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Thin Lizzy - Thunder and Lightning
16/07/2022
( 2008 letture )
I primissimi anni ’80 sono un periodo di crisi per i Thin Lizzy di Phil Lynott: la giusta e doverosa popolarità, prima a livello locale, poi in tutto il mondo ottenuta negli anni ‘70 grazie a hit come Jailbreak e The Boys Are Back In Town, ad una serie di album spettacolari, nonché ad una sequela di esibizioni live di altissimo livello, ben documentate nell’ottimo Live And Dangerous, sono ormai un ricordo, sempre più lontano. Prima la separazione dal chitarrista storico Brian Robertson, poi l’abbandono del suo successore Gary Moore dopo il validissimo album Black Rose hanno lasciato il segno: i successivi due dischi, incisi con Snowy White alla chitarra -Chinatown e Renegade- non hanno raggiunto il successo sperato; ma, soprattutto, la band, da innovatrice che era durante i ’70, si ritrova in un periodo in cui la scena musicale, con l’avvento di nuovi generi come il punk e la NWOBHM, è rapidamente cambiata. E loro non sono subito pronti ad adeguarsi: il passaggio da “leader” a “follower” è rapidissimo, e devastante per l’autostima dei nostri. A tutto ciò vanno ad aggiungersi gli abusi ed i grossi problemi di dipendenza che stanno pericolosamente segnando l’esistenza, oltre che di Phil, dell’altro chitarrista Scott Gorham; a tal punto che questi ritiene che sia arrivato il momento di disintossicarsi, di fermarsi e di chiudere per sempre la carriera dei Thin Lizzy. Ma Phil Lynott non è d’accordo, avendo già quasi pronta una serie di canzoni sulle quali conta molto e che non vuole vadano perdute per sempre: la sua idea è di continuare ancora per un album ed un tour d’addio, col quale salutare tutti i fans del gruppo. Ritiene infatti che le nuove canzoni abbiano tutto ciò che serve per gareggiare ad armi pari con le nuove leve, sul loro terreno. Ha anche pronta l’“arma segreta”: negli ultimi mesi ha conosciuto un talentuoso chitarrista chiamato John Sykes, ritenuto dalla critica la nuova emergente star britannica della sei corde. Il giovane promettente, ancora in forza alla band dei Tygers Of Pan Tang, ha chiesto a Phil di suonare il basso e di cantare sul suo singolo da solista Please Don’t Leave Me: l’intesa tra i due scocca subito e a Lynott viene quasi naturale chiedergli di unirsi ai Thin Lizzy. Le abilità tecniche e lo stile più moderno del ragazzo di Reading si riveleranno un tassello fondamentale per il nuovo stile dell’album che la band si appresta ad incidere.

Convinto anche Gorham del proposito di proseguire, nei primi mesi del 1983 la formazione -completata dallo storico batterista Brian Downey e dal giovane tastierista Darren Wharton, entrato in line up da qualche anno ad appena sedici anni, e futuro fondatore dei meravigliosi Dare-, si chiude negli studi registrazione di Londra e completa il lavoro già abbozzato. Il risultato è sorprendente, a tal punto che la critica e il pubblico si dividono in maniera netta. Thunder And Lightning è l’album più duro, pesante e diretto mai composto dai Thin Lizzy; non teme confronti in termini di potenza ed aggressività con i diretti concorrenti dell’epoca e con le più giovani ed arrembanti band, e non sembra affatto il prodotto di un gruppo che sta per salutare la scena. È un disco in pieno stile NWOBHM composto e realizzato da una band che sembrava fino a poco prima letteralmente sopraffatta dalle nuove tendenze musicali; e, essendo i nostri autentici fuoriclasse, questo è un ottimo disco metal, in grado di surclassare gran parte dei suoi contemporanei.

Ma sono questi i veri Thin Lizzy? Premesso che sia il pubblico sia la critica ha espresso complessivamente un giudizio affermativo, e ha promosso l’album -in alcuni casi in maniera persino eccessiva- come uno dei migliori nella storia della band, personalmente io mi trovo nella minoritaria frangia di coloro che considerano questo disco una sorta di corpo estraneo rispetto all’evoluzione stilistica del gruppo. Dove sono le splendide melodie che hanno sempre marchiato a fuoco i migliori brani dei nostri? Dove sono gli intrecci delle chitarre che hanno fatto scuola al mondo intero? Dove sono le linee vocali sorprendenti e innovatrici di Phil Lynott? In questo album troviamo una band che si autoimpone di suonare uno stile che non è il suo, o quantomeno non è quello che l’ha resa celebre, puntando tutto su ritmi, potenza e velocità; troviamo un chitarrista (Sykes) che letteralmente fagocita il suo compagno di strumento sotto una valanga ininterrotta di riff al fulmicotone e assoli torrenziali e, il più delle volte, fini a sé stessi (non a caso, Sykes in futuro non suonerà mai più in progetti con altri chitarristi; e, sempre non a caso, tutti i suoi progetti avranno sempre durate molto brevi, a testimonianza di un carattere tutt’altro che facilmente gestibile); troviamo linee vocali secche, violente e cariche, ma quasi mai in grado di rimanere in testa e nel cuore come quelle del passato.

Forse, sia per i neofiti del gruppo, sia per i conoscitori completi, il modo più giusto di approcciarsi a questo disco è di evitare qualunque confronto con la precedente produzione dei nostri, e valutarlo come un’opera a sé stante. Ecco che allora si possono apprezzare senza dubbio la title-track, posta in apertura dell’album, il brano più heavy mai realizzato dal gruppo, con una serie di assoli velocissimi che vedono le due chitarre e le tastiere rincorrersi tra loro su di una base ritmica sfrenata, o il primo singolo Cold Sweat, dotato da un memorabile riff muscolare e contraddistinto dal solo in “tapping” di un Sykes, qui emulo di Van Halen, mentre la caratteristica voce baritonale di Lynott marchia a fuoco un brano destinato ad essere oggetto di svariate cover nel corso degli anni. Gli amanti del lato più romantico e melodico della band, rimasti spiazzati da un sound e da un cantato aggressivo come mai prima d’ora, cercano comunque di che consolarsi col terzo singolo The Sun Goes Down: un mid-tempo dal sapore celtico che in parte riesce a ricreare la magia dei tempi che furono. Valido il lavoro alle tastiere di Darren Wharton, che lascia intuire le magnifiche capacità compositive di cui darà sfoggio con i Dare pochi anni dopo. Singoli a parte, l’album rimane di ottimo livello dall’inizio alla fine e non è solo potenza e aggressività: il più classico Lizzy sound cerca di ricrearsi ad esempio nella seconda traccia del disco, la ritmata This Is the One, o nella particolare The Holy War che vede come protagonista assoluto un basso vagamente funky. Il livello si mantiene buono (stiamo sempre parlando di fuoriclasse assoluti) anche sul resto del disco, tolta la meno brillante Someday She Is Going to Hit Back, praticamente priva di ritornelli, possiamo apprezzare la tirata Baby Please Don’t Go, pensata per le esibizioni dal vivo, Bad Habits, che è un hard rock’n’roll canonico ma efficace, e la conclusiva Heart Attack, altro roccioso hard rock che non fa prigionieri e che rappresenta una sorta di triste commiato da parte di Lynott, un grido disperato che sembra anticipare il drammatico finale della sua vita.

Purtroppo il brano è a dir poco profetico: dopo un tour di commiato, utile peraltro per saldare i debiti pregressi del gruppo, e l’inevitabile scioglimento della band, Phil piomba definitivamente nell’abisso delle dipendenze, fino a spegnersi, dopo aver partecipato all’album del vecchio amico Gary Moore Run For Cover (prestando la sua voce all’immortale inno antimilitarista Out In The Fields) all’Ospedale di Salisbury, il 4 gennaio 1986. Gli altri musicisti del gruppo si sparpaglieranno in vari progetti (Sykes con i Whitesnake, Wharton con i suoi Dare, per citare i più noti), ma continueranno nel corso del tempo a tributare il loro affetto e la loro gratitudine ai Thin Lizzy e al loro defunto ed indimenticato leader. Thunder And Lightning rappresenta comunque un più che onorevole epilogo della loro carriera, anche se non è il loro album migliore e, probabilmente, neanche il più significativo per capirne davvero lo stile e l’influenza; ma la traccia che i Thin Lizzy hanno saputo lasciare nella storia della musica rock resta e resterà indelebile per chiunque abbia avuto la fortuna di poterli conoscere ed ascoltare.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
94.29 su 27 voti [ VOTA]
ShotInTheDark
Giovedì 4 Aprile 2024, 9.19.53
21
John Sykes aveva la pistola più lunga dell\'uk e quando c\'era lui, per gli altri era meglio nascondersi.
Joe 69
Giovedì 21 Settembre 2023, 9.00.40
20
Stavo giusto ascoltando i Lizzy e sbircio recensioni qua e là per curiosità ed ecco il voto che non ti aspetti. Si sprecano voti assurdi per band o bollite o che ascoltano in 4 con voti altisonanti e qui per sto pezzo di storia un misero 74. Allora per i neofiti del rock che magari sono giovani e si vogliono avvicinare a questa musica ecco il voto corretto è quello a destra e manca anche di qualche punticino. Non si tratta così un pezzo di storia voto 100 come la stragrande maggioranza degli album pubblicati da questa meravigliosa band. Saluti....
brus
Lunedì 27 Marzo 2023, 21.11.47
19
album stellare ma forse troppo heavy per i canoni di Lynott, si sente dai bootleg del periodo che faticava non poco sui pezzi tirati
costantino
Domenica 19 Marzo 2023, 10.07.14
18
recenzione perfetta sui thin lizzy , ma con il senno di poi regade , thunder e live life vanno rivalutati per un corso diverso del gruppo ma riascoltarli ora si capisce che erano una super band...78 come voto e\' ridicolo anche se capisco che il recensore amava i thin lizzy degli anni 70...
Tomas T.
Mercoledì 19 Ottobre 2022, 13.35.28
17
Thunder And Lightning è la canzone da rissa perfetta...peccato che questi giovanotti di oggi fanno le risse a base di trap. John Sykes? Il chitarrista perfetto
mauroe20
Martedì 30 Agosto 2022, 19.59.42
16
nel 1983 usciva questo gioellinino, la terza traccia tra le mie preferite da isola deserta. Gorham e Sykes incredibili
mauroe20
Martedì 30 Agosto 2022, 19.59.01
15
nel 1983 usciva questo gioellinino, la terza traccia tra i miei preferite da isola deserta. Gorham e Sykes incredibili
jigrob
Giovedì 21 Luglio 2022, 20.50.57
14
Leggere solo 78 per questo disco mi fa sanguinare gli occhi.
Vittorio
Mercoledì 20 Luglio 2022, 17.13.17
13
Capolavoro. L'ultimo studio album e forse l'unico disco heavy metal dei Thin Lizzy.
El Faffo
Martedì 19 Luglio 2022, 18.46.07
12
Il mio favorito dei Lizzy è "Vagabonds of The Western Moon" 92, subito dopo "Bad Reputation" e "Chinatown" parimerito (90) appena un poco sotto questo album. Categoria a parte "Live and Dangerous' per quanto ritoccato, non un autentico love al 100% rimane Immenso.
Sadwings
Martedì 19 Luglio 2022, 13.15.25
11
Onestamente è anche il mio album preferito. La potenza dei suoni e soprattutto la presenza di john sykes portano i thin lizzy verso lidi più heavy . La solo cold sweat parla da sola . 90
DaveHC
Martedì 19 Luglio 2022, 9.23.05
10
Il disco che più mi piace dei Thin Lizzy... Sicuramente non ha la portata storica degli album dei 70s , ma, diciamocelo, è quello che più di tutti si fa ascoltare dall'inizio alla fine senza staccare un attimo la spina dell'attenzione!
Mariner
Lunedì 18 Luglio 2022, 14.56.30
9
Disco che rigenero' i Thin Lizzy grazie a John Sykes, purtroppo anche l'ultimo di questo grande gruppo, voto 90
Epic
Lunedì 18 Luglio 2022, 11.07.07
8
Insieme a Johnny the Fox esta il mio album preferito, forse perché più heavy o forse perché non ha un pezzo debole.
Testamatta ride
Lunedì 18 Luglio 2022, 8.50.55
7
Non posso che accodarmi agli elogi per questo fantastico album
bibiesse
Sabato 16 Luglio 2022, 20.53.17
6
Io li conobbi con questo album che, da subito, mi piacque moltissimo. Dopo aver ascoltato nel tempo anche gli altri loro lavori continuo a pensare che sia assolutamente al livello dei loro capolavori. E poi, ricordando che lo comprai da Nannucci a Bologna a fine anni 80 unicamente per la copertina ed il prezzo (qualcosa come 3 o 4mila lire, era un di quegli album con la copertina tagliata) mi commuovo anche un po'. Grandi Thin Lizzy e grandissimo Phil.
Rob Fleming
Sabato 16 Luglio 2022, 20.37.54
5
Mi accodo a tutti i commenti. E anche per me questo è il disco più bello del gruppo. E Thunder and Lightning, il brano, è...aspetta anche questo l'ha detto @Max1. E allora non posso aggiungere nulla. 90
Max1
Sabato 16 Luglio 2022, 19.26.26
4
Per me il migliore in assoluto dei TL! Non c'è un pezzo "debole" e l opener è da antologia!
Galilee
Sabato 16 Luglio 2022, 17.15.20
3
Grandissimo disco, per me uno dei migliori dei Thin Lizzy. Ma sono I Thin Lizzy? Direi di sì. Trovo questo disco un 'evoluzione molto naturale e le melodie di Phil sono sempre presenti. Direi che un Jailbreak sia un corpo decisamente più estraneo rispetto ad un Shade of a blue Orphanage piuttosto che un TDL rispetto ad un Jailbreak.
Shock
Sabato 16 Luglio 2022, 17.04.18
2
L'ultimo, purtroppo, capolavoro dei Thin Lizzy!!! Certamente un disco aggressivo, diverso dai precedenti, ma le canzoni sono su un livello altissimo, Phil canta sempre in modo meraviglioso (The sun goes down dà i brividi) ed un Sykes che mette in luce tutta la sua bravura. Nove canzoni meravigliose, senza alcun cedimento. Album da tramandare ai posteri.
marmar
Sabato 16 Luglio 2022, 10.44.59
1
Ennesimo, e ahinoi anche ultimo, capolavoro di Lynott e soci. È vero, si stacca in maniera decisa dalle precedenti produzioni, ma proprio per questo mi piace, e le canzoni sono tutte valide ("The Sun Goes Down" per me è un classico). Che dire, formazione stellare, canto del cigno di una delle band più geniali di sempre.
INFORMAZIONI
1983
Vertigo
Hard Rock
Tracklist
1. Thunder and Lightning
2. This is The One
3. The Sun Goes Down
4. The Holy War
5. Cold Sweat
6. Someday She is Going to Hit Back
7. Baby Please Don’t Go
8. Bad Habits
9. Heart Attack
Line Up
Philip Lynott (Voce e Basso)
Scott Gorham (Chitarra)
John Sykes (Chitarra)
Brian Downey (batteria)
Darren Warthon (Tastiere)
 
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