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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Iperyt - No State Of Grace
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( 2333 letture )
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Dal fertilissimo panorama est-europeo, per essere precisi dalla Polonia, arriva questo No State Of Grace, seconda prova sulla lunga distanza degli industrial-blackster Iperyt, e anche un ascolto distratto è sufficiente a cogliere il principale attributo di questo lavoro: la brutalità. No State Of Grace è infatti un assalto all'arma bianca, fra chitarre di matrice black, drum machines e qualche inserto di synth ed elettronica, e questo costituisce sia il principale merito che il maggior difetto della proposta. Parlo di merito perchè l'assalto degli Iperyt è davvero implacabile e si snoda per tutte le 11 tracce in analisi senza concedere un attimo di respiro, triturando tutto ciò che si trova di fronte in 40 velocissimi ed esplosivi minuti. Niente di innovativo o originale, ma tutto sommato una bella badilata, se vi accontentate di questo. Parlo invece di difetto perchè alla causa dell'aggressività viene sacrificato praticamente tutto il resto, producendo un lavoro che, passato l'effetto "wow che mazzata" non ha più niente da offrire all'ascoltatore più esigente. Le potenzialità della drum machine sono sfruttate solo per produrre blast beats sovrumani e partiture poco logiche (da un punto di vista "batteristico"), l'elettronica (che dovrebbe essere il succo più gustoso, in una proposta che si autodefinisce "industrial") è usata con il contagocce e senza mai imporsi sulle chitarre, e queste ultime raramente si discostano da ritmiche tritaossa dolorose quanto, alla lunga, noiose. Gli 11 brani presenti escono tutti dallo stesso stampo, e godono quindi degli stessi pregi e difetti senza differenziarsi l'uno dall'altro in modo significativo. Anche le vocals svolgono il loro compito senza aggiungere nè togliere nulla all'ambiente claustrofobico e corrosivo creato dalla parte strumentale. Sono lì perchè ci vanno, ma senza strafare. Con questo debutto "ufficiale" (senza contare il primo lavoro autoprodotto) gli Iperyt ci hanno dimostrato di essere indubbiamente in grado di pestare duro, ma speriamo che con il procedere della carriera riescano anche a differenziare un po' la propria proposta ed andare oltre al semplice "suono veloce, suono cattivo". Sarebbe bastato poco per creare qualcosa di più composito ed organico, sarebbe bastata qualche digressione per infrangere il muro di una proposta così granitica, giusto per restare ossessivi senza diventare monotematici. Magari al prossimo tentativo...
Insomma, se quello che cercate è una mazzata sonora in grado di farvi tremare i polsi, gli Iperyt sono una band che merita un'ascoltata, ma se amate cercare qualcosa di più al di là della violenza e della velocità fini a loro stesse finirete per stancarvi molto presto di questo No State Of Grace.
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2
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Gli Iperyt sin dai tempo in cui giravano le demo andavano sempre "fieri" del modo ortodosso in cui compongono, non gliene frega nulla di trovare soluzioni alternative o di creare chissà quale variante, gli è sempre e solo interessato macinare. Sono una di quelle band da cosiddetto prendere o lasciare, a me non son dispiaciuti. |
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1
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ovunque legga di questo cd,non si va oltre il 6.0,io l'ho sentito ed è un'accozzaglia di roba messa forse a caso...boh.45 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 - No State of Grace 02 - Scars Are Sexy 03 - A Pocket Size of Armageddon 04 - Antihuman Hate Generator 05 - Blades of Malice & Scorn 06 - The Antithesis 07 - Keep Your Eyes Closed 08 - Into the Mouth of Madness 09 - Nuclear Mornings 10 - The Player 11 - In Morbid Rapture
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Line Up
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People Hater - Voce Hellhound - Chitarra Abuser - Basso Black Messiah - Chitarra Shocker - Samples, seconda voce
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RECENSIONI |
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