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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Arc of Ascent - The Higher Key
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( 2883 letture )
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Gli Arc Of Ascent sono una stoner doom metal band proveninete da Hamilton, Nuova Zelanda, e il qui presente The Higher Key è il loro secondo attesissimo album dopo il meraviglioso esordio a nome Circle Of The Sun del 2010.
Per fugare ogni vostro dubbio, vi dico subito che siamo dinanzi ad un nuovo piccolo gioiello capace di bissare il precedente capolavoro. Devo dire che, non appena ho finito di ascoltarlo, ho tirato un bel sospiro di sollievo: temevo una cocente delusione alla vigilia di questa nuova fatica -forse perché il debutto lo avevo amato alla follia- ma per fortuna gli Arc Of Ascent si sono ripetuti alla grande! Lascio a voi però l'arduo compito di giudicare quale tra i due dischetti sia il migliore. La prima cosa che salta all'orecchio è il suono delle chitarre, molto più grumoso e stoner rispetto al precedente lavoro, e anche la produzione è ancora una volta eccellente, sublimata dalla prova maiuscola della band. Sei le canzoni per circa 43 minuti di frustate in pieno volto, di eleganti atmosfere dal potere terapeutico, di fuzz magnetici e vorticosi, di eruzioni stoner doom senza respiro e di fumose colonne psichedeliche seguite da scie acide dannatamente avvincenti...Vi basta?
Search For Liberation potrà fugare i vostri -pochi, ne sono certo- dubbi. L'inizio è psichedelico sino al midollo, capace di evocare il misticismo nero dei Tool (si, avete letto bene) e le atmosfere liquide dei Cult Of Luna di Somewhere Along The Highway e anche dei Neurosis, unendo il tutto a nere visioni space dai forti richiami epici. La voce di Craig Williamson è una suadente danza verso l'ignoto, delicata nei suoi tratti ondeggianti e pronta ad accenti rancorosi in un finale in crescendo costruito per lasciare il giusto spazio all'assolo acido di Sandy Schaare. Ma facciamo un passo indietro, e torniamo all'iniziale Celestial Altar, che ha il difficile compito di eguagliare la bellissima Universal Form (opener del precedente lavoro); il confronto è retto benissimo, anche se nel mio cuore Universal Form rimane un pizzico avanti. Sembra di ascoltare i Kyuss che coverizzano i Black Sabbath con slanci solenni e sofferti, e sarà questo il trait d'union dell'intero lavoro. Land Of Tides ha forti richiami al Monster Magnet sound grazie a quelle melodie ficcanti impostate sul tasto psych e assoli come sempre dal sapore acido. Intensa ed affascinante. Redemption segue la linea tracciata, e sa muoversi con gusto ed intelligenza evocando effluvi psichedelici dopati sino al midollo. Eternal Kingdom è il pezzo più breve del lavoro con i suoi cinque minuti; un brano decisamente diretto e potente, molto hard rock nell'animo e con un assolo orientaleggiante da pelle d'oca. Da ascoltare religiosamente in ginocchio. Un must. L'album si chiude con Through The Rays Of Infinity, e siamo al capolavoro indiscusso del platter. L'inizio è caotico e colmo di una fitta nebbia, ma uno slancio evocativo di Craig lancia la chitarra di Sandy in orbita, lasciandola disegnare traiettorie drogate capaci di strangolare ogni risorsa d'aria e di volteggiare leggiadre nelle esplosioni di un ritornello da cantare a squarciagola. La batteria di John punteggia ogni istante con minuziosa precisione, assoli che viaggiano oltre l'ignoto ed aperture finali degne dei Neurosis più evocativi ed apocalittici suggellano il pezzo simbolo di questo The Higher Key.
Non so cosa possiate aspettarvi di meglio da un album stoner doom al giorno d'oggi, vivido esempio di come alla perfezione ci si possa arrivare molto vicini. Un espressione allucinata della cultura moderna, il lato buio dello stoner, la violenza psichedelica e mantrica del doom. Imperdibile, evocativo e sublime.
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13
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Ciao Emiliano,provo a scriverti qua per un consiglio,visto che tengo sempre in grande considerazione il tuo operato...i Naam,dal tuo punto di vista sono meritevoli di approfondimento, oppure niente di fondamentale?Se riesci a darmi un quadro generale loro te ne sarei grato! |
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12
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Ragazzi,se riusciste a recensire anche i Datura,il primo gruppo di Craig Williamson,o il suo progetto solista a nome Lamp of the Universe,diventereste ufficialmente la mia enciclopedia musicale...dai lo siete già. |
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@Emiliano c'ha messo tanto tempo ma è arrivato, te la butto giù in stile ultra-maschilista: ho rifatto le pareti di casa di colore bianco e non mi è servito l'imbianchino. |
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10
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buoni pezzi l'opener el'ultima, forse un pò derivativi come dicevi da kyuss e BS.. non sento molto le atmosfere neurosis, ma è una mia impressione, qui siamo su un piano un pò più "assolato" e meno disperato |
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9
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@born..è vero,ma .di rivoluzionario oramai c'è ben poco al giorno d'oggi.. @ undercover.......sigh!!!!!!!!!! |
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8
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A quanto pare è tornato il troll che abbassa i voti delle recensioni in home ahahha che uomo triste Comunque un gran bel disco davvero, nulla di rivoluzionario sia chiaro, ma non c'è una nota fuori posto!! |
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7
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Emiliano ma che la gente non capisca un cazzo è indubbio ormai, ora arriverà il solito idiota a dirmene quattro ma è così e lo ribadisco, se quello è il voto di chi legge, sono dei pecoroni come minimo e non si meritano di ascoltare questo disco neanche su un fottuto player di Myspace. |
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6
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Prego...x csi poco....il 40,6su 15voti mi lascia perplesso..un amante di stoner Doom nn metterebbe mai un voto csi basso a quest'album...de gustibus....  |
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5
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Gran bel disco, voglio pubblicamente ringraziare Witchcraft per avermeli fatti conoscere (si lo so è per quello che ti trovi qui ma volevo comunque dirtelo) |
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4
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è solo questione di gusti Tizzy  |
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3
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Comunue gli Zodiac non sono tutta sta roba... direi che sono uan discreta hard/blues band... ma assolutamente niente di più... capisco il fatto che oramai è quasi impossibile fare qualcosa di nuovo in musica e che quindi bene o male i gruppi sono tutti derivativi... ma questi oltre a non avere un briciolo di personalità... non spaccano neanche un po'... almeno ai primi ascolti... sono restato un po' con l'amaro in bocca... |
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2
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messi in lista per un futuro remoto... |
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Sto solo aspettando che arrivi, il primo ce l'ho, preso appena rilasciato, speriamo le poste non mi facciano brutti scherzi. Comunque l'ho ascoltato tanto e sono concorde col tuo pensiero. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Celestial Altar 2. Land Of Tides 3. Search For Liberation 4. Redemption 5. Elemental Kingdom 6. Through The Rays Of Infinity
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Line Up
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Craig Williamson (vocals, bass) John Strange (drums) Sandy Schaare (guitar)
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RECENSIONI |
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