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LOCANDA DELLE FATE + IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE - Casa del Jazz, Roma, 07/09/2011
14/09/2011 (4097 letture)
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Dal 6 all’11 settembre 2011 presso l’incantevole location capitolina della Casa del Jazz si è svolta la manifestazione musicale Progressivamente Festival, curata dall’appassionato ed esperto Guido Bellachioma, dedicata quest’anno alla memoria della stickista Virginia Splendore e del tastierista dei D.F.A. Alberto Bonomi, deceduti prematuramente non molto tempo fa. Il programma prevedeva per il giorno 7 un doppio gustoso concerto tenuto dai genovesi Il Tempio delle Clessidre e dagli storici astigiani Locanda delle Fate, entrambi per la prima volta live a Roma, che può essere sintetizzato come un’ideale linea di congiunzione tra passato, presente e, si spera, futuro del movimento progressivo italiano. Il primo gruppo, infatti, si è costituito recentemente nell’estate del 2006 da un’iniziativa di Elisa Montaldo, facente parte anche dei Thought Machine, e Stefano “Lupo” Galifi -già proprio lui- cantante del seminale album Zarathustra dei Museo Rosenbach risalente al 1973. L’interessante direttrice musicale si ispira marcatamente a King Crimson, Van Der Graaf Generator e Genesis limitatamente alla parti più armoniose. Questa formazione (Stefano “Lupo” Galifi - voce, Elisa Montaldo - tastiere e voce, Fabio Gremo - basso, pure lui milita nei Thought Machine - Giulio Canepa – chitarra, Paolo Tixi – batteria) ha pubblicato nel 2010 per la Black Widow Records il promettente omonimo album che ha il grande pregio di riverberare magistralmente i gloriosi trascorsi del prolifico movimento progressive italiano degli anni settanta. Locanda delle Fate (nome che deriva da una casa d’appuntamento la cui chiusura fu riportata su un giornale) è, invece, un gruppo molto conosciuto nel settore con all’attivo due album in studio, l’affascinante Forse Le Lucciole Non Si Amano Più risalente al 1977 ed il molto meno significativo Homo Homini Lupus del 1999, fortemente penalizzato dal fatto che il carismatico corpulento cantante Leonardo Sasso aveva lasciato nel frattempo la formazione. La loro musica è una sorta di fusione tra lo stile dei Gentle Giant, del Banco del Mutuo Soccorso ed, in particolare, dei Genesis del periodo d’oro, quello con il divino Peter Gabriel. L’attuale line up della Locanda delle Fate è composta da Leonardo Sasso - voce (fortunatamente tornato in auge), Luciano Boero - basso, Giorgio Gardino - batteria, Oscar Mazzoglio – tastiere, Maurizio Muha - pianoforte/minimoog/ tastiere e Massimo Brignolo - chitarra solista. Questo è il resoconto delle quasi tre ore di piacevole musica sognante e magica che hanno deliziato una serata da incorniciare.
A differenza del concerto risalente allo scorso mese di marzo de Le Orme che si esibirono all’interno della struttura della Casa del Jazz, lo show in argomento si è svolto all’aperto con circa 200 posti a sedere. La piacevolissima temperatura romana di inizio settembre d’altronde ha reso questa scelta a dir poco doverosa. Il pubblico affluito per l’evento è stato numeroso, segno tangibile della rinascita dell’amore in Italia verso il rock progressivo. Mi ha fatto piacere constatare che oltre a persone attempate erano presenti molti giovani anche con t shirt di band quali Jethro Tull e Van Der Graaf Generator. Dopo aver consumato un frugale pasto a base di kebab ad un prezzo abbastanza modico, ho preso posto nelle prime file insieme a Simone Ferri “Blackout” autore delle belle foto della serata. Verso le 21,00 sono entrati in scena Il Tempio delle Clessidre con indosso delle maschere, i quali hanno aperto il loro show con la bellissima strumentale Verso l’Alba. Al momento del pezzo seguente, l’intensa Insolita Parte di Me, i musicisti hanno svelato il loro volto stemperando l’atmosfera, mentre è salito sul palco tra un tripudio di applausi il singer Stefano “Lupo” Galifi il cui caldo e potente vocalism ha ammaliato immediatamente tutti gli astanti. La perizia tecnica di questo combo si è dimostrata ragguardevole: le avvolgenti parti di chitarra curate da Giulio Canepa, le suadenti note scaturite dalla tastiera di Elisa Montaldo, che ha impreziosito con la sua cristallina voce le varie composizioni, il drumming deciso e preciso di Paolo Tixi ed il prezioso lavoro al basso Fabio Gremo (del quale mi preme segnalare l’ottima presenza scenica) hanno riscosso consensi incondizionati da parte di tutti. Emozioni allo stato puro quando Elisa ha annunciato che sarebbe stata eseguito l’intero lato B di Zarathustra: vi giuro mi si è accapponata la pelle (se c’è qualcuno che non conosce quest’opera provveda subito a rimediare a questa grave mancanza). Da segnalare ancora la piacevole Boccadasse, il duetto tra Galifi e la bella tastierista nella struggente La Stanza Nascosta e la strumentale oscura ed evocativa Danza Esoterica di Datura, seguita da Faldistorum sulle quali giova soffermarsi. Per far aumentare il pathos, i musicisti hanno nuovamente indossato le maschere ed Elisa ha esortato tutti a astrarsi dalla realtà per cercare il più possibile un connubio con la natura spruzzando, nel contempo, un estratto di Datura, una pianta della famiglia delle Solanaceae, verso il pubblico; il tutto è stato veramente suggestivo specie quando la singer durante Faldistorum ha esotericamente mischiato sabbia lavica versata da un corno con petali di fiori marciti nel contesto di un rituale precipuamente pagano volto ad un avvicinamento al soprannaturale. A Le Due Metà di Una Notte il compito di chiudere l’ottima esibizione de Il Tempio delle Clessidre.
Dopo veloci operazioni per il necessario cambio palco, è stata la volta dell’attesissima esibizione della Locanda delle Fate durata poco più di un’ora e mezza. Un autentico tripudio ha accolto le prime note di pianoforte della strumentale A Volte Un Istante di Quiete, un pezzo senza mezzi termini assolutamente meraviglioso, un’autentica gemma del progressive italiano. Il possente, simpatico ed emozionatissimo Leonardo Sasso ha letteralmente esaltato i presenti quando ha iniziato a cantare con la sua voce profonda le strofe della successiva appassionata e multiforme Forse Le Lucciole Non si Amano Più, una melodia di rara bellezza compositiva. L’apice dello show si è raggiunto con la commovente armonia di Profumo di Colla Bianca anche per le significative e toccanti parole introduttive di Sasso. Si tratta di una canzone che parla dei ricordi del periodo della fanciullezza che scaturiscono dai vecchi oggetti impolverati riposti in soffitta ed ho visto lacrime rigare il volto di qualche spettatore (mi è venuto un groppo in gola pure a me a dire il vero). Il testo è pura poesia e vale la pena di riportarlo integralmente:
Ombre riposano nella soffitta buia,
Tra i resti di un tempo e i ricami della luce,
Con la polvere trasformano
Libri e quaderni vecchi
E un sogno rimasto a specchiarsi nel tempo,
Tra rovine di un giocattolo.
Profumo di colla bianca, ritrovato qui,
Fantasmi vecchi e nuovi si confondono.
Mille vetri rispecchiano ricordi che un bimbo lasciò.
Raccolgo un libro di immagini sbiadite dalla realtà.
Voglia immensa di chiudere le porte sulla mia età.
Ombre riposano nella soffitta buia,
Tra i resti di un tempo che i ricami della luce
Con la polvere trasformano,
La dietro il muro il vento,
Rapisce al silenzio sospiri confusi
E voci ancora tiepide in un attimo.
Ma il profumo di colla bianca si è fermato qui,
Per regalare al vento le mie maschere.
Praticamente è stato riproposto tutto l’album Forse Le Lucciole Non si Amano Più: la suadente Cercando Un Nuovo Confine, la più movimentata Sogno di Estunno (es sta per estate e tunno per autunno) dedicata al tema della senilità incipiente, l’appassionata acustica Non Chiudere a Chiave Le Stelle e la conclusiva Vendesi Saggezza incentrata sul tema della follia. Interessanti l’esecuzione di La Giostra, introdotta da un lungo avvolgente assolo al pianoforte di Maurizio Muha e di Crescendo, ottime tracce all’epoca escluse dal summenzionato fortunato album per motivi di spazio (non esisteva ancora il CD). Alcuni problemi acustici hanno, purtroppo, inficiato la prestazione di questo gruppo che, nel complesso, è stata di tutto livello. Perfetta l’intesa tra i due tastieristi Muha/Mazzoglio ed egregio il lavoro della sezione ritmica. Forse il pur bravo chitarrista Massimo Brignolo è rimasto troppo in disparte e statico rispetto ai rimanenti componenti della formazione, ma alla fin fine è solo un dettaglio di non rilevante importanza di fronte alla magnificenza delle composizioni proposte dal combo piemontese. Sono state preannunciate alcune novità sulla loro attività (una ristampa con DVD del platter del 1977 con inclusa le citate La Giostra e Crescendo e, forse, sarebbe ora, un nuovo album).
A mezzanotte come al solito lo show è terminato. Sono tornato a casa con un’aria trasognata, mentre a poco a poco la realtà si materializzava nuovamente e mi allontanava dal fantastico luogo incantato ed immaginifico dove la musica vintage de Il Tempio delle Clessidre e della Locanda delle Fate mi aveva con dolcezza trasportato.
SETLIST
IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE Verso l'alba
Insolita parte di me
Boccadasse
Zarathustra (lato B)
La stanza nascosta
Danza esoterica di Datura/Faldistorum
Le due metà di una notte
LOCANDA DELLE FATE A volte un istante di quiete Forse le lucciole non si amano più Profumo di colla bianca Sogno di estunno Non chiudere a chiave le stelle La giostra Crescendo Cercando un nuovo confine Vendesi saggezza
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ma porca miseria ma quando è uscito fuori questo festival...sarà che vivo su marte, ma non ho mai letto una cavolo di notizia su questa cosa, cavolo ci sarei andato volentieri a vederlo...next time |
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ma porca miseria ma quando è uscito fuori questo festival...sarà che vivo su marte, ma non ho mai letto una cavolo di notizia su questa cosa, cavolo ci sarei andato volentieri a vederlo...next time |
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Aggiunte le setlist (un grazie per l'ausilio a Elisa Montaldo e Luciano Boero) |
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La location è davvero bella ed il concerto è stato veramente ottimo. Bel live report Fabio e.....ora vedi di tornare sulla terra dopo tutto questo viaggio astrale  |
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Deve essere stata una grande serata,invidio i presenti. Ottima descrizione Fabio. |
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7
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Ora che leggo, avrei voluto esserci...damnation!!! |
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Tutto il lato B di "Zarathustra".... mazza chissà che serata! managgia al mio portafogli foderato de cipolla!!  |
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Ottima la location della Casa del Jazz e serata davvero piacevole. Il concerto è stato molto interessante e ben reportato da Fabio. Bravi! |
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@ Melomitru: non so a che ti riferisci cmq lo prendo per un complimento e ti ringrazio |
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Porco due Fabio... Tu hai le palle! |
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Gran bella serata a quanto pare Ps - se qualcuno non conosce "Zarathustra" lo cerchi nel nostro DB  |
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A giudicare dalle foto e dallo (splendido) racconto deve essere stata una serata imperdibile...per cui sale ulteriormente il rimpianto per essermela persa! Mi unisco comunque alla soddisfazione per questo rinnovato interesse generale verso il prog rock  |
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