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30/04/24
MOONSTONE + SUPPORT
FINE DI MONDO, VIA BADEN POWELL 3 - VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
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Hayley`s Royal Whores - Back to the Zone
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( 793 letture )
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Le terre gelate del Nord appaiono di nuovo alla ribalta. Ma quanti gruppi ci sono da quelle parti? Credo centinaia e centinaia, e non finiscono mai. I qui presenti finlandesi Hayley’s Royal Whores sbucano fuori nel 2011, ergendosi dalle ceneri dei For Selena and Sin, e sparano il primo disco nel febbraio del 2012, promozionando il tutto con una tournée in madre patria e date sul continente europeo. Interrompono la collaborazione con un membro della band, cambiando la line-up, e siglano subito un sodalizio con l'etichetta austriaca Noisehead, che pubblica il qui presente nuovo lavoro a nove pezzi. In pratica questi neofiti del dark energizzato dalle mille influenze e sfumature, si trovano a pubblicare due CD in appena 10 mesi, situazione tipica che si verificava nei primi settanta con ritmi infernali alla Kiss. Una miscela hard rock/dark con spunti talvolta metal, condita da numerose sfumature e accenni ai compatrioti Him, con una voce che richiama sonorità fumose anni ‘80, un coacervo strumentale che talora manca un po’ di sprint ma che si fa apprezzare per l’eterogeneità della proposta tesa al ripescaggio di certi momenti storici. Salvation, ad esempio, narra di gesta strumentali e vocali simili ai Cult, epoca dark, e riferimenti a quel filone che ebbe un successo stratosferico passando dall’underground ai video in rotazione selvaggia. L’opener Are You Ready? paga dazio al cantante Ville Valo e soci, sia come atmosfere tastieristiche che come scansioni metriche ma con toni meno aspri, e God Has No Style ritorna su sentieri britannici elettronici conclamati: chi ha detto Simple Minds e Stranglers? Off Road Shoes parte da un bel riff di chitarra secco, poi entra un ennesimo giro di chitarra tostissimo, quasi grunge, accoppiato a suggestioni tipiche degli eighties, un‘insalata mista insomma, ma che possiede buona calibratura e una riuscita appetibile ed interessante. All the Best for You è molto dark-goth ma abbastanza moscia in verità, Another Low Flying Cunt schizza come un hard d’eccellenza e mostra freschezza nella strofa e nel chorus, Live a Lie è bella ariosa come song, i cinque finnici dimostrano di possedere songwriting e gusto per andare avanti nel proprio progetto, certamente diverso e originale rispetto alla maggior parte delle band in circolazione. Back To The Zone è una frecciata anni ‘80 senza ritegno con chitarre vivide e dure a sostenere l’impalcatura, mentre il finale di Dirty Rodriguez è scuro, ombroso con tappeti di key che a me ricordano i Freur, misconosciuto gruppo che spopolò con una hit come Doot Doot, manifesto sublime di quegli anni. Ma se credete di trovarvi di fronte ad un pezzo da classifica vi sbagliate, la seconda parte, dopo un parlato inquietante, scoppia di energia metal incazzusa e gridata.
Insomma questi Hayley’s Royal Whores sono indubbiamente una band singolare e stramba, capace di commistionare più generi, facendolo al meglio e regalandoci sensazioni bizzarre ma certamente originali. Gli anni ‘80 mixati con l’hard rock e chitarre tetragone: un bel calderone, molto piacevole ad ascoltarsi. Band da tenere d’occhio da parte di tutti, ma soprattutto da chi cerca nuove correnti da sondare. Difficile anche solo definirli questi nordici amanti del melting pot. Ah sta Scandinavia… Ma quante idee hanno!
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Mi domando se possa essere più irritante per voi: una cover androgina alla manson, un bel culo in primo piano di donna o un palese messaggio a prendere pastiglie come aspirine?? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Are You Ready? 2. God Has No Style 3. Salvation 4. Off Road Shoes 5. All The Best For You 6. Another Low Flying Cunt 7. Live A Lie 8. Back To The Zone 9.Dirty Rodriguez
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Line Up
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Pasi Crash (Voce, Chitarra) Mike Terror (Chitarra) Teme Schnaps (Tastiera) Alex North (Basso) Kuha Spears (Batteria)
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RECENSIONI |
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