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10/05/24
NANOWAR OF STEEL + TRICK OR TREAT
URBAN, VIA MANNA 97 - PERUGIA
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Howard Shore - The Two Towers
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( 1326 letture )
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Dopo The Fellowship of the Ring, prosegue il nostro viaggio attraverso le colonne sonore della trilogia tolkieniana; e proprio sulla parola "viaggio" vorrei soffermarmi in questo inizio di recensione. Il primo dei tre film è senz'altro un racconto di viaggio -non per niente sono corposi i richiami a Lo Hobbit, che nel computo degli anni della Terra di Mezzo lo precede di ottant'anni circa- con la varietà di atmosfere, ovviamente anche musicali, che ciò comporta: dalla pace iniziale della Contea hobbit, alla scoperta del destino da affrontare, ai primi scontri con nemici potenti e maligni. Invece il capitolo conclusivo, The Return of the King, è quasi completamente incentrato sulle battaglie, sull'epica, sulla redenzione e sulla salvezza. Cosa resta di tutto ciò al capitolo intermedio? Resta, per l'appunto, un forte senso di incompiutezza e interlocutorietà. Certo è che, se proprio dobbiamo evidenziare i momenti positivi del lavoro, è alla seconda metà di esso che ci dirigeremo; ma ci arriviamo con calma.
Howard Shore non sarà John Williams, ma ha uno stile molto riconoscibile anche nei passaggi che invece invocherebbero le atmosfere wagneriane tanto care al collega; di contro, per mantenere questa cifra stilistica si rifugia in soluzioni standard (provate a contare le aperture sul tema principale o su una sua variazione: vi girerà la testa dopo un po') e raramente osa. C'è l'orchestra, la London Philarmonic e la New Zealand Symphony Orchestra, ma non viene sfruttata appieno nelle infinite potenzialità sonore che essa offrirebbe. Certo, le atmosfere, più solenni e tragiche che nel primo capitolo, avvolgono senza concedere distrazioni, ma è l'abbraccio di un pachiderma: non c'è agilità, intelligenza sonora profusa nelle note squillanti e troppo spesso vuote. Le London Voices, quando intervengono (Foundations of Stone), donano insperato dinamismo, ma sono soprattutto i solisti posti in primo piano a fare la differenza. Emiliana Torrini danza eterea sulla famosissima Gollum's Song che, un po' come accaduto per Anìron nel primo capitolo (allora la voce era quella di Enya), si attesta su coordinate non abbastanza lontane dall'easy listening, ma che regala ottime sensazioni proprio grazie alla sua semplicità esteriore. Le voci della bonustrack, Farewell to Lórien, incantano, mentre Evenstar opera una splendida commistione tra lo stile Shoreano e quello di un altro maestro delle composizioni come Kenji Kawai . Breath of Life, Forth Eorlingas, Isengard Unleashed: ogni volta che l'orchestra non è lasciata da sola il livello sale, ma come mai Shore non riesce a dare corpo e forma al resto dell'opera? Mistero. Di certo il film non aiuta, privo di momenti decisivi com'è, e questo si riflette in maniera spietata sulla colonna sonora: se il tema si adagia a quello che c'è sullo schermo, e in quel momento viene descritto il lunghissimo cammino di Frodo e Sam verso Mordor, si capisce come il risultato non potesse essere differente. Nelle scene del Fosso di Helm, imponente teatro della battaglia principale di The Two Towers, appare la forza espressiva che però sarà meglio delineata in The Return of the King, mentre le melodie elfiche continuano a far sognare appassionati dal discutibile senso estetico ma dall'orecchio musicale piuttosto allenato.
Mai, va detto, la somma delle situazioni compositive genera risultati spiacevoli; ma poche volte si ottiene l'effetto contrario, ovvero l'applauso a scena aperta per la grande intuizione. C'è tanto mestiere, troppo a mio parere, e tanto di diverso si poteva osare -possibilmente niente che coinvolga Orlando Bloom e uno scudo usato come skateboard. Il più debole della trilogia, tanto su schermo quanto su disco, nonché la dimostrazione che alcuni mostri sacri restano inavvicinabili. Shore, il cui tocco è tutt'altro che deprecabile, apparterrà però sempre alla schiera di chi anela alla corona d'alloro senza meritarla appieno.
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9
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il film è il più debole , sì ma nel contesto di una trilogia di altissimo livello mi sento di dare un 79 alla colonna sonora per i difetti sopra citati e un 86 al magnifico film |
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8
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Spero solo che questo regista faccia un lavoro egregio, non dico che deve eguagliare la trilogia di jackson, però voglio un lavoro ben fatto! |
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7
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Fatto anche io nelle feste: tutti e tre i film di fila: 10 ore di fantasy...e aggiungo che finito il tutto mi sono messo su Nightfall in the middle earth dei Guardian e l'ho ascoltato a occhi chiusi (le parole le so a memoria) e intanto mi immaginavo un ipotetico film! Ne sono uscito fuso ma è stato uno spettacolo...ora attendo Lo Hobbit che lo faranno nel 2012... |
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6
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Ma anche io me lo sparavo il film di 10 ore . Non a casa a natale di due anni fà io e mio fratello abbiamo fatto la maratona, dalla mattina a sera le 3 versioni estese insieme! Cavolo il cervello fuso c'avevo :V Adesso appena ho tempo me li risparo, però in blu ray! |
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5
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@roby: ma scherzi? grazie del contributo piuttosto! devo dire che mi trovo d'accordo con quello che scrivi, soprattutto per quanto riguarda il libro. E io il film di 10 ore me lo guardavo moooooolto volentieri |
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4
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Quasi completamente d'accordo con la rece. E' vero, questo capitolo della trilogia è il più lento, il più affannato, che sembra arrancare scena dopo scena, soprattutto nella parte che riguarda gli Ent. Però c'è da dire anche questo: Il libro di tolkien è un mattone, l'ho letto 2 volte, e posso tranquillamente dire che in alcun punti è lento da morire, a tratti anche frustrante. La qualità di quel libro però stà proprio li. E' lento perchè è' incredibilmente descrittivo. Tolkien non ha lasciato nulla al caso, ci è tornato sopra per 20 anni su quel libro per dire tutto quello che c'era da dire. Il problema è che nei libri si può fare, nei film no. Un film di 10 ore non se lo vede nessuno, deve essere per forza ridotto ad un paio d'ore. Bisogna sintetizzare, riassumere, velocizzare tutto il processo descrittivo, i dialoghi, e di conseguenza anche la musica che ne sottolinea i passaggi và compressa. Poi figuriamoci un film che deve fare da collante tra il primo e il terzo capitolo di una trilogia, dà proprio l'idea di una pellicola senza ne capo ne coda. Per me è il film più debole del trio, ma solo per questo motivo, perchè è costretto a fare questo "lavoro". Tutto questo per dire che la colonna sonora ne risente, su schermo. Deve accompagnare scene che molti definiscono frustranti e noiose, ma ascoltata separatamente rende parecchio. Me la sento volentieri, anche se la maggior parte dei brani non sono epici come quelli del capitolo successivo, sono magnifici comunque. Comunque sia, è una mia opinione! Scusate il papiro! |
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3
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Meglio non pensarci neanche ad un paragone con Williams Vedremo Shore cosa ha combinato con l'ultimo Twilight... |
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2
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Sì, ecco, se uno fa un paragone mentale con Williams cascano le braccia. |
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1
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Mi trovo d'accordo su ogni parola, ma in particolare sul fatto che Shore non riesca mai a dare il giusto corpo alle orchestrazioni... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Foundations of Stone 2. The Taming of Sméagol 3. The Riders of Rohan 4. The Passage of the Marshes 5. The Uruk-hai 6. The King of the Golden Hall 7. The Black Gate Is Closed 8. Evenstar (feat. Isabel Bayrakdarian) 9. The White Rider 10. Treebeard 11. The Leave Taking 12. Helm's Deep 13. The Forbidden Pool 14. Breath of Life (feat. Sheila Chandra) 15. The Hornburg 16. Forth Eorlingas (feat. Ben Del Maestro) 17. Isengard Unleashed (feat. Elizabeth Fraser and Ben Del Maestro) 18. Samwise the Brave 19. Gollum's Song (performed by Emilíana Torrini) 20. Farewell to Lórien (feat. Hilary Summers, limited edition only)
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Line Up
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London Philarmonic Orchestra London Voices New Zealand Symphony Orchestra
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RECENSIONI |
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