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BLACK FLAME - Parla m.A FOG
11/06/2008 (2810 letture)
Innanzitutto complimenti per il vostro nuovo lavoro, “Imperivm”. Credo non passerà inosservato e che potrà davvero fare la differenza nell’attuale panorama musicale estremo sia italiano che estero. Puoi fare un confronto tra questa nuova release e le vostre passate produzioni, anche in virtù del fatto che avete da poco stipulato un prestigioso contratto con Regain Records?
Grazie per i complimenti, spero anche io che non passerà inosservato questo lavoro, ne siamo molto soddisfatti e ne conosciamo appieno le potenzialità. Questo ultimo album non è che il proseguimento stilistico del cammino musicale intrapreso ormai 10 anni fa. Ci sono riferimenti sonori alle passate release, però posso dire che si tratti di un ulteriore passo in avanti – con diversi elementi nuovi nel sound ed un vigore che forse abbiamo mai mostrato. Il contratto con Regain Records non cambia la nostra direzione musicale, infatti questo è forse l’album più estremo che abbiamo realizzato. C’è un certo tipo di mentalità, che associa una etichetta medio-grande ad un desiderio di commercialità da parte gruppo. Queste sono grandi fandonie, una etichetta come Regain Records ci permette esclusivamente di poter raggiungere una distribuzione più capillare e quindi essere più presenti laddove ci sia richiesta. Per il resto abbiamo totale libertà artistica, lirica e musicale.

Ho potuto notare e constatare in sede di ascolto e seguente recensione, che il vostro nuovo lavoro riprende quelli che sono i vostri classici elementi, ma che sono stati sviluppati in modo ancora più convincente e maturo. Penso che nel vostro caso si possa parlare di un connubio quasi perfetto tra Orthodox black metal e brutalità tipica del death. Sei d’accordo con questa mia analisi? Avete dei principali modelli ai quali vi ispirate?
A costo di suonare presuntuoso ti dico che il primo modello al quale ci ispiriamo siamo esclusivamente noi stessi. Cerchiamo in noi stessi spunti di miglioramento e nuove idee per poterci riproporre sempre con releases che, sebbene abbiano radici nelle precedenti, tendono sempre a guardare avanti a livello compositivo. Ascoltiamo diversi generi musicali e questo credo che si rifletta nella nostra musica, ma non vogliamo avere altri modelli al di fuori di noi stessi – per noi è vitale essere una band personale e ben distinguibile dalle altre.

Quanto sono importanti le liriche nell’Universo Black Flame? Mi pare di capire che abbiate un occhio di riguardo per esse. Puoi spiegarci di cosa trattano le tematiche di “Imperivm”?
Il nostro cantante investe le liriche di una importanza fondamentale e cerca sempre di fonderle perfettamente con quelle che sono le atmosfere create dalla musica. “Imperivm” si snoda attarverso 7 capitoli lirici celebranti l’impero della morte e che proseguono il viaggio iniziato nel precedente album “Conquering Purity”. La Morte dominante e chaotica che rappresenta la caduta di ogni dogma e di ogni certezza terrena. La morte come ossessione, come culto, come perversione, come dannazione. Ci siamo sempre concentrati sulle visioni occulte di Morte e sulla grande ombra che essa proietta su molte ideologie e filosofie di stampo cosmico. I nostri testi non fanno altro che evocare le paure, i demoni legati a questo aspetto, tracciandone una visione occulta e quasi ritualistica.

Ho apprezzato molto il tipo di sound che avete adottato per “Imperivm”. Si nota da subito che prediligete suoni per certi versi più naturali, quindi una tendenza un po’ inusuale rispetto a tante altre produzioni death-black metal odierne, che suonano spesso troppo pulite, quasi da sembrare finte con seguente perdita di feeling. Puoi dirci come si sono svolte le registrazioni di questo album e qual è l’approccio dei Black Flame verso il tipo di sound da adottare?
Certo, il nostro può suonare un album che va controtendenza. Le registrazioni in digitale forniscono degli sbocchi ottimi per le bands, ma spesso ne risultano essere il peggiore nemico. Prendi l’utilizzo dei trigger sulla batteria : quante migliaia di persone posseggono la stessa centralina ed usano gli stessi suoni. Anche ad un livello basilarmente mnemonico spesso si ha la sensazione di aver già sentito non solo un brano, ma anche il singolo suono. Sia chiaro che noi non siamo fautori di un ritorno all’analogico come molti auspicano : semplicemente cerchiamo di usare gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia per trovare quello che è il NOSTRO suono e per svilupparlo nella maniera più naturale possibile. L’approccio è live : ci piace far suonare i nostri pezzi in maniera naturale, quasi come se fossero eseguiti dal vivo.

E’ innegabile che la vostra musica abbia una forte carica negativa e nichilista. Da cosa deriva tutto questo? Cosa contribuisce a creare nei Black Flame, a tuo parere, questo particolare approccio musicale?
Affrontiamo il percorso musicale con rabbia e passione. Questo, unito al discorso sulla liriche di cui parlavo prima, si riflette molto nella nostra musica – rivestendola completamente delle nostre sensazioni.

Hai prestato collaborazioni in passato e/o collabori attualmente, oltre che coi Black Flame, anche con gruppi del calibro di Janus, Disiplin, Glorior Belli, Slavia e altri ancora. Sembri totalmente devoto alla musica che ami. E’ difficile far fronte a tutti questi impegni? Come riesci a conciliare il tutto?
Sicuramente non è facile far fronte a tutti gli impegni, dato anche il fatto che assolutamente ritengo i Black Flame come la mia band principale – essendo la band con la quale sono cresciuto musicalmente e con la quale ho la maggiore affinità compositiva. Per quanto riguarda le altre bands, cerco di assicurare a tutti il livello di impegno e di partecipazione che mi si richiede. E’ sufficiente un po’ di organizzazione e di pianificazione e tutto può sicuramente filare liscio senza problemi. Negli ultimi anni ho registrato tra Italia e Francia, ho fatto concerti in Norvegia, Italia e Portogallo – il tutto senza che nessuna band portasse via tempo a quella principale ed il tutto senza far mancare nessuno della serietà dovuta.

Ritieni che il vostro recente contratto con Regain Records porterà finalmente i Black Flame ad un livello superiore a livello di notorietà? Come band, siete soddisfatti del lavoro che questa label finora sta svolgendo per voi?
Più che alla notorietà puntiamo ad essere distribuiti e promossi capillarmente. Abbiamo come obbiettivo quello di fare arrivare le nostre composizioni ovunque ed attraverso i canali migliori. Sebbene siamo nel 2008 non tutti ancora usano internet al 100% e non tutti acquistano materale dalle etichette o dai gruppi. Quindi Regain ci permette di essere laddove un certo tipo di distribuzione non può arrivare. Detto questo siamo soddisfatti del loro lavoro, sebbene non siamo di sicuro tra le loro priorità top si stanno comportando bene. Vedremo in futuro cosa succederà e come si evolverà il nostro rapporto con loro.

E’ importante l’attività live per i Black Flame? Avete in programma qualcosa di particolare per promuovere il nuovo “Imperivm”?
Per ora abbiamo confermato un concerto a Londra il 7 Ottobre con Archgoat e Dead Congregation. Stiamo vagliando diverse ipotesi live, ma puntiamo a cercare di fare un tour nel 2009, con le dovute condizioni.

Come giudichi la scena Metal italiana? Ci sono, a tuo avviso, delle bands che meritano particolare attenzione?
Ci sono gruppi validi e sicuramente meritevoli di attenzione, sta alle persone tenere gli occhi aperti sul movimento della nostra patria e lasciarsi alle spalle le solite mentalità campanilistiche che portano a far si che si supporta esclusivamente il vicino di casa. Bands valide in Italia ce ne sono e non poche, con più fiducia attorno e magari un supporto migliore da tante labels potremmo vederamente diventare noi esportatori di musica, invece che continui importatori e cloni.

E’ tutto, puoi concludere come vuoi.
Grazie per l’intervista, segnalo il nostro sito internet : www.black-flame.net presso il quale è possibile accedere ad un sample di “Imperivm” e presso il quale è possibile scaricare un dettagliato press-kit. Serpens Vigil Est !



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