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Disarmonia Mundi - Nebularium
( 6064 letture )
Quando si dice il destino: cominciai ad interessarmi ai Disarmonia Mundi in una calda sera di luglio, quando, in un'uscita insieme ad amici, mi capitò fra le mani una ben nota rivista metal tricolore recante la pubblicità di questo Nebularium; rimasi subito colpito dai riferimenti musicali (Soilwork, Opeth, In Flames) e dalla riproduzione della cover. Mi ripromisi di cercare ed ascoltare il CD di questa nuova band italiana (di Torino per la precisione) al più presto, ma tra mille trambusti esistenziali e varie nuove uscite metalliche, finii per dimenticarmi di loro, questo fino a pochi giorni fa, quando al concerto degli Opeth incontrai il bassista Mirko (a proposito:grazie!), che gentilmente mi ha fatto avere questo Nebularium.

Ecco allora il piacere di scoprire che avevo visto lungo, dato che il disco in questione è assolutamente ottimo, per non dire stupendo (e non a caso è valso un contratto con la Scarlet Records): i Disarmonia Mundi (insieme a Novembre, Infernal Poetry, Dark Lunacy e molte altre) sono l’ennesima band estrema italiana degna di rivaleggiare con realtà estere più blasonate e senza esagerare!
Vi basterà ascoltare il bis d’apertura (Into D.M. e Blue Lake) per godere come animali e farvi coinvolgere da una musica selvaggia, ma intelligentemente raffinata: la prima è una stupenda introduzione che richiama la maestosità sognante dei Tiamat del classico Clouds; la seconda una canzone clamorosa che mischia con naturalezza abnorme la cattiveria dei Soilwork con la grazia degli Opeth: il tutto coronato da una struttura variegata e curatissima. Ma i Disarmonia Mundi sono anche degli ottimi picchiatori e con Mechanichell sferrano una mazzata da K.O. degna dei Soilwork, con influssi alla In Flames all’altezza del chorus. Un discorso a parte merita la grandiosa Guilty Clamis dove la band riesce a far convivere allegramente Opeth, Dark Tranquillity e Soilwork in un brano memorabile e con un intermezzo sognante (modello spiaggia e gabbiani) da brividi; senza contare un ritornello che vi perseguiterà per mesi! Ma dopo averci fatto sognare e riflettere la band torna a pestare duro con l’iraconda Burning Cells, altra mazzata in puro swedish style, ma con un chorus alla Faith No More (sti brutti ceffi coi ritornelli ci sanno proprio fare, dote rara) da urlo! Assolutamente da segnalare il drumming di Ettore Rigotti che in questo brano sembra una locomotiva che ha deragliato dai binari!
La goduria continua con la splendida Demiurgo (gran titolo!) dove si rincorrono echi di Opeth e Dark Tranquillity, anche se sarebbe più corretto parlare di puro e semplice Disarmonia Mundi sound. Da segnalare l’ottima costruzione tecnica del brano e l’ennesimo chorus da delirio. Purtroppo si giunge alla fine, ma lo si fa alla grande sulle ali della title track, altro brano memorabile con un riff portante ultra catchy, ma soprattutto con un saliscendi di melodie e riff molto curato, che non lascia scampo, per non parlare del finale meravigliosamente tecnico ed orgasmico! Chiude il cd l’outro acustico Awakening, dolce saluto della band all’ascoltatore.

Penso che le mie parole abbiano reso l’entusiasmo per questo CD che gode di un'ottima produzione e di un songwriting maturo e centrato; certo essendo un debutto qualche difettuccio c’è: gli assoli in certi frangenti andrebbero curati maggiormente a livello di costruzione e collocazione; così come le clean vocals possono essere ulteriormente migliorate a livello espressivo e melodico, ma credetemi si tratta di cercare il pelo nell’uovo in un cd stupendo che ha nella breve durata, ("solo" 44 minuti) il suo maggiore difetto. Dischi così dovrebbero durare ore!
Un plauso alla band (soprattutto a Ettore Rigotti ottimo drummer e mastermind di Nebularium ed al bravissimo vocalist Benny Chinto) ed a voi un caloroso invito: pregateli, supplicateli, insultateli ma richiedete questo Nebularium alla band, ne vale la pena, credetemi.



VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
31.04 su 44 voti [ VOTA]
samael
Venerdì 3 Settembre 2010, 16.07.36
1
un disco fenomenale, tra le cose migliori prodotte in italia in questo settore! 95
INFORMAZIONI
2002
Autoprodotto
Death
Tracklist
1. Into D.M.
2. Blue Lake
3. Mechanichell
4. Guilty Claims
5. Burning Cells
6. Demiurgo
7. Nebularium
8. Awakening
Line Up
Benny Bianco Chinto (Voce)
Simone Palermiti (Chitarra)
Federico Cagliero (Chitarra)
Mirco Andreis (Basso)
Ettore Rigotti (Batteria, Voce)
 
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