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Seether - Karma & Effect
02/09/2023
( 529 letture )
Sarebbe stato interessante analizzare la tematica del karma se non fosse che il terzo album in studio dei Seether, Karma & Effect, aveva, in effetti, un titolo primordiale diverso; pubblicato il 24 maggio 2005 e originariamente intitolato “Catering to Cowards”, nome cambiato su pressione della casa discografica Wind-up Records, è un disco che conferma le basi costruite da Disclaimer II, mostra una vasta gamma di emozioni (rabbia, senso di colpa, dolore, paura) e si rende più solido e maturo. Risulta essere apparentemente più azzeccato il titolo definitivo vista la vena sempre intimista, cinica e nichilista del frontman Shaun Morgan che verrà ricoverato l’anno successivo a causa della sua dipendenza da alcol. Tuttavia il cantante ha definito l'album "il culmine di molta rabbia e paura nei confronti dell'industria musicale e delle persone che hanno il potere sulle nostre carriere". Pare che proprio la casa discografica, con l’imposizione di modifiche e linee guida (titolo, copertina, assenza di parolacce nelle liriche, scelta dei pezzi più morbidi) abbia contribuito a rovinare il suo stato mentale e il suo amore per la musica. Il 2006 sancisce l’uscita dal gruppo del chitarrista solista Pat Callahan; evento che si è rivelato positivo in quanto, sebbene egli avesse contribuito in maniera importante ed efficace all’intreccio degli arpeggi ed alla corposità delle chitarre, risultava tuttavia essere una forza negativa nel processo di scrittura dei pezzi. L’abbandono avviene dopo la performance dei Seether il 22 febbraio 2006 al Grape Street di Philadelphia, inizialmente una performance elettrica divenuta, però, unplugged a causa di un disturbo allo stomaco di Shaun; One Cold Night diverrà il primo dvd live della band (che include la splendida cover di Immortality dei Pearl Jam).
Tornando a Karma & Effect, esso contiene riff corposi, voci appassionate, talvolta rabbiose, altre strazianti e malinconiche e, allargando lo spettro, alcune delle canzoni più deprimenti dei Seether, nonché diversi cavalli di battaglia che hanno portato il disco a debuttare all'ottava posizione della Billboard 200 ed essere certificato disco di platino, col suo milione di copie negli Stati Uniti d'America e disco d’oro in Canada, il che lo rende il lavoro di maggior successo commerciale del gruppo fino ad oggi. Anche la copertina è pregevole ed in quell’occhio nero si possono ritrovare le tenebre che avvolgono questo lavoro.


Because of Me è la bruciante traccia d’apertura e, forse, uno dei pezzi più heavy della band: un gran riff nu-metal, urla rabbiose, melodia nelle strofe ed un ottimo inciso sono una bomba per dare il via all’energia di Karma & Effect. Remedy, una delle prime canzoni scritte per il disco nel loro studio a Los Angeles, è diventata la theme song ufficiale dell'edizione 2005 del WWE Summer Slam e, uscita come singolo, ha occupato il primo posto della classifica Billboard Mainstream Rock Tracks per un totale di otto settimane. Truth è un altro singolo ispirato da una brutale relazione disfunzionale (per i curiosi e appassionati di mma, nella parte finale del video, il ruolo vincente dello Zio Sam è stato interpretato da Tito Ortiz, pluri-campione massimi leggeri Ufc). The Gift è una delle ballad-song più sentite ed emozionanti per i fan dei Seether (che Callahan non amava particolarmente) mentre Burrito trae netta ispirazione dai Disturbed nell’attitudine e dalla visione della serie Tv The Osbournes nel titolo dando un ironico omaggio ad Ozzy Osbourne. Given, Never Leave e Tongue formano il blocco centrale più intimo e oscuro, emanano tristezza, senso di smarrimento, dolore e vulnerabilità che esplodono nelle parole e nelle melodie emotivamente più significative e depresse. Worlds Falls Away è, forse, quella che appesantisce di più gli animi e che abbassa un po' il livello compositivo ma le parole dell’autore riescono ad abbatterti, facendoti sentire come se avessi ricevuto dei pugni in pieno stomaco. I’m the One è un altro pezzone punk-rock di puro impatto che sfocia nell’alternative metal nel bridge e chiude il cantato con l’ennesimo scream disperato di Shaun. Simplest Mistake continua a sprigionare energia viscerale oltre a consolidare il contrasto tra le parti più disperate e le strofe più riflessive. Diseased è afflitta e inquieta: il frontman si lecca le ferite tra tormenti e rimuginìi sentimentali (probabilmente riferiti ad Amy Lee, cantante degli Evanescence, con cui aveva duettato in Broken e con la quale aveva intrapreso una relazione, conclusa in quel periodo). Plastic Man è il toccante, profondo e autocommiserante brano di chiusura che richiamerebbe un po' l’attitudine malinconica e solitaria di Something In The Way senza però avvicinarcisi mai nonostante la delicatezza depressiva che esala e poi il silenzio…sino alla traccia nascosta che consiste in un motivetto strambo che sa molto di cazzeggio Cobainiano (assolutamente risparmiabile).

Si potrebbe pensare che la durata di Karma & Effect (oltre 50 minuti effettivi) sia una nota negativa, tanto più se correlata alla evidente emozionalità di cui è intriso e che, per alcuni, potrebbe risultare schiacciante tanto quanto tenere l’intera volta celeste sulle spalle come era obbligato a fare Atlante; tuttavia è proprio questo il suo punto di forza: il dolore che Shaun esterna nei suoi versi e mentre canta è sempre presente e palpabile, vivo, terso e non ancora cicatrizzato, lo si percepisce in ogni parola, in ogni melodia e in ogni urla di sofferenza, quest’ultime non sempre perfette ma estremamente vere. Le chitarre, poi, suonano perfettamente nel mix, tra arpeggi e riff pesantemente cadenzati, gli assoli di Pat sono minimali ma propedeutici alla spinta dei pezzi mentre Dave al basso e John alla batteria fanno il massimo per creare il sostegno necessario a mantenere gli stati d’animo espressi. La tendenza qui è quella di discostarsi leggermente dall’ambito “post-grunge” di Disclaimer II per dirigersi verso un alternative metal più simile agli A Perfect Circle con i tipici ingredienti dei Seether: chitarre distorte alternate ad arpeggi basilari ma consistenti, una voce potente e introspettiva e una consistente dose di sofferenza e frustrazione. Non hanno mai rappresentato il ruolo di innovatori (e mai lo faranno), non sono neanche mai spiccati per una particolare tecnica strumentale ma non c’è un solo brano deludente e negli anni hanno, indubbiamente, trovato la loro strada con una discografia che, tra alti e bassi, si manterrà sempre valida e incredibilmente autentica. Shaun, inoltre, senza essere particolarmente innovativo, sa scrivere canzoni e sa emozionare con la sua voce come pochi altri nel panorama alternative metal.
Ci sarebbe da chiedersi quanto sia stata negativa l’influenza dei diktat imposti dalla casa discografica e quanto diverso (nel bene o nel male) sarebbe stato Karma & Effect se la band si fosse sentita completamente libera di esprimersi; ad ogni modo, soprattutto per gli amanti di Staind, Cold, Nickelback, Three Days Grace, Bush e vari o semplicemente fan dei Seether, questo disco è assolutamente imperdibile!



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
89.5 su 2 voti [ VOTA]
Indigo
Lunedì 4 Settembre 2023, 12.21.25
2
Una delle mie band preferite in ambito post-grunge, se non la prima in assoluto. Bella recensione e voto di Alessandro che mi soddisfa appieno; del resto il brano Remedy è una delle migliori canzoni della loro discografia, in ottimo equilibrio tra derive grunge e metal alternativo.
Bacon Apocalypse
Domenica 3 Settembre 2023, 20.00.33
1
Ascoltare questo album per intero significa comprendere una \"piccola\" parte di quello che stava passando Shaun in quel periodo e se fosse stato libero non vorrei immaginare cosa sarebbe uscito fuori. Nessuna traccia fuori posto, un album che fila liscio di una band che non da e non toglie nulla al suo genere: 80
INFORMAZIONI
2005
Wind-Up Records
Alternative Metal
Tracklist
1. Because of Me
2. Remedy
3. Truth
4. The Gift
5. Burrito
6. Given
7. Never Leave
8. Worlds Falls Away
9. Tongue
10. I’m the One
11. Simplest Mistake
12. Diseased
13. Plastic Man
14. Outro
Line Up
Shaun Morgan(Voce, Chitarra)
Pat Callahan (Chitarra)
Dale Stewart (Basso)
John Humphrey (Batteria)
 
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