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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Stormbringer - Don’t Think...Obey
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( 2920 letture )
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Un ritorno ai bei vecchi tempi...agli anni '80, il decennio che ha contribuito a far conoscere l'heavy metal nel mondo, dopo i vagiti degli anni '70...questo e' "Don't think...obey!" degli italiani Stormbringer, ottima band al debutto sulla lunga distanza, dopo il demo autointitolato, comprendente quattro dei brani che compongono questo debutto ("Death And Soul", "X", "Life In Oblivion" e "Red Moon Rising). E i piu' nostalgici di gruppi come i Warlock, o l'heavy metal americano di venti anni fa non potranno che gioire nell'ascoltare la voce, rauca e potente, di Jessica, che non puo' non ricordare quella della famosissima Doro Pesch, rocciosa frontwoman e icona dell'heavy metal degli ultimi venti anni, prima con i Warlock, e poi nella sua brillante carriera solista. L'heavy metal degli Stormbringer si ispira chiaramente alle due band di cui sopra, senza dimenticare un maggior tocco di epica melodia maideniana, e influenze del ruvido power americano di gruppi come i dimenticati Hellion, e soprattutto senza dimenticare variazioni sul tema che rendono il disco davvero interessante e variegato, pur non discostandosi troppo dal puro heavy metal. In questo disco potrete trovare classici brani anthemici, come l'opener "Heavy Metal" (con un titolo cosi', avrebbe potuto essere qualcosa di diverso?) o, in parte, la successiva "Red Moon Rising"...cavalcate heavy, come "Arrogance Man" (brano fortunatamente privo della solita modernissima super-produzione "bombastic", e che si orienta invece su una produzione potente, si', ma anche abbastanza ruvida, e che mette in evidenza non solo le chitarre, ma anche i tocchi melodici su cui la band focalizza una discreta parte della propria attenzione), mid-tempo un pochino piu' "sperimentali" ed elaborati, come "Obey" (nel quale fanno capolino degli assoli), brani dai toni decisamente piu' cupi, come "Death and Soul", dove l'ombra degli Angel Witch si mostra ben visibile, o nella strumentale "Intro", brano quasi doom/gothic, influenze dei Maiden piu' cadenzati, melodici ed emozionanti (come nella conclusiva, e highlight assoluto del disco, "Mistery", che non disdegna di mostrare un riffing piu' orientato sull'hard rock), chitarre rocciose ma non esageratamente pesanti, riff malinconici... Insomma, tutta la summa del classico heavy metal ottantiano si trova, degnamente rappresentata, in questo disco, che piacera' sicuramente anche a chi e' attirato solamente dalla NWOBHM e non riesce ad apprezzare particolarmente dischi che si stacchino dai canoni di questo genere (come, lo ammetto, succede alcune volte a me). Se volete riscoprire una parte delle origini e dei nomi storici (anche se ormai quasi dimenticati) del nostro genere musicale preferito, questo disco puo' essere un buon inizio!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Heavy Metal 2. Red Moon Rising 3. Arrogance Man 4. Obey 5. Death And Soul 6. Intro 7. X 8. Life In Oblivion 9. Mistery
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RECENSIONI |
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