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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Deftones + Isis. La band più eclettica e particolare nata in seno al movimento nu metal (ormai non ha più nemmeno senso definirli tali) assieme ad un dei gruppi fondamentali dell’ossessivo post-metal. Potrebbe essere questa una prima descrizione della musica offertaci dai Palms, il supergruppo del momento che vede il singer Chino Moreno unire le forze con tre musicisti del disciolto combo di Boston, ma certamente risulterebbe riduttiva di fronte ad un’analisi più approfondita: il disco di debutto dei quattro artisti, infatti, è molto più che una mera somma delle componenti che hanno reso celebri le band madri e ci offre alcuni brani di una profondità e di una ampiezza di vedute sinceramente inaspettate. Si è molto spesso dubbiosi di fronte a progetti di questo tipo, che frequentemente danno luogo a lavori magari straordinari tecnicamente, ma emotivamente freddi e privi di pathos…ebbene, non è questo il caso.
L’album, prodotto dalla celebre Ipecac Recordings che ha sostenuto a dovere proprio la carriera degli Isis nel corso degli anni, si apre con Future Warrior: gli strumenti tessono un sottofondo piacevole e sognante, sulla falsariga dei lavori più maturi della band da cui provengono Bryant Clifford Meyer, Jeff Caxide ed Aaron Harris, ma con un gusto decisamente più arioso e melodico che ricorda non poco l’eccellente Koi No Yokan targato Deftones. Quando poi Chino Moreno inizia a cantare, con la sua caratteristica voce calda e carica di feeling, è una gioia per le orecchie e si desidera che non smetta mai, nonostante la ripetizione a tratti ossessiva delle linee vocali. Il momento migliore del brano, tuttavia, arriva verso la fine, con un inaspettato break di cui beneficiano le stesse parti riservate al singer. Patagonia, traccia più breve dell’album nonostante gli oltre sei minuti di durata, potrebbe ricordare qualcosa degli Alcest nel suo inizio elegante e vagamente malinconico, per poi assumere una propria interessante identità quando il basso di Jeff Caxide tesse trame sonore al di sotto della voce di Chino Moreno; sono proprio loro due i maggiori protagonisti del brano in questione, per quanto le tastiere contribuiscano non poco ad ampliarne lo spettro musicale. Missions Sunset, per contrasto, è la canzone più lunga del platter e naturalmente si compone di diversi momenti separati per evitare che la noia prenda il sopravvento: la parte iniziale è appannaggio delle tastiere suonate dal chitarrista Bryant Clifford Meyer, che creano quasi un sound futuristico, poi la batteria di Aaron Harris prende il sopravvento ed infine sono tutti gli strumenti a sostenere l’ugola del cantante. Il climax ascendente fa il suo effetto e tiene desta l’attenzione, prima che il brano viri nuovamente verso una parte più atmosferica ed eterea ed infine offra una nuova esplosione sonora. In sostanza, si tratta di una summa di tutte le sfaccettature udibili nella musica dei Palms e, se riuscite a sopportarne la lunghezza, indubbiamente vi catturerà ed affascinerà. Non serve naturalmente sottolineare come la prova dei musicisti sia di primo ordine e come appaia chiara la loro importanza nelle band di origine, specialmente per ciò che riguarda gli Isis, spesso considerati un po’ il progetto personale di Aaron Turner. Shortwave Radio è probabilmente il brano più vicino alle sonorità di Panopticon presente su questo lavoro ed è interessante verificare l’amalgama fra tali sonorità e la voce di Moreno, dotato di un’ugola decisamente più melodica rispetto a quella abrasiva di Turner. Tropics, viceversa, è estremamente atmosferica e riporta nuovamente alla mente la produzione degli Alcest, pur chiaramente con tutte le differenze del caso; siamo ormai giunti alla fine ed i quattro piazzano un altro brano molto lungo, quasi quanto Mission Sunset, dal curioso titolo di Antarctic Handshake: bisogna ammettere che l’effetto sorpresa e la suggestività delle trame sonore dei Palms, dopo un ascolto tanto lungo ed impegnativo, si sono a questo punto un po’ perse; sarà forse per questo motivo che la canzone non fa più presa come le altre, pur beneficiando di un sottofondo musicale a tratti da brividi.
In sostanza, come dicevamo ad inizio recensione, questo Palms si può considerare senza ombra di dubbio un lavoro riuscito: è profondo, stratificato, intrigante e, come si è potuto comprendere, molto impegnativo da ascoltare ed assimilare: Moreno ed i suoi nuovi compagni di avventure hanno instillato in questo lavoro tutte le proprie capacità ed influenze musicali, componendo un’opera che necessita di molti ascolti per essere apprezzata e compresa fino in fondo e che, pertanto, potrebbe non interessare più di tanto cui ama sonorità maggiormente incisive. Inoltre, come detto, verso la fine si avverte un leggero senso di stanchezza, il che impedisce all’album di assurgere al livello di vero e proprio capolavoro. Tuttavia, i pregi superano in ogni caso di gran lunga i difetti e, come tale, i Palms meritano certamente un ascolto: è probabile che i fan dei Deftones si trovino maggiormente a loro agio con le canzoni qui presenti rispetto a quelli degli Isis, ma sono certo che anche loro troveranno più che interessante la commistione sonora fra le anime dei due gruppi.
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14
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Il mio disco preferito di sempre, nulla da aggiungere. |
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13
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Ho ascoltato il disco per intero: si, molto impegnativo. Io sono arrivato qui dalla sponda deftones ed ero curioso di sentire chino in questo nuovo progetto, mentre gli Isis non li conosco proprio. Il lavoro è positivo, dolce, sognante, melodico ma mi mancano troppo i riff di stephen carpenter che accompagnano la voce del cantante. Era il mio primo approccio al post metal, forse qui più post rock che metal a mio parere, però tirando le somme sono più nelle mie corde i Team Sleep e i Crosses che infatti ho gradito maggiormente. |
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12
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Anch'io confermo.disco comunque non banale.voto 80 |
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11
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Sono d'accordo col recensore: un album impegnativo da ascoltare e da assimilare. Una volta assimilato però, si capisce che si è davanti ad un album di livello. Voto 80. |
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10
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Un album davvero piacevole, un autentico percorso sonoro che lascia sensazioni positive. Ad un primo ascolto l'ho apprezzato molto, soprattutto Future Warrior e Arctic Handshake, vediamo se crescerà con il tempo cmq per ora concordo con il voto. PS. Piccolo appunto: la traccia più breve è Tropics, non Patagonia, ma in ogni caso poco conta  |
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9
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chino moreno è come la LSD: rende bello tutto non parliamo poi degli ex ISIS |
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8
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Dopo altrettanti ascolti, confermo, disco bellissimo. Un 90 ci sta tutto! Recensione molto bella anche! Ps. secondo me, non ha mai avuto molto senso catalogare i Deftones come nu metal, non solo oggi [ok, magari i primi due album (bellissimi) hanno gettato le basi che poiu molti altri gruppetti finti ed inutili hanno ricalcato per quell'orrenda moda...ma già dal pony bianco andarono oltre] |
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7
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Gran bel disco! Gradita fuga dal solito martellamento sonoro a cui mi sottopongo. Sottoscrivo il voto del recensore. |
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6
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Chino Moreno è furbo, sa dove andare a colpire nel cuore degli ascoltatori e sa che genere di musica eterea e sognante la gente vuole ed ecco qui il progetto Palms. Il fatto è che questo disco è suonato, arrangiato, scritto e cantato dannatamente bene ed è difficile rimanere impassibili dopo l'ascolto. Sul serio, le 6 canzoni sono TUTTE bellissime. Menzione d'onore per Mission Sunset e Antarctic Handshake. Sorpresa (neanche tanto poi) dell'anno. Voto 88 senza paura. |
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5
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Disco meraviglioso. Molto rock e allo stesso tempo intimo e caldo. Nelle parti più "dure" si sente un certo bagaglio quasi "grunge". Ma poi le chitarre acustiche addolciscono tutto. La produzione è sorprendente. Bellisismi i suoni di batteria e i crunch delle chitarre. Voto meritatissimo. |
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4
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STUPENDO! Antarctic Handshake secondo me è una delle più belle. Voto 85. |
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3
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Disco che ho già in casa e che mi sta totalmente stregando. Davvero bello, profondo, un viaggio...Vedremo se con gli ascolti il mio amore troverà conferma..per ora, discone. |
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2
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Al momento hanno ufficializzato solo delle date di promozione in California per luglio  |
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1
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Temo di dovermelo procurare allora... ps. si vocifera di un tour europeo quest'autunno, qualcuno ne sa di più? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Future Warrior 2. Patagonia 3. Mission Sunset 4. Shortwave Radio 5. Tropics 6. Antarctic Handshake
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Line Up
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Chino Moreno (Voce) Bryant Clifford Meyer (Chitarra, Tastiere) Jeff Caxide (Basso) Aaron Harris (Batteria)
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RECENSIONI |
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