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03/05/24
TRICK OR TREAT + NANOWAR OF STEEL
HALL - PADOVA
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( 1047 letture )
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Ricordate tutti Nick Augusto, mai troppo valutato secondo batterista dei Trivium? Bene, perché il ragazzo (ex-tecnico del suono) è sempre stato alquanto talentuoso, e così, dopo la brusca dipartita/licenziamento dai Trivium, il nostro giovane ma volenteroso drummer ha messo in piedi il suo personale, nuovo progetto: I Corrosion. Riunendo vecchie conoscenze (l'axe-man Chris Cussell) e nuovi volti (il cantante/chitarrista norvegese Tommy Hjelm), il musicista della Florida è riuscito, non senza fatica, a ripartire da zero con questo omonimo EP.
Corrosion è, come possiamo già intuire dal titolo, un corrosivo miscuglio metallico. I classici lidi del metal-core americano vengono costantemente infranti da schemi e strutture agli antipodi, come lo sbilenco progressive venato di death tecnico della seconda, cupa traccia Prone to Dreams. Molti nervi e muscoli, ma anche intelaiature corpose e personali. C'è un eco dei Trivium più ombrosi e meno classici, a volte, ma perlopiù ci troviamo di fronte a qualcosa di più massiccio e mastodontico, anche se di gran lunga meno affascinante. Nulla di male, perché l'EP in questione sprizza idee e tecnica da tutti i pori, anche se non sempre riesce a convincere (complice, forse, la produzione un po' da rivedere sui suoni delle chitarre e voce). Anche se in diversi frangenti fa fatica, è impossibile non paragonare alcune sfumature vocali di Hjelm alle parentesi melodiche di Sylosis e Gojira, due band cerebrali e iper-metalliche che, siamo sicuri, i I Corrosion prendano come importante (e lodevolissimo) punto di riferimento principale per questo loro inizio di cammino artistico. Machine Says No è veloce e tecnica, con Augusto che non lesina blast-beat e sfuriate di rullante, mettendo in secondo piano la doppia cassa per un approccio più dinamico e fantasioso. Non funziona tutto alla perfezione e ogni tanto il meccanismo andrebbe oliato con spezie e profumi di qualità superiore, ma poco importa perché, per ora, quello che ci basta sapere è che i I Corrosion sono pronti per compiere il salto da band esordiente a realtà vera e propria.
L'EP dura complessivamente 15 minuti, molto poco per poter ampliare il discorso in modo esaustivo, ma tanto ci basta per farci incrociare le dita e sperare di trovarci di fronte una concreta e soddisfacente entità. Forse qualche gustoso assolo e lead chitarristico in più avrebbe giovato, nel complesso, all'EP in questione, donando fantasia e sprint ai tre pezzi che, a conti fatti, risultano un po' troppo omogenei nelle loro strutture feroci e un po' dispersive. Mi viene in mente un muro di cemento in una notte buia e fredda. Davvero niente male come prima impressione, anche se c'è da lavorare e lavorare e lavorare ancora, per rendere materia grezza di prim'ordine e tramutare suoni ruvidi in prodotti di prima scelta. Ma non è forse questo il cammino che noi tutti facciamo inseguendo un po' di sana ispirazione quotidiana? I Corrosion sono giovani e multi-continentali, non hanno problemi a miscelare influenze e ritmiche, e perciò devono solo fare una cosa: stupirci. Buon ascolto e arrivederci al prossimo step... Vi teniamo d'occhio!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. You Want This 2. Prone to Dreams 3. Machine Says No
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Line Up
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Tommy Hjelm (Voce, Chitarra, Basso) Christopher Cussell (Chitarra) Martin Rygge (Chitarra) Nick Augusto (Batteria)
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