|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 1402 letture )
|
Non è facile reperire su internet informazioni sui Freeway, gruppo australiano di Melbourne creato verso l'inizio degli anni '70 e dalla vita breve, e sul loro platter del 1975 Riding High. Ascoltando questo fresco e arioso album rock, che gode di forti influenze prog ed è appena colorito da alcune sonorità country, il sound sembra molto “americano”, benché come già detto i nostri siano nativi della terra dei canguri. Il quintetto propone qui sonorità catchy e piacevoli, mai tirate né eccessivamente ricercate, ma senza tralasciare un'ottima qualità e complessità dei pezzi, regalandoci invece 45 minuti di pregevolissima musica, che si lascia ascoltare senza difficoltà alcuna e ci fa chiedere come mai una band del genere sia rimasta così a lungo senza che gli fossero tributati i giusti onori. In ogni caso, siamo qui per rimediare.
Fin da subito i nostri mettono in mostra il meglio che hanno da offrirci: la title-track presenta bellissimi riff, linee vocali semplici quanto azzeccate, innesti di altri strumenti sempre graditi (anche se il piano rimane il preminente, e sarà così per tutta la durata dell'album) e cambi di atmosfera interessanti e coinvolgenti, caratteristiche che, con nostro sommo piacere, ci accompagneranno per tutto l'ascolto. Rallentano leggermente l'andatura in favore della ricercatezza melodica Stone Me, sorretta da una sbarazzina anima blues e da pregevolissimi intermezzi, e Sad Rock 'n' Roll, nostalgica e più emotiva rispetto alle sue ariose precedenti. Rock Teaser riprende dove ci eravamo lasciati, senza stravolgimenti, ma presentando un mood più rockeggiante rispetto a prima ed una struttura complessivamente più semplice ed immediata. Ci pensa Wheels Of Fortune a riaccendere in maniera più decisa l'interesse dell'ascoltatore, con una dolcissima intro in tastiera (nel puro stile anni '70, che ancora mi scioglie). Il pezzo poi evolve in maniera molto cangiante, con importanti stravolgimenti e cambi di tempo che spiazzano e intrattengono per tutti i suoi sei minuti di lunghezza. Segue l'allegra e ariosa Amazin' Lady, inizialmente meno coinvolgente rispetto alle altre, ma ugualmente piacevole man mano che si dispiega davanti ai nostri occhi, mentre con Turn The Page la band australiana ci ripropone il suo piglio più rock e immediato e forgia una delle vette qualitative del platter: davvero da brividi la sezione centrale e il solo. La breve My House è meno impegnativa ma ugualmente orecchiabile, mentre So Appealing è un'atipica cavalcata a cui i nostri non ci avevano mai sottoposto fino ad ora: un sound generalmente più “scuro”, cambi di tempo più decisi e un riffing tendente più al blues la rendono forse il pezzo più duro della tracklist (senza mai sconfinare, però, dalle sonorità rock più classiche). Di particolare interesse sono i cori di voci femminili inseriti in questo pezzo, che arrivano a ricordare pezzi gospel o R&B. Chiude l'onirica Rock 'n' Roll Nation, che non presenta novità rispetto a quanto abbiamo ascoltato, ma chiude in bellezza un platter davvero incredibile sotto il profilo qualitativo.
Io non mi capacito di come un lavoro del genere non sia universalmente apprezzato e riconosciuto come quello che è: un piccolo ma estremamente brillante diamante che non finirà mai di stupirvi con le sue mille sfaccettature cangianti. Il sound che i Freeway creano è solido quanto piacevole e leggero, allegro in ogni passaggio, riesce a trasmettere un'autentica carica vitale e a creare empatia come pochissime altre opere che ho avuto il piacere di ascoltare. Non posso che consigliarlo a chiunque, nel frattempo torno di corsa a riascoltarlo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Riding High 2. Stone Me 3. Sad Rock N Roll 4. Rock Teaser 5. Wheels of Fortune 6. Amazin Lady 7. Turn the Page 8. My House 9. So Appealing 10. Rock N Roll Nations
|
|
Line Up
|
Frank Chic (Voce) Steve Welch (Chitarra) John Grant (Tastiera) Criston Barker (Basso) Bill Lincolin (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|