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21/03/24
KRASUE + ANTARES + WAH ‘77
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA
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Craven Idol - Towards Eschaton
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( 1485 letture )
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I Craven Idol sono una band inglese, fondata nel 2005, che conta piccole uscite underground tra 2006 e 2010. Quasi al termine del 2013, essa pubblica il proprio primo album,dal titolo Towards Eschaton. Perché dare tanta importanza alle date? Perché questo quartetto britannico dà la chiara idea di essere rimasto (intenzionalmente o no) negli anni Ottanta, all’epoca di quel classico black-thrash metal che ha tanto saputo entusiasmare l’Europa intera e non solo. Un disco per soli amanti dei ‘bei vecchi tempi andati’? Decisamente sì.
La formazione lo dimostra fin da subito, con la granitica (e di durata francamente eccessiva) opening track To Summon Mayrion, vero e proprio banco di prova per l’ascoltatore. Se il massiccio riffing dai toni molto thrash di Scourger e l’onnipresente scream malato del frontman Immolator of Sadistik Wrath fanno per voi, non avrete alcun problema a godervi appieno Towards Eschaton. Altrimenti, è giunta l’ora di un rapido dietro front, con decisa sortita verso altre realtà black. La release targata Craven Idol, infatti, non si distoglie in alcun modo da uno stile tremendamente Eighties, capace di far ritornare alla mente, volendo davvero osare, mostri sacri alla Venom, Blasphemy, Poison e, perché no, vagamente Bathory, senza tuttavia condividerne la stessa fortuna. A rendere poca giustizia alle comunque indubbie capacità di questo combo inglese, è proprio il fattore tempismo. Se questa release fosse uscita 25 anni fa, con le sue fulminee ed aggressive cavalcate alla Sworn Upon the Styx o Orgies, avrebbe senza dubbio saputo attirare a sé una enorme fetta degli amanti delle nuove, estreme, sonorità. Oggi al contrario, questo disco, nonostante riesca a proporre tracce che, pur essendo poco originali, hanno toni maggiormente moderni (è il caso di Craven Atonement e, in parte, della successiva Codex of Seven Dooms) rischia in breve di stancare, a causa della sua ripetitività e poca innovazione. Infatti, i caustici vocals di Immolator of Sadistik Wrath non offrono stilisticamente nulla che non sia già stato trito e ritrito. Non molto cambia dal punto di vista del comparto strumentale che, pur portando alla luce le capacità esecutive di Scourger, J. C. Volgard e, molto raramente, visto la totale supremazia della chitarra, di Suspiral, non evidenzia nessun lampo di originalità, nemmeno giocandosi la carta delle ritmiche rapide e trascinanti.
Una release dal target di pubblico piuttosto preciso: se siete amanti del vintage, allora questa è un’ottima produzione, che vi saprà stupire in quanto capace, nonostante le influenze contemporanee, di riportarvi indietro nel tempo, aggiungendo una possibile novità ad un catalogo di release che si credeva ormai completo. Se invece ciò che andate cercando è una band che porti una ventata d’aria fresca alla vostra raccolta di cd black, siamo fuori strada.
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2
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Io sono un nostalgico e dischi come questo li ascolto sempre volentieri. Trovo che ci siano spunti notevoli e che la prestazione del vocalist sia ottima. 75 |
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1
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La dark descent e' sempre una garanzia....! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. To Summon Mayrion 2. Sworn Upon the Styx 3. Golgotha Wounds 4. Craven Atonement 5.Codex of Seven Dooms 6. Aura of Undeath 7. Left to Die 8. Orgies
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Line Up
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Immolator of Sadistik Wrath (Voce, chitarra) Scourger (Chitarra) Suspiral (Basso) J. C. Volgard (Batteria)
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RECENSIONI |
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