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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Slash - Made in Stoke 24/7/11
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( 6337 letture )
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Ci sono momenti magici nella vita di un musicista, momenti in cui tutto va come deve andare e, finalmente, successo ed espressione artistica camminano a braccetto. Questo è esattamente il momento che Made in Stoke 24/7/11 fotografa nel migliore dei modi. Il momento in cui Saul Hudson torna a casa, in quella Stoke-On-Trent nella quale mancava da anni, riuscendo finalmente a coronare il sogno di riempire la Victoria Hall proprio nel culmine del lungo tour seguente alla pubblicazione del suo autointitolato album solista. Come lo stesso Slash ci rivela nel libretto allegato, l’atmosfera di quella sera fu per forza di cose elettrica: l’emozione di suonare nella città in cui aveva vissuto da bambino, i parenti sparsi nel pubblico, la paura che qualcosa andasse storto, l’inevitabile riflessione su tutto quello che era stato il suo percorso di musicista fino a quella sera. Un concentrato di emozioni forti, che andavano però a convogliarsi verso un’unica uscita: la consapevolezza della propria maturità artistica, come uomo e strumentista; la sicurezza di una band rodata ed assolutamente affidabile; la certezza di avere accanto un frontman di eccezionale caratura vocale e di notevole versatilità; un repertorio saldo, zeppo di grandi canzoni, conosciute perlopiù ovunque. Le condizioni ideali per un grande concerto: lo stesso documentato per intero in questo doppio CD.
Inutile dire che le luci sono tutte puntate su di lui, il mattatore della serata, una delle ultime vere rockstar: Slash. Il nostro ripaga l’entusiasmo palpabile della platea con una prestazione degna della propria fama. Al solito è inutile andare a guardare la qualità o la velocità della plettrata, piuttosto che la grande esibizione tecnica: Slash non è niente di più di quello che tutti conosciamo, ovverosia un chitarrista riconoscibile tra migliaia, dotato di un talento puro, di una capacità invidiabile di parlare linguaggi diversi eppure riconoscibili, che nascono dal blues e dal rock classico ed arrivano fino al limite del punk e dell’hard rock più vizioso e stradaiolo. Il feeling che traspare dalle note fluviali emesse dalla sua chitarra è la cifra ultima del suo chitarrismo torbido ed oltraggioso, adrenalinico ed irresistibile. E’ ovvio, quanto atteso, che tutta l’esibizione passi dalle sue dita e dal suo umore, ed il chitarrista non si fa certo pregare, eseguendo con trasporto e grande perizia il proprio compito, riempiendo l’aria con la sua presenza ed il suo carisma e rendendo merito ai propri maestri, primo tra tutti, l’insuperabile Jimi Hendrix, omaggiato con un accenno al leggendario riff di Voodoo Chile (Slight Return) al termine della strepitosa versione di Civil War. Altrettanta generosità viene dimostrata nella seconda parte del concerto con due momenti di puro solismo che rispondono al nome di Watch This, estratto dall’ultimo lavoro in studio (a dire il vero, abbastanza superfluo) e dal classico Godfather Solo (entusiasmante, anche su CD), che si chiude sulle note della splendida musica di Nino Rota. A fianco del chitarrista anglo-statunitense, impossibile non citare la strepitosa prestazione di Myles Kennedy: il cantante dimostra una capacità realmente camaleontica calandosi di volta in volta nella parte che il brano gli assegna, riuscendo (quasi) sempre a rendere giustizia a chi lo ha preceduto, senza per questo dar l’impressione di essere solo un session man. Assolutamente a suo agio con i brani del repertorio Guns N’ Roses (valga per tutti la travolgente versione di Nightrain), Kennedy appare anche perfettamente in grado di reggere il confronto con i numerosi singer apparsi in Slash, a partire proprio da quella che appariva la prova più dura, ovverosia il singolo By the Sword, originariamente affidato ad Andrew Stockdale dei Wolfmother e qua reso meravigliosamente quasi in chiusura di concerto, per non parlare del confronto con uno dei suoi “maestri”, Chris Cornell, del quale interpreta da par suo la bella Promise. Inevitabile far riferimento alle capacità tecniche fuori dal comune messe in luce dal singer, il cui unico limite interpretativo è attribuibile al timbro -peraltro splendido- che non gli consente di rendere al meglio le canzoni tratte da Ain’t Life Grand, nelle quali Rod Jackson continua a sembrare inarrivabile. Un piccolissimo particolare che nulla toglie ad una prestazione da urlo, intervallata da Doctor Alibi, cantata dal bassista Todd Kerns e dai momenti solisti in cui Slash si erge assieme al resto della band a protagonista assoluto. Highlights del disco, oltre alle canzoni già citate, sono senza dubbio la riuscita e vibrante versione di Rocket Queen, Mean Bone, la violenta Nothing to Say, con un finale da brivido ed, ancora, la ruffianissima Starlight, Patience e l’intera parte conclusiva da Sweet Child o’ Mine in poi.
Made In Stoke 24/7/11 è un grande live album, uno di quelli che non escono tanto per tappare un buco nella discografia affaticata di una star in cerca di ossigeno, ma per consacrare uno stato di grazia artistica. Niente da aggiungere, niente da togliere. Si può forse discutere sulla scaletta, che presenta ben otto brani estratti da Slash -sette sono invece quelli del repertorio dei Guns- e solo uno da It’s Five O’ Clock Somewhere, opera prima degli Snakepit e dal repertorio dei Velvet Revolver, ma si tratta comunque di una battaglia di retroguardia. Quello che conta davvero è che ci troviamo di fronte ad un gran bell’album di rock sudato e sentito, suonato ottimamente da una buonissima backing band e da due interpreti di prim’ordine. Difficile chiedere di più ad una celebrazione, se non di farci entrare per un’oretta e mezzo nell’arroventato pit di una tranquilla cittadina dello Staffordshire, ospite di un evento memorabile, che suggella un momento magico nella carriera di un grande musicista e di una delle icone rock più riconoscibili in assoluto.
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20
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Dal vivo Slash e Myles un accoppiata che non può deludere (li ho visti più volte e posso solo confermare l'indovinata collaborazione). Nel disco in questione non potevano certo mancare i pezzi maggiormente rappresentativi della carriera nei Guns n' Roses e che dire.... il buon Myles li affronta al meglio con una voce graffiante e un'interpretazione coinvolgente! Hard rock puro e si sente! |
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19
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con apocalyptic love alle porte il riascolto di questo live è d'obbligo vista la presenza di Myles, un grandissimo cantante secondo me che si sposa alla perfezione con Slash.. il risultato è questo più che buono Made in Stoke, straconsigliato |
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18
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Oh yeah....Concordo pienamente con la recensione. Veramente un gran concerto. Provo invidia per chi c'era. Era da tempo che non ascoltavo un live così ben fatto e con una scaletta immensa. Me lo sono gustato tutto d'un fiato con vari momenti da pelle d'oca. Monumentale "nothing to say" e una super dirty fuckin' rock 'n' roll "doctor alibi". Se il buongiorno si vede dal mattino, mi aspetto un 2112 mooolto rock !!! Ah dimenticavo, secondo me il voto di lizard è leggermete basso. Cercherò di alzare la media |
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17
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Pare tiri aria buona nello Staffordshire, se ti capita un giretto faccelo  |
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Lizard sono stuzzicato dall'idea di sentire Myles Kennedy cimentarsi con questi pezzi; lo reputo un grandissimo cantate, eppoi non faccio 'un giro' delle parti di Stoke del tempo del Demone |
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E' un piacere Jimi!!  |
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Ascoltato Saverio! Bello, molto bello... GRAZIE per il suggerimento Jimi TG |
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...impossibile sbagliare dopo aver letto la tua recensione. Poi avevo voglia di riascoltarlo quel vecchio amante delle les paul  |
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Spero sia di tuo gradimento!! Attendo critiche anche spietate  |
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11
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Lizard preso questa sera come da tua "prescrizione musicale" ... un saluto. Jimi TG |
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10
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mmpff... boh vediamo un pò....  |
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Billo: penso che una risposta universale alla tua domanda non esista, per adesso ti ho dato la mia, parziale com'è giusto che sia  |
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8
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ma merita veramente sto disco ?? cè qualcosa che mi frena nell acquistarlo !! |
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7
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Che scaletta della madonna!! Civil War mi mette sempre i brividi... Eterno Slash... |
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OVVIAMENTE se potete acaparratevi la versione video piuttosto che la "semplice" audio... cazzo che bel concerto!!! |
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a Natale mi hanno regalato il blue ray diq uesto live ,ve lo consiglio di cuore piu' del cd !! |
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Poi fammi sapere, se ti va, un tuo parere è sempre più che benvenuto  |
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Avevo per molto tempo "dimenticato" questo chitarrista anche se sono molto legato ai Guns. Un po' per il suo atteggiamento, un po' per l'impostazione e la tecnica. Si potrebbe dire che grazie -o per colpa- sua che dagli anni 80 e fino a raggiungere il 1990 e oltre affondò il virtuosismo fine a se stesso per riscoprire duramente, con la riesumazione delle Les Paul, i riff e la ritmica complementari alle sole canzoni. Lizard, non ho sentito il cd 'Slash', ma con questa recensione mi hai invogliato ad ascoltare questo suo doppi live!. Jimi TG |
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Lo sto ascoltando in questi giorni...veramente bello! |
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bello, bel live!! Anche se, come dici tu lizard, myles,che reputo un fenomeno assoluto, a volte non riesce a rendere giustizia ad alcuni pezzi (tu citi quelli di rod, per me invece su alcune canzoni dei gnr axl rimane inimitabile e difficilmente uguagliabile)!! cmq gran prova!!! bellissima rece |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD 1: 1. Been There Lately 2. Nightrain 3. Ghost 4. Mean Bone 5. Back from Cali 6. Rocket Queen 7. Civil War 8. Nothing to Say 9. Starlight 10. Promise
CD 2: 1. Doctor Alibi 2. Speed Parade 3. Watch This 4. Beggars & Hangers On 5. Patience 6. Godfather Solo 7. Sweet Child o’ Mine 8. Slither 9. By the Sword 10. Mr. Brownstone 11. Paradise City
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Line Up
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Myles Kennedy (Voce) Slash (Chitarra) Bobby Schneck (Chitarra, cori) Todd Kerns (Basso, voce su Doctor Alibi) Brent Fitz (Batteria)
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