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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Wretched (USA) - Sons Of Perdition
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( 3115 letture )
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Du’ palle.
I Wretched sono una formazione proveniente dal North Carolina (USA), con questo Sons Of Perdition arrivano al terzo album e godono di un contratto con una delle etichette più influenti negli Stati Uniti, Victory Records. Sono in cinque, da poco hanno un nuovo cantante, tale Adam Cody, e suonano un death metal moderno. Fin qui i dati biografici. L’elemento più importante, a mio avviso, è però rappresentato dalle linee stilistiche presenti nel disco, le quali forse identificano uno spostamento del sound in atto da poco in America. Dal deathcore, che negli ultimi anni l’ha fatta da padrone incontrastato, si passa ad un death metal sparato, violento e molto tecnico. Non che questo sottintenda particolari garanzie qualitative, ma se non altro rappresenta un tentativo di riciclo in atto, data la saturazione di un sound che aveva già detto tutto nei primi tempi.
Sons Of Perdition mostra lati positivi e negativi. Cominciamo da questi ultimi. I Wretched sono all’opera con un genere più complesso e meno affine all’orecchiabilità. Uno stile nel quale, per fare la differenza, bisogna davvero avere talento nella composizione, in modo da identificare un songwriting che resista agli ascolti. Più complesso e variegato del deathcore, meno incline alla sacra formuletta consumistica “randellata-break-ripartenza”, il death, seppur moderno, mette alla prova le qualità di scrittura, e non solo la tecnica esecutiva di chi lo realizza. E’ in questo caso che il gruppo americano mostra il lato debole. Se è vero che i Wretched ce la mettano tutta per realizzare un prodotto diverso dagli omologhi di madrepatria, vi riescono solo in alcuni casi, mentre in altri toppano, biasciando una timida copia di quello a cui -presumibilmente- avrebbero voluto aspirare.
Tecnicamente i nostri ci sono, inutile affermare diversamente. Raggiungono velocità d’esecuzione non comuni, compongono riff sostanzialmente lineari che però si avviluppano tra loro. L’incedere è variegato (o così si sarebbe voluto); non c’è solo la corsa folle tipica del genere, ma anche il mid tempo, a volte eccessivo (At The First Sign Of Rust). Personalmente li preferisco infuriati e veloci (Dilated Disappointment), attraverso quelle caratteristiche che permettono di mascherare meglio il deficit creativo. Qui e lì compaiono influenze tratte dai vari Behemoth, Nile et similia, ma va ricordato che questi ultimi godono di ben altro spessore compositivo.
Come detto sopra i Wretched, quando rallentano la velocità d’esecuzione, contribuiscono inconsapevolmente ad una mezza disfatta. Sono frequenti gli assoli e le linee di chitarra dei quali, peraltro, capita di chiedersi il perché. Sospetto che la ragione sia da ricercarsi in una scarsa propensione alla gestione del mood, ed in generale, alla fantasia. In parole povere, quando i nostri cari ragazzi decelerano, dovrebbero mostrare qualche idea in più, e soprattutto, cercare di metterla in pratica prima che l’ascoltatore di turno si addormenti. Le tracce, se ascoltate una per volta, e a distanza di ore l’una dall’altra, potrebbero risultare gradevoli. Subite tutte assieme potrebbero farvi crescere le palle di King Kong nelle mutande. Ecco il perché di un incipit inelegante ma efficace.
A momenti dimenticavo i lati positivi. Ero troppo preoccupato dall’orchite, pardon! I Wretched sono giovani, tecnicamente preparati, ben prodotti, americani, ma, notizia clamorosa, non scopiazzano il deathcore. Tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia (cit.).
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dimentichi forse l'influenza più persistente.. Cioè i The Black Dahlia Murder.. per il resto non li sottovaluterei! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Oblivion 2. Imminent Growth 3. At The First Sign Of Rust 4. Dilated Disappointment 5. Repeat...The End Is Near 6. Dreams Of Chaos 7. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.1 (The Silence) 8. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.2 (The Rise) 9. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.3 (The Son Of Perdition) 10. Karma Accomplished 11. Decimation
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Line Up
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Adam Cody (Vocals) Steven Funderburk (Guitars) John Vail (Guitars) Andrew Grevey (Bass) Marshall Wieczorek (Drums)
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RECENSIONI |
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