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ILLOGICIST - Parla Luca Minieri
25/10/07 (2542 letture)
Dopo aver recensito l’ultima fatica degli Illogicist (LINK), con immenso piacere ho avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Luca Minieri, mastermind della band nostrana.


Ciao Luca, ti do il benvenuto sulle pagine di Metallized.
Ciao a te Luca, grazie mille per l’interesse e per il supporto. Devo dirti che questa è una delle prime interviste in italiano a cui rispondo. Il cd è uscito da circa 10 giorni qui in Italia, ma mentre all’estero so che è già reperibile con facilità e già distribuito, qui ancora la situazione non mi è chiara del tutto, anche se dovrebbe essere teoricamente già nei negozi; speriamo in bene :)

Iniziamo nel modo più scontato. The Insight Eye: a te la parola sul nuovo disco…
The Insight Eye…un vero e proprio parto quadrigemellare...eheh… è stata davvero una fatica enorme per me riuscire a portare a termine questo lavoro. Non tanto per la fase di songwriting, ma direi per la registrazione, produzione e mix. Mi sono praticamente occupato di tutto, con l’aiuto di Diego; abbiamo veramente sputato sangue per cercare di realizzare tutto al massimo delle nostre possibilità, cercando di non perdere l’oggettività necessaria per non affogare in un mare di possibili modifiche millesimali e pippe mentali :) Questo è sicuramente il materiale più completo che abbiamo scritto fino ad ora, complesso ma potente allo stesso tempo; l’obiettivo era quello di riuscire a realizzare un prodotto potente, aggressivo e malato, complesso ma senza perdersi in inutili virtuosismi. E spero proprio di esserci riusciti. Personalmente penso di sì, ma dovresti dirmelo tu!

Domanda d’obbligo. Parliamo di Marco Minnemann: ci vuoi spiegare come è nata la collaborazione con il batterista dei Necrophagist, e (oltre un bagaglio tecnico impressionante) cosa ha apportato alla vostra band?
Avevo già conosciuto Marco alcuni anni fa grazie al mio lavoro di fonico: ho lavorato con lui per una clinic dal vivo e in seguito ho registrato delle sessioni con Mike Keneally ( chitarrista di Zappa) e Brian Beller per un dvd didattico della DW e Warner Music. Devi sapere che Diego ed io abbiamo uno studio di registrazione. Dopo questo lavoro Marco ed io siamo rimasti in contatto, e quando ci siamo trovati alla ricerca di un batterista mi sono rivolto a lui. Però devo farti un appunto; Marco è diventato il batterista dei Necrophagist grazie alla registrazione del nostro disco e non il contrario. Jason Tipton, il boss di Willowtip, che è anche tour manager dei Necrophagist per gli Usa, dopo aver sentito Minnemann sul nostro cd lo ha consigliato ai Necrophagist, anche perché Marco era praticamente sconosciuto in ambito metal, non avendo mai suonato nulla del genere. Scusa lo sfogo, ma è una mia piccola rivincita personale eheh

Ti capisco e chiedo venia; giusto per riprendermi ti dico che qualche sospetto a riguardo l’ho avuto. In definitiva mi ha ingannato la data di distribuzione. Comunque, tornando a noi, è una partecipazione occasionale, oppure avremo modo di vedervi ancora collaborare?
Sinceramente penso rimarrà una collaborazione solo per questo album, perché attualmente abbiamo stabilizzato la line-up con l’ingresso in formazione di un ottimo batterista italiano, Alessandro Tinti, e spero proprio di riuscire a continuare molto tempo il nostro lavoro assieme :D E’ un pazzo bonaccione come noi, e ci troviamo molto bene assieme.

Torniamo a parlare del disco, e in particolare della tua performance. Come ho scritto in sede di recensione ho apprezzo il nuovo approccio. Visto che sei direttamente interessato, vuoi parlarci della tua prova?
Come ti anticipavo, l’obiettivo che ci siamo posti è stato un po’ quello di rendere i brani più aggressivi e potenti senza però perdere di vista l’approccio progressive che caratterizza profondamente il nostro songwriting. Ho cercato di rendere i brani più compatti concentrandomi molto di più sulle varie strutture ritmiche, sulle asimmetrie e cercando di trasmettere a chi ascolta quel senso di insicurezza dovuto al fatto di non sapere con precisione cosa stia per accadere, senza però mai esagerare e, soprattutto, senza perdere mai il concetto di canzone; non mi piacciono proprio i brani senza capo ne coda, scritti ed eseguiti solamente per dimostrare le proprie abilità tecniche. Ho cercato di rafforzare ulteriormente la sterzata verso un impatto più violento anche cercando di modulare meglio la voce, introducendo il growl oltre allo screma, che meglio si adatta a parti più compatte e oscure.

A proposito di cambiamenti: oltre i già citati, tra Subjected e The Insight Eye quali sono le novità che ti preme sottolineare?
Le novità principale direi che è un approccio vocale più aggressivo e profondo, con l’alternanza di growl e scream, motivato proprio, come ti dicevo, dal fatto che i nuovi brani sono decisamente più potenti. Le batterie di Marco inoltre ci hanno sicuramente fatto fare un salto di qualità a livello ritmico, costituendo una solidissima ma allo stesso tempo eclettica base che ci sostiene e che ci gira attorno.

Come nel precedente capitolo i testi sono introspettivi e profondi. Vuoi parlare dell’argomento, magari spiegando da dove trai l’ispirazione.
Mi hai beccato :) Cavolo qualcuno che legge i miei testi…eheh, non ci sono abituato, penso nemmeno gli altri della band sappiano di preciso cosa ci sia scritto. Il mio approccio con i testi è decisamente a livello introspettivo, come hai ben capito; cerco di ricamare un testo attorno alla musica, per rafforzare o spiegare in modo più approfondito il concetto che già cerco di comunicare soltanto attraverso le note. Scrivo le parole quando la musica è già stata completata, cercando di usarle come se fossero un ulteriore strumento da adagiare ed intrecciare alla musica. Cerco di trarre l’ispirazione all’interno della mia testa, e della mia pancia, un connubio tra razionalità ed istinto insomma; concetti e parti di me che probabilmente io stesso avrei paura di esprimere direttamente a qualcuno. Non sono un mostro né un filosofo, eheh, semplicemente una persona che forse pensa un po’ troppo! :)

Il disco è già da qualche mese disponibile a l’estero. Tiriamo insieme le prime somme. Come è stato accolto dalla stampa, ma soprattutto dal pubblico straniero?
Direi proprio che è stato accolto ottimamente in Usa e Canada, dove ormai è uscito da tre mesi; recensioni molto buone sui maggiori magazines, come ad esempio Metal Maniac, che ci ha anche dedicato uno speciale con tanto di intervista; riceviamo inoltre diverse richieste per andare a suonare in usa, e mi ci sto applicando seriamente da tempo, spero proprio si riesca ad organizzare qualcosa, sarebbe un sogno realizzato. In Europa l’album è uscito in contemporanea con l’Italia, ma sono già uscite un paio di ottime recensioni e la gente ci sta facendo capire di volerci vedere dal vivo su una tournee di portata europea, il problema per una band come noi è che ormai tutto è comandato dalla dura legge del pay for play, ma spero salti fuori presto qualcosa anche in questo ambito. Paradossalmente tutta questa ottima accoglienza all’estero mi rattrista, perché tanto siamo lodati all’estero, quanto spesso ignorati in patria.

Non ti chiedo di parlarmi dei vostri fondamentali riferimenti musicali (visto che sono evidenti); comunque, oltre i mai troppo compianti mostri sacri, ci sono delle band che seguite con particolare interesse?
Noi ascoltiamo qualsiasi tipo di musica e genere musicale, forse è anche questo un po’ un nostro punto do forza. Personalmente adoro l’ultimo album degli Spawn Of Possession. Lo trovo un capolavoro assoluto e non vedo l’ora si ascoltare del loro nuovo materiale e di vederli dal vivo. Ultimamente sono diventato un assiduo fan della Mats and Morgan band, che spazia dalla fusion più estrema al metal meshuggah style. Ascoltiamo praticamente di tutto, con particolare interesse alla musica progressive come avrai notato. :) Dimenticavo gli Spastic Ink; Ron Jarzonbek è sicuramente un riferimento chitarristico per Diego e Me.

…e più in generale della scena italiana cosa pensi? Ci sono delle band con le quali avete istaurato un rapporto singolare?
Noi Illogicist siamo una banda di socializzatori quando suoniamo, per cui facciamo spessissimo amicizia con molte altre bands e portiamo demenza ed animazione da villaggio turistico nei backstage di tutta italia eheh… Al S-Hammer di quest’anno ci siamo dilettati assieme ai Sothis in funamboliche acrobazie alcoliche, con risultati devastanti…ahah abbiamo finito in pochi minuti le bottiglie di grappe tipiche che ci eravamo portati dietro per offrire degustazioni caserecce…eheh…risultato…un ilarità generale, e situazioni di delirio di singoli e di gruppo con manie di grandezza..e manie di persecuzione. Non è andata molto diversamente al Metal Day. Ci piace suonare e divertirci :) Le band con cui abbiamo avuto più incontri ravvicinati sono diverse, tra cui gli Outcry del nostro amicone Steve, i Lifend, gli Infernal Poetry…

Magari non sarà semplicissimo, ma per un attimo archiviamo The Insight Eye. Ci puoi anticipare cosa bolle nella pentola degli Illogicist?
Stiamo cercando ora di concentrarci sull’aspetto live per promuovere al meglio il nuovo album. Siamo riusciti finalmente a stabilizzare la line-up con l’ingresso di Alessandro dietro a tamburi e tamburelli, ed ora sto cercando di organizzare il maggior numero possibile di date. L’obiettivo principale è quello di riuscire ad entrare su una tournee europea, ed una statunitense. Le premesse ci sono, dobbiamo sperare in un colpo di fortuna ora! :)

A proposito di live…quali sono i prossimi appuntamenti?
Come ti ho appena detto, stiamo cercando di pianificare i prossimi mesi e ottimizzare al massimo me date. La prima sarà il 10 novembre qui ad Aosta per la presentazione di The Insight Eye, poi il 1 dicembre a torino, il 6,7,8 e 9 saremo a zonzo per l’italia, da nord a sud, mentre il 15 suoneremo con i Necrodeath di nuovo qui in casa nostra. Per il resto…chiunque fosse interessato a supportarci e a farci suonare non ha che da contattarci; non puzziamo (...anche se dipende quando…), non sporchiamo e siamo brave bestie eheh!

Benissimo Luca, ti saluto e ringrazio per la disponibilità. In bocca a lupo per tutto… ma prima di congedarti, a te l’ultima parola…
Grazie a te per l’ospitalità sulle pagine di Metallized e per il supporto. Ci siamo davvero impegnati moltissimo in tutti i sensi per realizzare The Insight Eye al massimo delle nostre possibilità; spero che i nostri sforzi vengano apprezzati. Per il resto…ci vedremo prestissimo on stage, fatevi riconoscere e venite a salutarci :) Una bevuta in compagnia non si rifiuta mai..anzi…



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