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Jackson Browne - Running on Empty
23/08/2016
( 3566 letture )
C'è un motivo per cui i Grandi Classici vengono definiti tali, una sottile linea che separa un ottimo disco da un qualcosa di talmente perfetto da avere un posto di rilievo non solo nella discografia dell'artista che lo ha concepito, ma della Storia della Musica in generale. Running on Empty rappresenta un qualcosa di diverso, una sorta di esperimento nato dal genio di Jackson Browne, tanto affascinante quanto riuscito nella sua realizzazione; ci troviamo di fronte ad un album piuttosto atipico, composto di brani -alcuni cover, altri inediti- non registrati in studio ma bensì suonati in tour. Un live album, quindi? Sì e no: si tratta infatti di una sorta di concept, verrebbe da dire più un documentario sulle sensazioni della vita di una band in tournée, su come essa continui a creare, a comporre anche nelle pause tra una data e l'altra. Se gli argomenti di cui si racconta in fondo non sono una novità per questo poeta del rock, lo è invece l'approccio del tutto particolare con cui vengono narrati (questo concetto verrà in parte ripreso anni dopo, tra gli altri, dagli U2 con Rattle and Hum).

La copertina dice già tutto, illustrando con una sola immagine i temi trattati in questo platter, le varie sfaccettature della vita del musicista on the road, dei sentimenti a volte contrastanti, la lontananza da casa con tutta la nostalgia che ne consegue e i diversi stati d'animo che vengono resi alla perfezione da ognuno dei dieci brani, tra cui troviamo tre cover: Cocaine, un blues scritto da Reverend Gary Davis e al cui rimaneggiamento di questa versione contribuì Glenn Frey oltre allo stesso Browne, The Road -pezzo di Danny O'Keefe che in Italia venne riproposto da Ron- e soprattutto la conclusiva Stay (hit del 1960 targata Maurice Williams and the Zodiacs) davvero strepitosa grazie anche alla partecipazione dietro il microfono di Rosemary Butler e David Lindley con il suo intrigante falsetto. Il concetto di "registrazione in presa diretta" qui viene applicato alla lettera: mentre alcune tracce provengono direttamente dai concerti del gruppo, altre (The Road, Cocaine e Shaky Town) sono state registrate nelle camere d'albergo e la struggente Rosie nel backstage del Saratoga Performing Arts Center durante una data del tour; divertente invece la storia sulla realizzazione di Nothing but Time, la quale è stata registrata addirittura a bordo di un bus (si può sentire in sottofondo il rumore del motore del veicolo tra un arpeggio e l'altro!). Running on Empty sarà il maggior successo discografico di Jackson Browne rivelandosi il suo best seller, e ciò potrebbe sembrare strano vista la particolarità del medesimo e la sua essenza che ne farebbe -almeno teoricamente- tutto tranne che un "album commerciale"; ma forse questo dimostra solo che non possono, né dovrebbero, esistere dei limiti preconcettuali su un prodotto artistico e sulla musica in particolare.

Le mitiche highway nordamericane che sembrano non finire mai, paesaggi affascinanti, tramonti e albe visti da un bus in corsa, esperienze che aumentano di giorno in giorno con il prosieguo del tour, gli affetti di una vita lontani e quelli nuovi che durano una notte. Jackson Browne ci ha voluto raccontare tutto questo come solo un cantautore di classe sopraffina poteva fare, attraverso un disco che trasmette sentimento da ogni solco: Running on Empty è un album da avere al di là dei gusti musicali di ognuno, perché i capolavori non hanno etichette.



VOTO RECENSORE
93
VOTO LETTORI
87 su 3 voti [ VOTA]
Nick
Sabato 22 Dicembre 2018, 0.30.56
4
Non conoscevo Jackson Browne e quest'album per me è stato un colpo di fulmine. Sincero, genuino, ti immerge completamente nella vita di un musicista di quegli anni. Ascoltandolo sembra davvero di essere in tour, sul palco, nelle camere d'albergo, con Jackson Browne e la sua band. Davvero eccelsa anche la registrazione, consiglio di recuperarlo in formato vinile, vi regalerà parecchie emozioni. Concludo con un plauso alla recensione, sintetica ma efficace. Concordo sul voto
Nick
Sabato 22 Dicembre 2018, 0.30.55
3
Non conoscevo Jackson Browne e quest'album per me è stato un colpo di fulmine. Sincero, genuino, ti immerge completamente nella vita di un musicista di quegli anni. Ascoltandolo sembra davvero di essere in tour, sul palco, nelle camere d'albergo, con Jackson Browne e la sua band. Davvero eccelsa anche la registrazione, consiglio di recuperarlo in formato vinile, vi regalerà parecchie emozioni. Concludo con un plauso alla recensione, sintetica ma efficace. Concordo sul voto
Raven
Martedì 23 Agosto 2016, 19.43.20
2
Uno dei dischi base per la mia formazione da bimbo
Rob Fleming
Martedì 23 Agosto 2016, 19.11.16
1
Live anomalo (tutti inediti) e stupendo (disco che preferisco all'incensatissimo Late for the sky). Ma con brani come Stay, The Load-Out, Rosie e The Road non si può sbagliare.
INFORMAZIONI
1977
Asylum
Rock
Tracklist
1. Running on Empty
2. The Road
3. Rosie
4. You Love the Thunder
5. Cocaine
6. Shaky Town
7. Love Needs a Heart
8. Nothing but Time
9. The Load-Out
10. Stay
Line Up
Jackson Browne (Voce, Chitarra, Piano)
Danny Kortchmar (Chitarra, Cori)
David Lindley (Lap Steel, Violino, Voce)
Leland Sklar (Basso)
Craig Doerge (Piano, Tastiere)
Russell Kunkel (Batteria, Hit Hat, Snare Drum)
Rosemary Butler (Cori, Voce)
Doug Haywood, Joel Bernstein (Cori)
 
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