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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Marseille - Unfinished Business
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( 1412 letture )
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Alzi la mano chi, vedendo per caso una puntata del famoso programma televisivo Art Attack, non è rimasto stupito almeno una volta dall’incredibile estro creativo di colui che, nell’edizione italiana, occupava alcuni minuti del programma per mettere in mostra uno dei suoi attacchi d’arte con tutti gli oggetti che poteva avere a portata di mano nella location prestabilita. Bene, perché questo signore, che risponde al nome di Neil Buchanan, oltre a essere il presentatore ufficiale del programma televisivo nell’edizione originale, è anche fondatore di una band hard rock nata verso la fine degli anni settanta con il monicker Marseille; tale band si è riformata nel 2009 proprio ad opera dei due axe-men originali Neil Buchanan e Andy Charters dopo uno split che è durato sostanzialmente vent’anni e che ha permesso a Neil di diventare famoso grazie alle cinquecento puntate del fortunato programma televisivo. Forti della reunion, i due chitarristi inglesi sono tornati in attività e hanno pubblicato nel 2010 il qui presente Unfinished Business, con il chiaro intento di riportare in auge il loro sound ottantiano ispirato a grandiose realtà storiche come il Micheal Schenker Group, gli AC/DC e i Queen. Ci troviamo di fronte, quindi, a due chitarristi che hanno fatto del rock n’ roll la loro ragione di vita adolescenziale e che, ancor’oggi, s’accontentano di una Les Paul, un marshall valvolare e tanto cuore nel suonare quelle sei corde, a scapito di tutti i meri tecnicismi in voga negli ultimi decenni; dato che le capacità a livello artistico di Neil sono innegabili, resta da vedere se il tocco che egli possiede nel maneggiare stracci colorati e oggetti di uso comune, sia anche valido nell’elaborare riffs e assoli.
Il disco si apre con la title-track, strutturata su un riff d’apertura in puro stile AC/DC, Bon Scott era; la voce si libra sulla melodia classicamente hard rock, fatta dei consueti stop & go e di fill melodici sulle sei corde. Ciò che viene messo in campo dai Marseille è un puro sound roccioso di scuola settantiana, con qualche influenza dei più giovani anni ottanta. Gli assoli sono gustosi, non esagerati e concedono ai brani una piacevolezza ulteriore, al basso viene concessa una particolare attenzione nel mixing durante i bridge e la batteria martella incessantemente il suo 4/4. Altra grande importanza hanno i cori d’apertura, in pieno stile Aerosmith, come accade ad esempio in I Believe; la les paul di Neil Buchanan tesse riffs aperti con sonorità particolarmente glam e duetta col compagno Andy sulle sezioni soliste. Le influenze del periodo vengono pienamente rispettate: passando dagli AC/DC ai primi Aerosmith, con i brani successivi si può percepire in modo ben definito anche che l’importanza che i Kiss hanno avuto nella costruzione del sound dei Marseille. Allo stesso modo le tematiche del disco si ancorano fiduciosamente a quanto imposto dalla tradizione hard rock e glam ottantiana, come si può evincere da pezzi come Wanna Get High ed Everyone Dies Young. Nella tracklist non poteva mancare anche una ballad in puro stile Bon Jovi: Lost introduce la voce calda di Nigel Roberts che allenta il tiro insieme a tutto il resto della band in un pezzo riuscito e coinvolgente. Prima della conclusione c’è tempo per una menzione d’onore al lavoro chitarristico dei due axe-men su The Game che, intessendo la loro trama su un classico riff hard rock tirano fuori un buonissimo lavoro solistico, ben sostenuti dalle rocciose linee seguite da Gareth Webb dietro le pelli.
Il disco mantiene tutte le premesse: puro hard rock inglese, senza alcun tipo di compromesso né un singolo riff che vada a trascendere gli stilemi classici del genere. Nei vari brani, che mantengono un livello discretamente buono lungo tutta la registrazione, spiccano un paio di episodi sopra le righe che apportano un piccolo valore aggiunto alla bontà di quanto messo in atto dal combo inglese. Le chitarre di Neil e Andy fraseggiano con scioltezza, sopra un drumming compatto e un gran sostegno bassistico; la voce di Nigel Roberts si dimostra sicura, piacevole all’ascolto e trascinante in quasi tutte le performance registrate sul disco. In conclusione ci troviamo di fronte a un bel disco di hard rock, nulla di trascendentale per il genere ma comunque ben suonato e piacevole da ascoltare più di una volta; pur non trovandoci di fronte a uno dei capolavori messi solitamente in atto da Neil nei suoi programmi televisivi, questo ritorno dei Marseille è soddisfacente e mette in mostra una poliedricità artistica davvero invidiabile. Bentornati.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Unfinished Business 2. I Believe 3. Rock Radio 4. Wanna Get High 5. Lost 6. Blown It 7. Raise Hell 8. Everyone Dies Young 9. In for the Kill 10. The Game
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Line Up
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Nigel Roberts (Voce) Neil Buchanan (Chitarra) Andy Charters (Chitarra) Lee Andrews (Basso) Gareth Webb (Batteria)
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RECENSIONI |
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