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Russkaja - Turbo Polka Party
26/12/2023
( 217 letture )
Appena dopo la pubblicazione di Turbo Polka Party, con un comunicato diffuso attraverso i social i Russkaja hanno annunciato lo scioglimento a causa della guerra in Ucraina scoppiata nel febbraio del 2022. Non era più possibile continuare, visto che la band ha sempre fatto della satira e dell'umorismo riferito alla Russia e agli usi e costumi dell' Est europeo, un argomento ricorrente nei propri testi e nella propria immagine, che però non significa denigrare le proprie radici.

La loro musica infatti prende vita dalla storia del cantante Georgij Makazaria, russo emigrato in Austria ormai 30 anni fa, che ha deciso di raccontare in modo ironico la sua storia e il suo sentirsi straniero, per poi approdare a una sorta di idea di mondo globalizzato in cui coesistono tutte insieme le lingue, le tradizioni e i generi musicali.
La proposta musicale si rifà infatti molto ai Gogol Bordello, dove però il frontman e leader Eugene Hütz è di origine ucraina ed emigrato negli Stati Uniti.

In questo ultimo album la componente metal si fa più presente, rispetto ai lavori precedenti caratterizzati da una ritmica punk/ska più canonica. Un'ulteriore novità è rappresentata da delle collaborazioni molto interessanti: Micha Rein dei medieval folk metaller tedeschi In Extremo, Benji Webbe della band alternative/reggae gallese Skindred e un'eccentrica band di Amburgo che suona un concentrato di diversi generi musicali, i Le Fly, che danno sicuramente al lavoro una marcia in più, oltre al caleidoscopio di lingue, culture, e al carrozzone quasi circense di strumenti folk che rendono il disco sicuramente un ascolto degno di un'assolata e spensierata estate, ma non solo.

Musicalmente i brani si dipanano fra ritmi più canonici del metal e del folk, fino ad aprirsi a sorpresa in aperture in levare ska e reggae, dove i fiati fanno letteralmente festa.
Il cantato di Makazaria è sempre marcato da un accento russo decisamente forzato, anche quando cantato nelle altre lingue.

Il disco si apre con No Borders, uscito come singolo ad anticipare l'album, una sorta di inno che non lascia dubbi su quale sia la filosofia (lodevole) dei Russkaja:

No borders, no wars, we're equal all the same, no nations, no fighting, just stop this game…

un pezzo che alterna ritmi più serrati a momenti in levare tipicamente reggae anche nel cantato, che in questi frangenti potrebbe quasi ricordare un pezzo di Bob Marley.
Russki Style, uscita anch'esso come singolo, presenta un video infarcito di luoghi comuni e abitudini russe/est europee e comincia con micidiale concentrato di riff di chitarra e fiati, incalzati dalla batteria, ed è un concentrato di cultura e suggestioni dell'europa orientale, che va poi a sfociare in un punk/ska in perfetto stile Gogol Bordello.
La divertentissima Shapka, (il tipico copricapo russo), è colma di citazioni e luoghi comuni occidentali e forzati anglicismi, e gioca fra contrasti musicali vintage e moderni.
In Olga Von Der Wolga si toccano frangenti medieval rock, con la voce calda e baritonale di Micha Rein che si staglia in un clima fra il maestoso e l'ironico, che sfocia poi nel ritornello, particolarmente accattivante e orecchiabile, che invoglia a canticchiare. Poi anche Makazaria canta in tedesco sempre col suo accento russo forzato che accentua ancora di più l'effetto fra il grottesco e il comico.
Paschli è il quasi immancabile pezzo nell'anatomia di un platter folk, l'inno a fare festa, allo stare insieme, agli alcolici e all’attrattiva di essere alticci o ubriachi.
Con New Life sembra letteralmente di stare in una banda musicale paesana che suona a ritmo di marcia, e si colloca tra i momenti più sereni, pacati e riflessivi dell'album, con il basso tuba che si prende il suo momento di gloria. Piuttosto stridente il contrasto fra quest'ultimo e la voce acutissima femminile.
Vozdukh è un miscuglio galvanizzante di nu metal, reggae e folk, con la partecipazione del cantante e frontman dei Skindred, i quali hanno pubblicato proprio recentemente un nuovo lavoro.

Dopo aver sganciato la bomba arrivano le note dolenti, che i metallari duri e puri e poco avvezzi ad altri generi dovrebbero proprio lasciar perdere, sempre che siano riusciti ad ascoltare fino qui, perché il disco, detto chiaramente, non è sicuramente pane per i denti dei più tradizionalisti.
Con Señales si sfiora addirittura territori proibiti, in un pot-pourri davvero anomalo che lascia storditi, fra la tuba che scandisce il ritmo, ska, reggaeton, cantato in spagnolo (che è presente anche nella successiva Baila) e rap in lingua tedesca. Una singolare e diversamente nostalgica cover di Last Christmas, a ritmo di ska e con tanto di cori in falsetto e poi un' esplosione metallica ci conduce verso la fine di Turbo Polka Party con il brano omonimo, che non dice nulla di nuovo nell'economia del disco, ma ne è la summa. Nella copertina che presenta una radio vintage, che passa pezzi di tanti generi musicali, che pesca dal passato e da varie culture, prende forma e significato.
Baila,dopo un inizio multiculturale e multilinguistico,
si trasforma con la sua atmosfera decisamente latina ed estiva, in una hit praticamente da radio da ascoltare su una spiaggia assolata.

I Russkaja cercano di mettere sul piatto un po' di varietà in un genere solitamente ripetitivo e statico come il folk, di cui non usufruiscono certamente a livello di autocelebrazione nazionale, ma anzi ci scherzano pure su. L'indurimento del sound rispetto ai dischi precedenti, e gli ospiti presenti, di una certa caratura,sono sicuramente un punto a favore.
Il messaggio di questo disco è chiarissimo e travalica ogni cultura, ogni radice, ogni appartenenza: non esistono confini né di nazione, né linguistici, né musicali. È indubbiamente un ascolto per palati curiosi i quali non disdegnano, o proprio cercano, accostamenti di sapori arditi.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2023
Napalm Records
Folk
Tracklist
1. No Borders
2. Russki Style
3. Shapka
4. Olga Von Der Wolga
5. Paschli
6. New Life
7. Vozdukh
8. Señales
9. Last Christmas
10. Baila
11. Turbopolka
Line Up
Georgij Makazaria (Voce)
Engel Mayr (Chitarra, Voce)
Dimitrij Miller (Basso)
Hg Gutternigg (Potete, Tuba)
Nico Loro Ravenni (Sassofono)
Lea-Sophia Fischer (Violino)
Mario Stübler (Batteria)

Musicisti Ospiti

Micha Rein (Voce Traccia 4)
Benji Webbe (Voce Traccia 7)
Le Fly (Voce Traccia 8)
 
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