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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Stangala - Boued Tousek Hag Traou Mat All
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( 2062 letture )
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Doom. Psychedelic rock. Space rock. E ancora: folk, pagan, black. E viking. Vi sembra troppo? Non conciliabile? Forse persino presuntuoso? I tre Druidi (così amano definirsi) Stangala, da Kemper, Francia, vi faranno ricredere. E se ve la sentirete di inoltrarvi all’interno del mondo sotterraneo che sono riusciti a creare per il loro primo full lenght probabilmente non tarderete ad appassionarvi a loro.
La Solitude Productions è artefice dell’uscita del nuovo lavoro dei francesi: 67 minuti di un letale mix di generi e sottogeneri, tutti obbligatoriamente inginocchiati all’altare delle sonorità più scure concepibili. Dopo le due demo risalenti ormai al 2008, ovvero Dans Le Boins e Lutu Salvia Delirium , il terzetto si presenta finalmente con un full-lenght snodato in un iter di dieci pezzi che riassumono l’attività artistica della band dal 2006 (anno di formazione) fino ad oggi. Qui albergano i Black Sabbath in compagnia di Iron Butterfly, Alcest, e persino di Klaus Schulze.
Boued Tousek Hag Traou Mat All è, in tutto e per tutto, una commistione di spunti, sfumature e vibrazioni diverse ma ben riconducibili ad uno psychedelic-space rock di matrice sabbathiana e orangegobliniana in primis, che fa tesoro, tuttavia, della lezione del Syd Barrett che (e credo di non sbagliarmi) tutti noi amiamo. Quest’ultima risulta associata ad un gusto (direi quasi devozione) per culti pagani e celtici, che evidentemente gli Stangala conoscono sufficientemente bene da poter non solo padroneggiare ma anche proporre sotto forma musicale in maniera efficace e persino geniale, come nel climax che caratterizza il quinto pezzo, Deus Bars An Tan, capace di sfociare nella seconda perla strumentale di cui si compone il disco, vale a dire Langoliers. D’altronde l’album stesso è strutturato esattamente in modo tale da essere percepito come un passaggio occulto ad un mondo altro, dove atmosfere di ere primordiali sono incastrate una nell’altra come scatole cinesi, a partire dalla glaciale opener, Doom Rock Glazik, passando per l’enigmatica Al Lidou Esoterik An Dolmen Hund (che presenta un perfetto lavoro di sinergia artistica tra la batteria di Thomas Coïc e il basso di Alexandre Miossec). Le chitarre e le parti vocali ad opera di Steven Le Moan sono il perfetto coronamento di un lavoro ottimale che fonde ricerca, studio delle proprie radici musicali e arrangiamento (vedasi la sontuosa Bigoudened An Diaoul).
Non ci si poteva aspettare passo avanti migliore per la formazione proveniente da una terra dai tratti ancestrali come il freddo Nord Ovest della Francia. Da non lasciarsi sfuggire.
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7
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Molto bello! C'è la voce un po' alla "Marilyn Manson" che in questo contesto sta bene! Fico! |
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6
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Ok, il mio numero di poste pay é...ehehehehhehe A parte gli scherzi, mi fa piacere che ci segui così assiduamente Andrea!  |
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5
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nato troppo tardi: bravi ragazzi! dovrei mandarvi dei soldi, ormai metallized è da secoli la mia webzine metal preferita, hehe  |
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4
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@ andrea: Ritals Of The Oak lo stiamo recensendo, abbi fede  |
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3
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se la connessione collabora vedo di sentire qualcosa online, sembrano davvero una "verta", come se disi da mi ah, è uscito il nuovo Rituals of the Oak, che ne direste di recensirlo? al momento sono troppo squattrinato per potermelo permettere, almeno saprei com'è!  |
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2
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Album della madonna, una delle cose più originali del mio 2011! |
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1
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sembra estremamente interessante! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 - Doom Rock Glazik 2 - Al Lidou Esoterik An Dolmen Hud 3 - Kalon An Noz (instrumental) 4 - Sorcerezed 5 - Deus Bars An Tan 6 - Langoliers (instrumental) 7 - Bigoudened An Diaoul 8 - Boued Tousek Hag Traou Mat All (instrumental) 9 - Izel Eo An Dour (instrumental) 10 - Mij Du
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Line Up
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Steven Le Moan (vocals, guitar) Alexandre Miossec (bass) Thomas Coïc (drums)
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RECENSIONI |
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