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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Candice Night - Reflections
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( 3089 letture )
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Bella è bella; brava è brava; sposata (purtroppo) è sposata, con un tizio che si chiama Ritchie Blackmore, che mi dicono essere in grado di mettere un paio di note insieme con la sua chitarra con risultati dignitosi; esperta è esperta, e parlo di musica, curricula alla mano. Ci sono tutti gli ingredienti per far sì che il primo album solista di Candice Night, svincolata dai Blackmore's Night e in parte dalle loro atmosfere medioevaleggianti, sia perlomeno interessante; ma lo è davvero?
La vena della band/azienda di famiglia si è ormai da un po' inaridita, tanto che la componente aziendalista ha preso il sopravvento su quella meramente musicale, era quindi lecito aspettarsi da un lavoro solista una sterzata verso sonorità un po' differenti da quelle d'origine, diversamente l'operazione non avrebbe avuto senso. In questa ottica devo dire che effettivamente Reflections si discosta abbastanza dai dischi dei Blackmore's Night, ma per andare dove? Verso un pop-rock altamente professionale, dai suoni patinati o, quando serve, molto relativamente tendenti all'hard rock, con arrangiamenti sofisticati, ma resi fruibili da una fetta di pubblico assolutamente generalista, che va da chi ascolta solo i successi che passano le radio e le classifiche per arrivare al rocker in vena di svenevolezze, con parecchi richiami alla band d'origine, ma molto meno pesanti, ed in definitiva plasticoso, o comunque non in grado di scalfire la superficie se non durante momenti isolati e non organici.
Candice Night è una professionista, canta bene, interpreta dove serve (sempre col suo stile "fatato", vedi Black Roses, Now and Then -in versione nuova- e For You), fa finta di incazzarsi quando il pezzo è un po' più deciso, ma Reflections non colpisce molto. Il disco è costruito col palese intento di ondeggiare tra un genere e l'altro (qualcuno potrebbe malignamente accennare ad un presunto cerchiobottismo musicale), richiamando certe situazioni simil-folk per non eliminare lo zoccolo duro dei suo ascoltatori base, ammiccando ad un hard rock da classifica, e passando ad aperture evidenti al pop internazionale finto rock (e tanto pop) che tanto successo planetario sta ottenendo. A questo proposito vi invito ad ascoltare il sicuro hit Dangerous Smile, che inizialmente fa pensare all'hard rock easy, ma poi vira subito su una interpretazione che, laddove fosse affidata ad una star internazionale come Shakira, magari arrangiata in modo appena diverso, sarebbe in cima a tutte le classifiche insieme al singolo designato Gone Gone Gone, altro pezzo raffinatamente pop-rock. Non mancano infine inserti cantautorali a conferire al tutto un marchio superficialmente dotto, come nell'opener Wind Is Calling (Hush the Wind). Qualche momento è addirittura irritante (Call It Love è assolutamente prevedibile in ogni sua nota), ed anche se nel complesso l'album scorre, si limita proprio a questo: scorrere piacevolmente senza lasciare molte tracce dietro di sè. Va inoltre notato che questo è anche leggermente discontinuo, dato che i pezzi sono stati scritti in un arco di tempo molto ampio, addirittura a partire dal 1995 nel caso di Black Roses.
Ricapitoliamo: una brava cantante, tanta professionalità, una buona produzione affidata a Pat Regan (altro elemento dal solido curriculum), bei suoni, scarso impegno nell'ascolto, qualche spunto molto piacevole in particolare quando Candice rimane "elfica" come sa, discreta utilità per le uscite in macchina con le ragazze che non sopportano il rock vero, ma a mio giudizio disco-yogurt, ossia a scadenza breve, e privo di spunti di rilievo. Reflections sembra un prodotto studiato per un pubblico adulto, smaliziato, anche competente, ma non troppo disposto a perdere del tempo nell'analisi di un prodotto, ed in grado di arrivare potenzialmente a chiunque, dagli ascoltatori presi dalle atmosfere oniriche e magiche cui di solito Candice Night viene associata, ai semplici fruitori di musica come sottofondo della giornata. Lei è bella, molto bella e brava, ma i Cd si pagano, quindi se non avete una ragazza con le caratteristiche che avete letto qualche riga prima, o se non siete una ragazza come quella di qualche riga prima, pensateci due volte.
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3
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Acquisto obbligato... Mi tocca, per la ragazza di cui sopra! |
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2
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si, le due cantanti che hai citato effettivamente offrono un paragone azzeccato. E' un peccato, perchè aveva i mezzi per fare di più, ma ha (hanno, col produttore), scelto la via del mainstream; di classe, ma sempre mainstream. Come ho detto in privato col nostro Lizard poi, non ci sono musicisti accreditati tranne che al violino; che abbia fatto tutto il produttore? O forse sono quelli dei Blackmore's NIght che non vengono citati per far sembrare l'operazione più solista di quello che è? |
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1
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Adoro Candice e mi sono procurato l'album a prescindere (preso oggi). Dopo qualche ascolto condivido la recensione, è il classico rock-fm all'americana, ma non così male, soprattutto per la voce di Candice. Alcuni pezzi, soprattutto negli arrangiamenti, ricordano un po' Shania Twain, ma anche alcune vecchie cose di Pat Benatar. Condivido anche il voto, il classico 6 e mezzo senza lode e senz'infamia  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wind Is Calling (Hush The Wind) 2. Gone Gone Gone 3. Black Roses 4. Now And Then (2011) 5. Dangerous Smile 6. For You 7. Call It Love 8. Robin Red Breast 9. Alone With Fate 10. In Time
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Line Up
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Candice Night (Voce, Piano) Elizabeth Cary (Violino)
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RECENSIONI |
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