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Betrayers - Raging Sounds
( 1290 letture )
I Betrayers sono una giovane band di Chiavari, nata nel 2009 ad opera del chitarrista Marco Tidu: autori già di un EP e di un primo, ottimo full-length (Spaghetti Intifada), hanno conosciuto diversi cambi di formazione, fino a stabilizzarsi un paio di anni or sono, ai quali ha fatto seguito la composizione di questo secondo album, che stiamo per analizzare. Il gruppo ligure propone un misto fra hard rock e stoner, con inevitabili influenze dai grandi classici del genere, fra cui naturalmente i Black Label Society; grande importanza, nel sound, è rivestita logicamente proprio dalla chitarra del fondatore del gruppo, che sferza con i suoi muscolari riff i compagni di avventure, spingendoli a dare il massimo per far risaltare la potenza delle sei corde e, naturalmente, dei loro strumenti.

Il disco, autoprodotto, è composto da dieci tracce dalla durata media di 3 minuti, segno ulteriore che questi ragazzi puntano principalmente sull’impatto sonoro, senza particolari orpelli tecnici, che pure potrebbero inserire, viste le non trascurabili abilità: le danze sono aperte da Soul Wreck, costruita su un bel riff privo di compromessi che viene abilmente cavalcato dalla voce graffiante del singer Aldo Artina: niente di trascendentale o particolarmente originale, ma il brano funziona a dovere. Devil’s Tower, oltre ad un nuovo riff spaccaossa, fa emergere le qualità della sezione ritmica e termina in un’orgia musicale decisamente divertente, dove il chitarrista mostra anche le sue qualità soliste. Ants!!! prosegue sulla strada inaugurata dai brani precedenti, giocando nuovamente sulla potenza degli strumenti e, perché no, della voce del cantante, più rabbiosa che mai. Più oscura e malevola è invece Grain of Sand, più tipicamente stoner come stile rispetto ai brani che abbiamo ascoltato finora e, forse, un filo meno convincente, per quanto comunque gradevole; si torna alla velocità con la strumentale M.D.C., che fa da apripista a Weed Goddess, la quale incontra maggiormente il nostro gusto e la nostra approvazione. La seconda metà dell’album non offre particolari innovazioni dal punto di vista sonoro, ma si segnala ciò nondimeno per brani di ottima fattura: Lost in Time è davvero ben riuscita e piacevole, ma anche River Full of Ghosts si difende più che bene, con la sua chitarra tagliente come sempre. Infine, Half Satan pigia ulteriormente il piede sull’acceleratore, regalandoci forse il brano migliore del lotto.

Come detto, i Betrayers non inventano nulla, ma suonano con piglio, passione e competenza. Questo secondo lavoro non riesce a farci dimenticare l’entusiasmo con cui avevamo accolto Spaghetti Intifada, che ci aveva sorpreso ancor di più, ma resta un album godibile e ricco di energia, che vi divertirà per circa mezz’ora. Se volete suoni furiosi, insomma, questo è il disco che fa per voi.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Macca
Martedì 6 Ottobre 2015, 9.54.52
1
Grandi Betrayers, abbiamo suonato insieme al Lucrezia qualche anno fa: ragazzi umili e simpatici oltreché bravi musicisti. Orgoglio ligure!
INFORMAZIONI
2015
Autoprodotto
Stoner
Tracklist
1. Soul Wreck
2. Devil’s Tower
3. Ants!!!
4. Grain of Sand
5. M.D.C.
6. Weed Goddess
7. Engaging Medusa
8. Lost in Time
9. River Full of Ghosts
10. Half Satan
Line Up
Aldo Artina (Voce)
Marco Tidu (Chitarra)
Luca Scovazzi (Basso)
Francesco Leo (Batteria)

 
RECENSIONI
78
 
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