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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 1054 letture )
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Immaginate un modo di suonare che racchiuda in se la folle violenza sonora a duecento all'ora del grind-core e le complesse soluzioni ritmiche del math-core, e che tale stile sia definito math-crust. "Questa è blasfemia, questa è pazzia!" direbbe subito un certo ambasciatore persiano con la curiosa tendenza a sostare presso pozzi giganti; al che tre francesi gli si avvicinerebbero ed urlerebbero: "No, questi sono gli Haut&Court!" subito prima di scaraventarlo nell'abisso con un calcio ben assestato.
L'EP di debutto della band, La Vie, è un'uscita dall'identità spiccatamente grind, arricchita però dall'uso sapiente di soluzioni di chitarra e batteria appartenenti al math più cervellotico; dosate con perizia e non abusate rendono il tutto molto interessante. Ne è un esempio l'opener Let It Burst con un assalto grind impreziosito da un riffing fuori dagli schemi tipici del genere, ma ancora più marcatamente la quarta traccia Colision, che risulta essere l'episodio più personale e convincente dell'EP. Krokodil e This Genesis sono altre due cannonate dall'impatto potentissimo e dall'energia incontenibile: la prima si concede un rallentamento generoso, sul finale, per poi stendere l'ascoltatore negli ultimi tiratissimi secondi; la seconda è forse la canzone più canonica del platter. La quinta traccia, Life, riprende l'amatissima tradizione grind del brano mini (quattordici secondi) per introdurre al pezzo conclusivo, Wasted Time For Wasted Minds. Si tratta di un brano più lungo rispetto agli altri: dopo la prima parte rallenta, mantenendo però intatta tutta la sua potenza, e fa subentrare in maniera sottile un ronzio come da trasmissione disturbata, che cresce sempre più fino alla conclusione di La Vie. Le capacità del combo sono degne di nota: Bernard sprigiona un'energia devastante con la sua chitarra e in quanto ad impatto non ha molto da invidiare ai complessi dotati di una seconda ascia; non perde la sua carica nemmeno in occasione dei tecnicismi math. Ravind, come il genere vuole, si esibisce in una prova degna dei Napalm Death dei tempi d'oro (quelli con Mick "Tornado Umano" Harris alla batteria, ricordate?) sapendo però conservare una certa personalità. Ci sentiamo di fare una piccola critica solamente ad Arnaud, il quale potrebbe considerare l'idea di variegare un po’ le sue parti vocali (alla maniera di Arif dei Wormrot o di Giulio "The Bastard" dei Cripple Bastards, per intenderci): l'aggressività ci sarebbe tutta, e un tocco di versatilità potrebbe dare una marcia in più alla musica degli Haut&Court. Il fatto di essere un'autoproduzione rappresenta per il disco un grande pregio: la qualità del suono è infatti molto grezza ma decisamente genuina, perfetta per il genere proposto dai transalpini. Essa risulta, al contempo, sufficientemente chiara a garantire alle sezioni math oriented l'intelligibilità di cui esse necessitano.
La Vie è quindi una prova soddisfacente di una band formatasi solo da pochi mesi: gli Haut&Court mettono in mostra creatività ma al contempo amore per la tradizione, perizia ma mentalità assolutamente grind, e lo dimostrano in un EP intensissimo, sincero, potente. Il fatto che esso duri solamente 11 minuti e 50 secondi (secondo il più puro spirito grindcore) può essere un difetto, o un pregio; è solo questione di gusti personali. Se posso darvi un consiglio, non esitate e fatevi travolgere dai francesi e dal loro math-crust più e più volte. Da tenere d'occhio e vedere cosa ci regaleranno in futuro!
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1
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Spettacolo, poco da dire |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I - Let it Burst 2. II - Krokodil 3. III - This Genesis 4. IV - Colision 5. V - Life 6. VI - Wasted Time For Wasted Minds
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Line Up
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Arnaud (Voce) Bernard (Chitarra) Ravind (Batteria)
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