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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Hidden Place - Weather Station - Early Works
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( 2670 letture )
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Gli Hidden Place sono una delle realtà electrowave italiane più interessanti degli ultimi anni, capaci in pochi anni di pubblicare due album di ottima caratura artistica come Fantasia Meccanica e Punto Luce. Grazie a questi dischi i quattro ragazzi della Basilicata sono riusciti ad ergersi tra le migliori novità del panorama nostrano e non solo, al punto da essere stati accolti sotto l’ala protettiva dell’argentina Twilight Records. Ed è proprio per merito dell’etichetta sudamericana se oggi possiamo avere tra le mani questo Weather Station, che altro non è se non la riproposizione, con qualità sonore e artwork migliorati, del primo cd autoprodotto dalla band lucana nel 2005.
Rispetto ai dischi successivi, in Weather Station le influenze della band sono ancora ben percebili, Kirlian Camera e Frozen Autumn in primis. Soprattutto ai primi le composizioni degli Hidden Place pagano dovuto dazio: basta ascoltare gli incastri tra la voce femminile di Sara Lux e la voce baritonale maschile, spesso filtrata, per ripensare ai sublimi lavori di Angelo Bergamini ed Elena Fossi. La forza dei primi brani partoriti dalla band lucana, tuttavia, è quella di non risultare mai derivativi, né tantomeno di essere plagi dei numi tutelari. Piuttosto, gli Hidden Place prendono quanto di valido c’è nel synthpop, nella darkwave e addirittura nel neofolk (i Death in June fanno capolino in Anymore) per creare composizioni minimali, asettiche, piccole perle di elettronica marziale a cavallo tra velleità eteree e atmosfere spettrali e oscure. Attingendo finanche ai Kraftwerk (tributati nel titolo stesso del disco), i ritmi claustrofobici e martellanti dei brani seducono l’ascoltatore, in un viaggio sonoro elegante e anche ballabile, che si tuffa dritto negli anni ’80 senza sembrare anacronistico per i nostri tempi. Tra i brani meglio riusciti del lotto certamente Helden, una vera e propria marcia sonora, fredda e seducente come solo certo synthpop sa essere. In chiusura, una doppia versione di Euritmia Del Fulgore, a buon diritto uno dei “classici” del gruppo lucano, qui riproposto in una nuova forma e in quella del demo originario.
In conclusione, va dato merito alla Twilight di aver rimesso in circolazione un più che buon prodotto di electrowave oscura e minimale, che non sfigura dinanzi ai padri spirituali del genere e che sa sedurre l’ascoltatore, sia esso un appassionato del genere oppure un neofita. L’invito è quello di scoprire anche i dischi successivi della band e di apprezzare un’interessantissima realtà italiana di cui lo Stivale dedito alle sonorità oscure dovrebbe andare fiera.
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Ottimo sia Fantasia Meccanica che, soprattutto, Punto Luce. Fossero usciti dalla Germania si parlerebbe di new sensation dell' elettronica 'alternativa'. Prenderò anche questo. Un plauso alla Twilight, ottima come -quasi- sempre. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Emotional Frequencies 2. Pure Ice 3. Anymore 4. Operazione PM10 5. Centrali Termoeletriche 6. Helden 7. A Day without Me 8. Colours of Sunset 9. Euritmia del Fulgore 10. Euritmia (Early Demo Version)
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Line Up
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SaraLux - Vocals, lyrics Fabio Vitelli - Synths, programming Giampiero Di Barbaro - Treatments, programming Antonio Losenno - Programming, synths
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RECENSIONI |
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