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Gianluca Ferro - Unheimlich
( 4744 letture )
Das Unheimliche è un aggettivo sostantivato della lingua tedesca, utilizzato da Sigmund Freud come termine concettuale per esprimere in ambito estetico una particolare attitudine del sentimento più generico della paura, che si sviluppa quando una cosa (o una persona, una impressione, un fatto o una situazione) viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo cagionando generica angoscia unita ad una spiacevole sensazione di confusione ed estraneità.

Dai traduttori italiani di Freud questo sentimento è stato reso con perturbante o con l'aggettivo sostantivato il perturbante. Più di recente è stata anche proposta la traduzione con lo spaesamento.
(fonte: it.wikipedia.org)


Il perturbante: chiamiamolo così, se vogliamo. I non germanofoni come me potrebbero avere non solo difficoltà a leggere questa strana parola, Unheimlich, ma anche a comprenderne immediatamente il significato: questa comprensione è fondamentale, perchè è chiaro che la scelta di un titolo così inusuale, per il nuovo disco del fuoriclasse italico della sei corde Gianluca Ferro, è tutto tranne che casuale. Perchè in un disco interamente strumentale la simbologia gioca un ruolo fondamentale ai fini dell'interpretazione del contenuto dell'album: credo che tra le varie traduzioni del termine Unheimlich la migliore a descrivervi quest'album sia proprio la più recente, cioè quella di "spaesamento". Perchè se ascoltando Unheimlich non rimarrete spaesati, se non avvvertirete quella strana sensazione di esser di fronte a qualcosa di familiare (la musica solista) ed al contempo estraneo (l'assoluta non collocabilità del genere di musica proposto), allora ci sono solo due spiegazioni: o state ascoltando un altro disco, o avete una capacità interpretativa fuori dal comune. Per i motivi che andrò ad esporvi sappiate che Unheimlich potrà costituire per la maggioranza degli ascoltatori una sfida: se superata, essa saprà ricompensare il vincitore con grandi soddisfazioni, conseguenti all'essersi impadroniti di qualcosa di rarissimo e, per certi versi, indecifrabile.

Unheimlich, infatti, non va ascoltato distrattamente: ad esso va dedicato tempo e concentrazione, perchè è ricchissimo d'influenze e di dettagli significanti. Non si può negare che le quindici tracce qui contenute manifestino un aspetto marcatamente metal, soprattutto per via dei suoni taglienti scelti da Ferro e della sincronia con cui sono state fisicamente miscelate ed eseguite le varie partiture; come già accennato, non ho la pretesa di inquadrare l'album in un preciso genere di musica: si ravvedono elementi tipici del progressive metal (Olympia's Strangely Mechanical Actions, Crimson Robotron, Solaris, Cyclopic Overtone, Overture 1089 X 9, Ulam Spiral Dysphoria), della fusion (Bipolar Zombie), del tipo di rock/metal solista già proposto qualche anno fa dai grandi Strings 24 nell'omonimo debutto (Life In A Raindrop, On A Day Like Today, City Raises). Il tutto è eseguito in una forma tecnicamente molto complessa, dal punto di vista chitarristico: Gianluca non si limita solo a far (giustamente) sfoggio della velocità di cui è padrone, ma soprattutto gioca con le modalità, con le tonalità, con gli accenti, con i vibrati, con gli slides e con l'intersezione tra le linee di chitarra e quelle degli altri strumenti in gioco.

E' chiaro che un ascolto superficiale non può portare a capire cosa sta succedendo: ci troviamo al cospetto di un disco importante, pensato in tutte le sue sfumature ed inciso senza la benchè minima ombra d'errore. Unheimlich è un'opera d'arte che, nella sua profondità interpretativa, è quasi futurista, e non credo sia un caso che la quarta di copertina del booklet sia dedicata ad una frase tratta dal Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti: Gianluca Ferro, con ciascuno di questi 15 brani, agisce con intenzione artistica. A voi scegliere se accettarne la sfida: io l'ho fatto ed ho avuto successo. Nessuno potrà mai strapparmi questo risultato, e mentre ascolto Unheimlich non mi sento più spaesato: ora appartengo a un nuovo mondo.



VOTO RECENSORE
91
VOTO LETTORI
41.87 su 24 voti [ VOTA]
Alessio
Mercoledì 25 Maggio 2016, 19.57.07
5
Grande album, differente da Involution ma altrettanto spettacolare! Segnalo anche il link https://www.musicraiser.com/it/projects/5531 per supportare il nuovo album -A Hole In The Ocean- in uscita a breve!
Khaine
Martedì 15 Marzo 2011, 19.58.47
4
@ rox: ne sono al corrente, è un tipo che è da qualche giorno che spamma in continuazione, non dargli troppo peso
rox68
Martedì 15 Marzo 2011, 19.01.33
3
Khaine, il rox68 che parla di tiziano ferro non sono io, è solo un omonimia.
Khaine
Lunedì 14 Marzo 2011, 14.09.09
2
Ciao rox, così su due piedi mi trovi sprovvisto di risposte. RIascolto il disco e ti dico subito (sul booklet non c'è traccia di quest'informazione, anche se come noto GF suona proprio la 8 corde)
rox68
Lunedì 14 Marzo 2011, 1.18.01
1
Caro Khaine, che tu sappia Ferro usa solo chitarre ad 8 corde su questo disco?
INFORMAZIONI
2010
SG Records
Shred
Tracklist
01 Olympia's Strangely Mechanical Actions
02 Accelerating Future
03 Moroccan Dilemma
04 Crimson Robotron
05 Solaris (Download)
06 Metanfenasia
07 Life In A Raindrop
08 Cyclopic Overtone
09 Overture 1089 X 9
10 Bipolar Zombie
11 Black Lydian
12 On A Day Like Today
13 Ulam Spiral Dysphoria
14 City Rises
15 The Bunraku Puppet
Line Up
Gianluca Ferro: tutte le chitarre chitarre, basso, tastiere, programming

Phi Yaan-Zek: chitarra solista al minuto 02.56 della traccia 10
Alberto Bollati: basso sulle tracce 7 e 8
Dino Fiorenza: basso sulle tracce 10 e 15
Nicola Angileri: basso sulla traccia 12
Eugenio Ventimiglia: batteria sulle tracce 1, 2, 5, 7, 10, 12, 14, 15
Edo Sala: batteria sulle tracce 4, 6, 9, 11
Lorenzo Milani: batteria sulle tracce 8 e 13
 
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