosa della musica classica),inizia proprio da questo anno:il 1967 con i debutti discografici di Doors e Pink Floyd ! |
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Dischi così non ne escono più purtroppo! |
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Siamo uno scalino di sopra a chiunque. Tutto e tutti. |
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Pietra miliare del Rock mondiale...!!!! |
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hai ragione Lambruscore, non avevo visto il tuo post, precedente !! oops!! beh, tornando a noi , io non li ho mai amati ne musicalmente ne concettualmente, così come non amo jim morrison, pur apprezzandone la sensibilità e l inteligenza !! per il resto, forza e coraggio e fatti amare da chi ti stà vicino, e che la forza del rock n roll ci aiuti... |
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x billorock: ho commentato, aggiungo che negli anni '80 apprezzavo maggiormente queste sonorità, poi ho preferito cose più pese. forse tra qualche anno riscoprirò un po' di vecchio rock, quando la sclerosi avanzerà...(alcuni dicono che ce l'ho già in stato avanzato....) |
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un Must del Rock anni 60'. Forse il secondo è un pelino meglio, ma pure questo è eccezionale. |
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Quando avevo 15 - 16 anni ho consumato l'audiocassetta di questo album. Risentendolo dopo tanti anni devo dire che il mio interesse per queste composizioni è un po' diminuito, anche se continuano ancora a piacermi. Uno degli album d'esordio più importanti nella storia del Rock. |
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Radamanthis / lambruscore : come mai non vedo i vostri commenti sui doors ?? strano !! eh eh eh  |
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the end e apocalypse now. nient'altro da aggiungere. |
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Ottima recensione. Pur essendo oggettivamente valido questo disco, a me i The Doors non sono mai piaciuti. |
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Ladies and Gentlemen, from Los Angeles California The Doors! |
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Probabilmente molto del loro mito lo devono al personaggio Morrison (al pari di altre dozzine e dozzine di casi analoghi). Ma a mio avviso è innegabile come la commistione tra personaggi con un background così diverso dai "soliti" rockettari abbia saputo creare una miscela unica (a loro tempo). A mio avviso band FONDAMENTALE!!! Poi è ovvio... de gustibus... |
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mi spiace sarò una voce fuori dal coro, ma quando ce vò ce vò !! Mai piaciuti, troppo lagnosi e autolesionisti, li considero i precursori del grunge !! Mai piaciuto il loro stile psychedelico ( ma questo è soggettivo), mai piaciuta la sua voce, mai piaciuta l attenzione esasperata dei fan, non mi piace manco la tomba devo è sepolto !! PERò cè un mah !! cè sempre un mah !! Ammetto, JIM era un dannato genio e un poeta mancato !! non voto l album in rispetto suo e vostro, perchè il mio è 60 !! |
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beh vabeh stupendo.. il secondo anno di università quando aprivo il bar alle 5 del mattino mettevo sempre Whisky Bar. Poi Manzarek spettacolare che faceva gli alti e i bassi. Album fondamentale. |
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..il mio gruppo preferito, disco immenso che travalica la musica! |
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Ho scoperto questo disco nel lontano 1995, dopo aver visto il film di Stone. Dopo questo cd ho acquistato subito tutti gli altri e i Doors sono entrati nella mia vita in modo prepotente e ci sono rimasti per anni e anni e anni, e ancora adesso, nonostante la mia passione principale sia l'heavy metal. Disco da avere assolutamente, perla grezza ma stupenda. |
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Aaaaaah ora è chiaro il perchè Low Gain! grazie  |
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@ Master Of Pizza: perchè c'è "poca distorsione" (low gain) 8-) |
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Uno dei dischi che ha cambiato definitivamente la mia vita.Un capolavoro assoluto...solo una domanda: perchè è nella sezione Low Gain e non in Album Rispolverati? |
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beh, da ragazzino ,io e i miei amici ci devastavamo con questo disco, ma soprattutto con morrison hotel, ho ancora delle vecchie cassette registrate. |
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Mai piaciuti, devo però dire che la recensione è magnifica. Certamente superiore al disco recensito. Almeno secondo me. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Break On Through (To The Other Side) 2. Soul Kitchen 3. Crystal Ship 4. Twentieth Century Fox 5. Alabama Song (Whisky Bar) 6. Light My Fire 7. Back Door Man 8. I Looked At You 9. End of The Night 10. Take It As It Comes 11. The End
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Line Up
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Jim Morrison (Voce) Robby Krieger (Chitarra, Voce) Ray Manzarek (Organo Vox Continental, Piano, Tastiera, Fender Rhodes Bass, Marxophone, Voce) John Densmore (Batteria, Percussioni)
Ospite speciale (non creditato) Larry Knechtel (Basso su 2, 4, 6, 7, 8, 10).
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RECENSIONI |
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