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Cult Of Fire - Triumvirįt
( 4559 letture )
Direttamente dalla Repubblica Ceca giunge il trio blasfemo dal nome Cult Of Fire, combo la cui formazione č piuttosto recente (2010) che giunge al debutto sulla lunga distanza con il full length Triumvirįt.
Fin dal primo impatto con la band si nota come l'immagine dei tre sia fin troppo costruita a tavolino: logo scritto in alfabeto tebano (la cui storia affonda direttamente nell'esoterismo del sedicesimo secolo), iconografia spinta ed un'attenzione a tutti quegli elementi tipicamente kvlt talmente esagerata da sconfinare presto nel pacchiano; un'edizione in vinile e una stampa di 333 copie in cassetta, di cui 13 in formato speciale, non lasciano spazio ad altri dubbi.
Difficile nascondere che, ad un primo impatto, non si darebbero due lire alla proposta del trio, presagendo che questa sia talmente offuscata dall'attenzione alla forma da difettare immancabilmente nei contenuti.
Eppure, al di lą delle apparenze, i Cult Of Fire dimostrano con le nove tracce a propria disposizione (sei delle quali nell'edizione standard, due riproposizioni riprese pari pari dall'EP 20:11 pił la bonus Horizont Temnoty) di avere un potenziale discreto e di saper trovare gli spunti vincenti negli stilemi del passato, riproponendoli in una piacevole sintesi e condendoli talvolta con elementi di personalitą.
Il cardine della composizione č costituito dal binomio chitarra solista/tastiera, imperniando i tre quarti d'ora a disposizione della band su atmosfere liturgiche e lunghi passaggi melodici che strizzano l'occhio al black atmosferico, pur mantenendo un approccio prevalentemente old school. L'operato di Tom Coroner alle pelli č lineare, votato soprattutto ad enfatizzare la violenza e ad inserire qualche sporadica cadenza; il vocalism di Devilish appare poco carismatico, dando in molte occasioni l'impressione di essere costretto a cantare, ed altrettanto curato, mancando di sovraincisioni ed interpretazione, non a caso numerosi sono i passaggi in cui č la componente strumentale a prevalere. Non vi sono prove certe della presenza di un basso, sebbene l'insieme ne faccia talvolta intravedere lo spessore. Decisamente migliore la prova di Infernal Vlad alla chitarra, in grado di spaziare da ritmiche plumbee a frasi melodiche semplici ma efficaci, in grado di fare la differenza anche quando la performance dei colleghi č mediocre.
Pur giocando su una durata media cospicua, i brani si svolgono in modo fluido, lasciando ampio spazio alle digressioni atmosferiche strumentali e giocando molto sulle ripetizioni. Se per qualche composizione la strategia della dilatazione si dimostra azzeccata (Zįvet' Svetu, Cerna Aura) č anche vero che talvolta la band sembra arrancare nell'andare a segno, prolungando in eccesso la sequenza di riff e finendo per annoiare l'ascoltatore (Navrat Zrneho Zla) con il proprio tergiversare. Analogamente per le sezioni esoteriche, se le urla e lo scampanellio alle prime risultano un interessante diversivo, quando abusati ricadono nell'aspettativa, finendo per confermare l'impressione che i cliché siano un grosso limite per i Cult Of Fire.
A coronare l'insieme una registrazione analogica vecchio stile che, pur non potendo vantare l'impatto o la nitidezza oramai standard per le uscite di questi anni, risulta azzeccata e sottolinea l'attaccamento dalla band ai fasti del genere; in particolare i passaggi di synth riescono a risvegliare il senso di psichedelia e soprannaturalitą tipici dei seventies, scelta verso cui un numero crescente di act black metal sembra oggigiorno orientarsi.

Per concludere, Triumvirįt rappresenta un esordio dignitoso per la band ceca, mettendo in luce una sufficiente abilitą nella composizione, specie per quanto riguarda l'aspetto melodico. La cura nel fraseggio, che nella sua semplicitą riesce a non scadere mai nella banalitą o nell'edulcorazione gratuita, dona all'opera uno slancio inatteso, portando il trio ad un risultato soddisfacente, ma non privo di prospettive di miglioramento. Certo, se i nostri abbandonassero l'ostinazione nel voler apparire a tutti i costi blasfemi e sacrileghi in favore di una maggiore ricerca e, perché no, di una personalizzazione della propria proposta dei riscontri migliori non tarderebbero ad arrivare.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
94.5 su 4 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2012
Demonhood Productions
Black
Tracklist
1. Zįvet' Svetu
2. Satan Mentor
3. Cerna Aura
4. Horizont Temnoty
5. Z Jķcnů Propastķ
6. Sluhove Vecneho
7. Triumvirįt
8. Navrat Zrneho Zla
9. Bytosti Z Prazdnoty
Line Up
Devilish (Vocals)
Infernal Vlad (Strings)
Tom Coroner (Drums)
 
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