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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3692 letture )
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Gli svedesi Runemagick sono una famosa realta' dell'underground doom europeo, e con questo "Envenom" sono arrivati al loro nono album; non avevo mai avuto occasione di ascoltare un loro disco, e questo fatto, unito all'etichetta "extreme doom metal" data dalla casa discografica stessa alla musica della band, mi aveva fatto battere il cuore...(senza contare le numerose recensioni molto positive ricevute da questo disco su varie webzine mondiali). E invece...tutti i miei sogni si sono infranti nell'ascoltare un disco sicuramente doom, sicuramente estremo, ma anche, inequivocabilmente noioso. Insomma, non basta appesantire una proposta doom fino ai confini del death, o ripetere riff pesantissimi, per essere estremi...o forse si', e' sufficiente, ma esserlo non vuol dire anche essere coinvolgenti. Non ci troviamo di fronte ad un disco tremendamente noioso, benintenso, ma a mio parere i Runemagick hanno commesso l'errore di voler "stupire" obbligatoriamente l'ascoltatore, cercando soluzioni che non solo stridono dal punto di vista musicale, ma hanno, in certi casi, anche ben poco a che fare con il doom metal, che ha bisogno di confini ben definiti per essere apprezzato completamente da chi e' solito immergersi nel buio della propria anima per trovare, se cosi' vogliamo dire, un senso di conforto. Nei primi due brani sembra di ascoltare un interessante disco di doom/death, con incursioni nello sludge doom lento e inquietante dei Burning Witch, con una cadenza alienante che suscita maligni sentimenti di rabbia e odio repressi, e chitarre talmente ipnotiche da ricordare vagamente i drone dei Sunn O))), che creano riff maligni e perversi...pero' gia' e' possibile ascoltare (piu' che altro in "Envenom (Laterna - Magica)") delle lunghe pause strumentali che fanno gia' presagire come proseguira' il disco. Gia' con la successiva "Nebulous" la componente death prende il sopravvento, con riff pesanti come macigni e suoni talmente compressi da far venire quasi alla mente i Meshuggah, riff che pero' si trascinano lungamente senza un obiettivo ben preciso, se non quello di estremizzare il suono, rischiando pero' di far distogliere l'attenzione, a causa di una monotonia latente che rischia di diventare troppo preponderante...stesso discorso per il quarto brano, che se all'inizio riesce a risollevarsi con riff che oserei definire "demoniaci", ricade poi nella monotona lentezza che fa ben poco doom, e molto "noia". Il disco si conclude con Maelstrom (Sin Eater), che, alleggerendo i suoni e la struttura del brano, risolleva in parte le sorti dell'album, grazie alla vera realizzazione dell'extreme doom metal di cui si parlava piu' sopra, creato da pesanti riff quasi sperimentali, molto spontanei e sinceri, inquietanti e prolungati allo spasimo, e con l'infernale voce di Nicklas a farci correre brividi sulla schiena... il problema e' che non bastano un paio di brani davvero azzeccati ed estremi, per dare l'idea di quello che i Runemagick vogliono esprimere con la loro pesantissima musica...perche' per la maggior parte del lungo (un'ora abbondante) ascolto, a mio parere le soluzioni sonore sono state TROPPO estremizzate, sia come suoni che come songwriting in se', con la conseguenza di farsi prendere la mano e creare brani che non stimolano affatto l'immaginazione dell'ascoltatore. Mi sbagliero' io, forse...e in verita' questo disco e' un capolavoro dell'extreme doom (come alcuni recensori lo hanno definito), ma io preferisco rimandarli al prossimo album, che uscira' quest'anno.
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...ottima recensione Stefano!!!...sono fondamentalmente d'accordo...ho trovato questa ottava fatica stanca, e poco ispirata...sembra davvero lontano "Darkness, Death, Doom", che mi aveva fatto sognare...certo non possiamo negare che ai Runemagick manchi prolificità: difatti è prevista per quest'anno la nuova uscita...come tu stesso concludi...sarà per la prossima, sperando in "Invocation Of Magick"... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vultures 2. Envenom (Laterna - Magica) 3. Nebulous 4. Omnivore 5. Maelstrom (Sin Eater)
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RECENSIONI |
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