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The Night Flight Orchestra - Aeromantic II
27/09/2021
( 2068 letture )
Le cose sono due: o siamo in preda ad un’allucinazione acustica di massa e quindi i cari Björn Strid, David Andersson e compagnia bella ci stanno prendendo allegramente per i fondelli, oppure questa band ha tutte le carte in regola per essere ricordata a lungo, forse addirittura per entrare nella storia del melodic rock. A seguito della decisa accelerazione una volta entrati nel roster della Nuclear Blast, opteremmo più per la seconda ipotesi. La sbornia indecifrabile presa da parecchi (compreso chi scrive) con Amber Galactic e proseguita incautamente con Sometimes the World Ain’t Enough si è placata soltanto con Aeromantic. Che i The Night Flight Orchestra, nei panni di esperti mastri birrai, abbiano ritenuto doveroso per la nostra incolumità psicofisica farci prendere una pausa? Insomma, un attimo di tregua fra una bevuta e l’altra? Più presumibilmente, ormai ubriachi fradici, siamo stati noi a necessitare di qualche ascolto in più per apprezzare appieno Aeromantic. C’è anche un fattore più elementare: i primi due album usciti per l’etichetta tedesca spiazzarono, esaltarono e risuscitarono sonorità ormai ritenute morte e sepolte. Difatti i The Night Flight Orchestra hanno riesumato un sound passato di moda, anche se in fondo è sempre stato lì, ibernato per anni, in attesa che qualcuno lo scongelasse riportandolo in auge.

Tornando al presente con Aeromantic II i nostri sembrano voler riprendere a servirci bevande dalla gradazione alcolica piuttosto alta con brani più immediati, pur rispettando le varie sfumature insite nel precedente lavoro. In sostanza, una sorta di prosecuzione naturale del discorso intrapreso col primo capitolo attraverso una proposta variegata per accontentare un po’ tutti, una produzione eccelsa, la creazione di armonie ingombranti con ogni strumento in proprio possesso e alcune hit dove si percepisce chiaramente la volontà di scrollarsi di dosso la staticità del periodo. In particolare, su quello che nell’epoca di riferimento tanto cara ai The Night Flight Orchestra avremmo definito Lato B, si vive una spensieratezza assolutamente irresistibile. In sintesi, movimentare e scuotere l’ascoltatore dal torpore odierno rimane l’obiettivo dichiarato della band. Non che avessimo particolari dubbi a riguardo dopo l’ascolto e la visione ripetuta dei videoclip estivi. Su Burn for Me si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una big band degli anni ‘30 impazzita. Un’orchestra che aizza i ballerini in pista apportando al proprio swing chitarre elettriche ed una massiccia dose di rock’n’roll. White Jeans, sotto la base danzante dai plurimi effetti e i ritmi sostenuti delle percussioni, nasconde diverse sfaccettature. Chardonnay Nights non fa altro che ribadire il concetto accentuando la febbre da sabato sera; un pezzo figlio di notti insonni a ballare sotto gli sbrilluccichii della palla da discoteca. Il mood lo conosciamo: disco dance di fine Settanta e atmosfere notturne che non lasciano scampo. Che non si preoccupino gli amanti del pompatissimo AOR ottantiano poiché c’è pane per i loro denti! Il lacrimevole ritornello di How Long sopperisce alla mancanza di affetto provata dai lupi solitari e mette KO i bruti, mentre la deliziosa Amber Through a Window si prefigge l’arduo compito di far breccia nei cuori delle fredde ragazzine svedesi. La traccia ha inoltre l’onore di aprire una carrellata di brani melodic rock di pregevole fattura. La delicata I Will Try, la frizzante You Belong to the Night e soprattutto Zodiac sono tre diversi esempi di come creare pezzi AOR nel nuovo millennio risultando credibili e al passo con i tempi. Zodiac merita una menzione a parte poiché è il classico brano che, come si suol dire, vale il prezzo del biglietto, complice un chorus irrefrenabile che i Foreigner scipperebbero volentieri a Strid e soci. Peraltro, proprio il cantante offre una prova monumentale, destreggiandosi con un falsetto conturbante.

Insomma, Aeromantic II è indicato sia per chi ha voglia di scatenarsi in una pista da ballo, sia per chi soffre di nostalgia da pellicola ottantiana stile Flashdance. E fin qui nessuna sorpresa! Anche se a pensarci bene il fatto che ai nostri riesca sempre di accontentare parecchi consumatori non è poi così scontato. Ad ogni modo il fattore che stupisce e che accresce il giudizio positivo dell’album va ricercato nella varietà di soluzioni messe in mostra dai The Night Flight Orchestra, tramite un’attenta lavorazione in studio, una cura certosina dei dettagli, per la verità già riscontrabile su Aeromantic. In tal senso David Andersson mette lo zampino un po’ dappertutto. Per capire ciò l’esempio migliore è un pezzo complesso come Change, che ricorda il gusto sperimentale di Jeff Cannata o comunque di quei compositori abili sia ad utilizzare massicciamente le tastiere, sia come producer.



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
70.70 su 17 voti [ VOTA]
Enrico
Lunedì 11 Ottobre 2021, 9.06.05
11
100% d'accordo con il recensore.
Samuele
Martedì 5 Ottobre 2021, 17.24.26
10
Non credo che il tipo di supporto (nella fattispecie, il vinile) possa incidere fortemente sulle potenzialità economiche del gruppo; per quanto più costoso rispetto ad altri formati a fare la differenza poi sono sempre i dati di vendita. In ambito strettamente metal sono tantissime le band che offrono tre formati (inclusi il vinile, dunque) più eventuale merchandising; però, in molti casi parliamo di tirature limitate. Quindi alla fine ciò che conta veramente è quanti dischi riesci a vendere, e come ho già detto in precedenza, visto che parliamo sostanzialmente di un gruppo pop, è plausibile pensare che questi svedesi ne vendono a sufficienza.
DEEP BLUE
Lunedì 4 Ottobre 2021, 22.14.59
9
Leggerino il dischetto, inconsistente pure
SkullBeneathTheSkin
Lunedì 4 Ottobre 2021, 21.46.10
8
@Samuele: è una mia sensazione, non ho numeri per sostenerla. Però i concerti non li ha fatti nessuno negli ultimi due anni ed il vinile di sto disco costa sui 47€. Mi domando quanti spettatori avrebbero potuto fare a grossomodo la stessa cifra (non possono chiedere 100 carte per uno show, nella peggiorissima delle ipotesi 70 compreso il pizzo dei mafiosi di Ticketone) pur ignorando i costi alla base, sia per il disco che per il tour. Però ritengo che la loro proposta sia un po' mirata a chi intanto il vinile te lo compra.. ma ripeto che è solo una sensazione, fantasticando: 1000 vinili per ogni nazione d'europa, a 47€ di cui 20 puliti in tasca contro un tour (ripeto, non fatto) da una dozzina di tappe con 1000 spettatori a sera... giuro che vorrei saperne di più
Samuele
Lunedì 4 Ottobre 2021, 19.16.07
7
Beh, difficile dire se questo progetto sia “remunerativo” oppure no, con i tempi che corrono (poi), però trattandosi di una proposta musicale leggera immagino che abbiano molto meno difficoltà di altri a vendere i propri dischi. Tra l’altro, vengono osannanti un pò dappertutto, anche dai portali metal, per cui penso stiano avendo successo; ciononostante, non capisco perché mettere il disco “In evidenza”. Non che la cosa mi interessi particolarmente, intendiamoci, però con tutte le uscite che ci sono (in ambito rock/metal) mi pare quantomeno una scelta curiosa.
SkullBeneathTheSkin
Lunedì 4 Ottobre 2021, 14.58.43
6
A me la loro proposta non piace, per niente. Intervengo solo per accodarmi al discorso band d'origine, i Soilwork. Sono convinto che questo progetto sia stato mooolto remunerativo… quasi un album all'anno lo dimostra, imho. "I soldi si fanno con i tour ed il disco è un pretesto per fare il tour" è un'equazione vera fino ad un certo punto. Per conto mio, senza giudicare alcunché e ci mancherebbe pure, il progetto NFO punta ad un pubblico che, sarà anche casuale, ma i dischi li acquista volentieri, meglio ancora se in vinile. Non credo sia lo stesso per il pubblico dei Soilwork, sebbene in parte sia il medesimo. Con questo non voglio tacciarli di essere furbetti o commerciali, che poi sembra un insulto quando invece per esserlo occorre averne la capacità… tuttavia penso che a casa Strid si mangi con questo progetto, oggi.
Adrian Smith
Domenica 3 Ottobre 2021, 7.56.45
5
Molto plastificato, si ascokta volentieri. Preferivo i The Poodles…voto70
Shock
Venerdì 1 Ottobre 2021, 17.11.50
4
@Mauro Paietta: i Soilwork hanno fatto l'ultimo album nel 2019 (ed un ep l'anno scorso che nessuno ha cagato), quello prima nel 2015; i TNO quattro album in cinque anni, fai te. Probabilmente in quanto a vendita i primi hanno fatto meglio ma ultimamente i TNO stanno facendo molto di più.
Mauro Paietta
Venerdì 1 Ottobre 2021, 7.59.28
3
@Shock non credo abbiano superato il successo delle band di origine, anche se sicuramente per quando mi riguarda sto ascoltando con più piacere i Night Flight che non Borknagar o Arch Eneny, li ho scoperti musicalmente purtroppo da poco, e è innegabile che abbiano classe e talento a volontà
Shock
Venerdì 1 Ottobre 2021, 0.04.24
2
Quando parte Amber throught a window lo si capisce subito: 6-0 6-0 6-0, set, game and match. Oramai non sbagliano un colpo gli svedesi. Incredibile come un gruppo parallelo di una band di death metal melodico sia cresciuta così tanto, tale da superare il successo del gruppo madre. Anche questo disco, appena un anno dopo il primo Aeromantic, riesce nell'intento di essere un gradino sopra tutti: A.O.R., rock, pop, hard rock si fondono per creare 12 canzoni stupende, nessun filler ed uno Strid che come al solito fa la differenza. La già citata Amber, Zodiac (Michael Jackson dietro l'angolo), You belong the night, White jeans, Burn for me, Chardonnay nights i brani top di un disco top.
HeroOfSand_14
Mercoledì 29 Settembre 2021, 8.24.45
1
Purtroppo ora iniziano un pò ad essere ridondanti ed a stancarmi. Sono dei fenomeni per quello che hanno creato con questo pseudo side project, però stanno iniziando a produrre tanti dischi in poco tempo con sonorità spesso ripetitive. Comunque i brani che rimarranno impressi in testa sono presenti anche qui, da Amber Through a Window fino a White Jeans, ma in generale non trovo molto di più di quanto già sentito. Dal vivo comunque faranno sfracelli come sempre
INFORMAZIONI
2021
Nuclear Blast
Hard Rock
Tracklist
1. Violent Indigo
2. Midnight Marvelous
3. How Long
4. Burn for Me
5. Chardonnay Nights
6. Change
7. Amber Through a Window
8. I Will Try
9. You Belong to the Night
10. Zodiac
11. White Jeans
12. Moonlit Skies
Line Up
Björn "Speed" Strid (Voce)
David Andersson (Chitarra, Tastiera)
Sebastian Forslund (Chitarra, percussioni)
John Lönnmyr (Tastiera)
Sharlee D'Angelo (Basso)
Jonas Källsbäck (Batteria)
Anna-Mia Bonde (Cori)
Anna Brygård (Cori)
 
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