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02/05/24
SVEST FEST
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Medico Peste - Herzogian Darkness
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14/09/2017
( 2088 letture )
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Le più fresche tracce dei Medico Peste si erano fermate al 2012, anno di uscita del buon debut album א: Tremendum et Fascinatio. Da allora, perlomeno per quanto riguarda la produzione discografica, il nome della formazione polacca è rimasto per cinque lunghi anni avvolto da una fitta coltre nebulosa, solo recentemente, e forse inaspettatamente, diradatasi con l’annuncio del nuovo EP Herzogian Darkness che fa balzare nuovamente e meritatamente i nostri agli onori della cronaca estrema. Per chi non avesse mai avuto esperienza della musica di questa realtà proveniente da Cracovia, l’immagine che campeggia in copertina ne materializza un perfetto sunto grafico, un’efficace rappresentazione bidimensionale del gusto del macabro, dell’orrido e della follia che intridono il black metal dei quattro pezzi inseriti in questa release.
Tale malsana visione artistica si traduce musicalmente sin da subito nelle prime note dell’ossessivo giro di chitarra in apertura della title track. L’incipit si sviluppa con crescente intensità, svelando progressivamente una struttura assai articolata ed impostata su subitanei cambi di tempo. Per l’appunto, il lavoro della sezione ritmica, interamente eseguito dall’abile The Fallen nella doppia veste di batterista e bassista, è degno di particolare menzione per il gran gusto negli arrangiamenti, e assolutamente fondamentale in fase di modulazione delle differenti sequenze atmosferiche che costituiscono nella loro totalità il multiforme sound dei Medico Peste. Il singer Silencer riversa sul microfono vocals sinistre e lancinanti, echi di un certo DSBM, affiancato nella parte di macabro cantore da Mark of the Devil dei Cultes des Ghoules, qui in veste di guest, in una simbiosi vocale che costituisce senz’altro uno dei maggiori punti di forza. Gli inserimenti rock di Hallucinating Warmth and Bliss pongono l’accento su una delle principali peculiarità del songwriting, ovvero un approccio decisamente volto all’eclettismo, una ricercata sperimentazione di un linguaggio che esuli dallo sdoganato modus openandi del classico black metal, una categorizzazione evidentemente troppo restrittiva per la proposta del combo. Nello specifico caso in questione, il ruolo di primo piano è giocato dalle sei corde, che nel loro dialogare e intrecciarsi, inventano anche sonorita atipiche e stridenti, quasi disturbanti per le alte frequenze generate. Se i due brani precedenti si sono distinti per eterogeneità e lunghezza, Le Delire de Negation nasce sul concetto di ridondanza in un minutaggio più ridotto. Lenti e dissonanti arpeggi si ripetono in successione litanica, sorretti da un drumming minimale, a tratti antemico e doomish, e accompagnati da un ispirato Silencer che ancora una volta sfoglia le numerose pagine del suo registro vocale con manifesta capacità espressiva. In chiusura, un’interessante e quanto mai riuscita rilettura della canzone degli inglesi Bauhaus, Stygmata Martyr, sorprendente nel suo saper catturare lo spirito dell’originale senza snaturarlo in una situazione interpretativa assai differente.
Esiguo per quantità ma non certamente per qualità, Herzogian Darkness è la naturale prosecuzione di quanto di buono promulgato nel platter d’esordio, con un grado di maturità compositiva, maestria tecnica e accortezza nella produzione ancora maggiore. Come sopra detto, è chiara la volonta di portare avanti un discorso stilistico personale, coerente con i principi basilari del metallo nero ma allo stesso tempo slegato dai clichè che troppo spesso inficiano le opere del genere tutt’oggi. Una gustosa anticipazione in attesa di una futura e più corposa pubblicazione sulla quale è più che mai lecito riporre le migliori aspettative.
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Il precedente disco mi aveva colpito parecchio, darò sicuramente un'ascolto pure a questo |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Herzogian Darkness 2. Hallucinating Warmth and Bliss 3. Le Delire de Negation 4. Stygmata Martyr
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Line Up
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Silencer (Voce, Chitarra) Nefar (Chitarra) E.V.T. (Chitarra) The Fall (Basso, Batteria)
Musicisti Ospiti: Mark of the Devil (Voce in traccia 1)
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RECENSIONI |
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