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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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04/05/2023
( 1341 letture )
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A due anni di distanza dal precedente Versatile gli americani Pop Evil tornano sulle scene con Skeletons, il loro settimo disco in studio. L’album segue la scia dei precedenti e non si discosta dal mix moderno del gruppo, che con questo disco sembra alla continua ricerca del mainstream tanto da arrivare a mischiare su una base alternative metal influenze di diversi generi musicali più commerciali.
Ad aprire l’album dopo l’intro Arrival è Paranoid (Crash & Burn), una buona traccia rilasciata anche come singolo in cui tuttavia la prova del cantante Leigh Kakaty risulta un po’ piatta e viene corretta con filtri ed effetti in alcuni punti per dare un taglio più interessante alla musica. Kakaty però si rivela in grado di variare tra diversi stili regalando una prova completa come per esempio in Wrong Direction, Dead Reckoning e nella titletrack, tuttavia in altre tracce, come nella già citata opener e in Circles, non riesce a fare davvero breccia. Questo probabilmente perché in Paranoid (Crash & Burn) e in altre canzoni la band va più sul sicuro e non sperimenta più di tanto adottando soluzioni più telefonate, mentre in altre tracce come Raging Bull sperimenta liberamente anche grazie ad ospiti che impreziosiscono le canzoni. Per esempio in una traccia come Wrong Direction, nonostante il pezzo abbia la presenza dei Devour the Day che provengono dal rock, è presente una drum machine 808 nello stile della musica trap e la canzone è in continua evoluzione rivelandosi meno scontata delle altre. Lo stesso vale per la conclusiva Raging Bull in cui con la collaborazione di Zillion (artista con cui i Pop Evil collaborarono anche in veste di ospiti su un suo disco) la traccia assume proprio dei contorni hip hop e pure questa scelta si rivela interessante e meno prevedibile. Anche nella title track per esempio, pur senza la presenza di ospiti, il gruppo è in grado di variare e la traccia in questione tende un po’ di più sul versante pop con dei cori molto catchy. Tuttavia le canzoni appena citate non sono certo dei capolavori o i punti più alti di Skeletons, ma sono semplicemente tracce in grado di farsi notare di più delle altre per il fatto che escono dalla formula troppo prevedibile del gruppo; se proprio si vuole indicare l’apice del lavoro probabilmente lo si trova in uno dei singoli, Eye of the Storm, che risulta un pezzo sincero e ben strutturato.
Il grosso problema dell’album sono i suoni di chitarra che si perdono un po’ troppo nell’anonimato nel mix finale e come accennato anche la voce di Kakaty risulta essere troppo piatta in alcuni passaggi; a questo si aggiunge che la qualità generale non è altissima e sebbene le canzoni funzionino è anche vero che a meno di qualche elemento “estraneo” che spezza l’ascolto come l’incursione di batterie 808 o parti rap il disco scivola via troppo liscio. Inoltre per i contenuti dell’album è ovvio che la maggior parte dei puristi non sia dalla parte dei Pop Evil, ma sia per questa nuova uscita che per il precedente Versatile sembra che i fan del gruppo abbiano un po’ abbandonato la band, in quanto i singoli di Skeletons non raggiungono il successo di canzoni precedenti come Torn to Pieces o Trenches. Per di più sia Versatile che Skeletons non sono entrati nella classifica americana mentre da War Angels al disco omonimo la band riuscì sempre a piazzarsi dignitosamente tra i primi 100 della Billboard. Un calo di interesse che forse va di pari passo con quello della qualità, che sicuramente rimane sulla sufficienza ma non arriva a strappare nulla di più.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Arrival 2. Paranoid (Crash & Burn) 3. Circles 4. Eye of the Storm 5. Sound of Glory 6. Skeletons 7. Worth It 8. Who Will We Become 9. Wrong Direction 10. Dead Reckoning 11. Raging Bull
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Line Up
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Leigh Kakaty (Voce) Dave Grahs (Chitarra) Nick Fueling (Chitarra) Joey Walser (Basso) Hayley Cramer (Batteria)
Musicisti Ospiti: Devour the Day (Strumenti su traccia 9) Fit for a King (Strumenti su traccia 10) Zillion (Voce su traccia 11)
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