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26/04/25
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WINO & CONNY OCHS + THREE EYES LEFT + MONUMENTAL - Lo-Fi, Milano, 09/03/2012
12/03/2012 (2784 letture)
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Scott “Wino” Weinrich è tra noi, e, fatemelo dire, al di là dei suoi 51 anni, viaggia ancora in prima classe, e su treni scelti accuratamente. Maudit di bands come The Obsessed, Saint Vitus, Spirit Caravan, Shrinebuilder, The Hidden Hand, Premonition 13, e grazie alla collaborazione con Probot, Solace, e Clutch (e ne cito solo alcune!), Wino è conosciuto come il padre spirituale del doom e dello stoner, considerata la sua militanza nel genere ed il contributo da lui apportato.
La serata del 9 marzo presso l’associazione culturale LO-FI di Milano (zona Rogoredo, per chi non conoscesse il locale, e vi invito caldamente a farci un salto) è dedicata al suo nuovo progetto acustico acustico, di cui avevo precedentemente recensito l’album Adrift, suo primo lavoro totalmente acustico realizzato in studio, a cui fa seguito il nuovissimo Heavy Kingdom, uscito nel 2012 sempre per la Exile On Mainstream Records.
Oltre all’esibizione di Wino, accompagnato da Conny Ochs, suo partner anche nel disco, la serata prevede la performance dei Monumental e dei Three Eyes Left, questi ultimi alle prese con il release party del loro nuovo disco, Non Method As Method, No Limits As Limit.
I milanesi Monumental aprono le danze con il loro southern/sludge metal iper-vitaminizzato. La formula, quella di un rock americano che tanto deve a bands come , EyeHateGod, Black Label Society , Spiritual Beggars, suona efficacemente moderna ma allo stesso tempo genuina. Il lavoro fatto in fase di composizione e l’arrangiamento dei brani denota che il quintetto sa il fatto suo. La performance, che svela anche un’ottima attitudine live, convince completamente i presenti.
A seguire, il doom psichedelico e conturbante dei bolognesi Three Eyes Left si abbatte come colpi di machete sul palco del LO-FI: il trio macina brani possenti, che si rifanno alla scuola di Orange Goblin, Electric Wizard, non disdegnando tuffi nella psichedelia nervosa degni di una formazione come i Nebula. L’attitudine e la devozione del gruppo per il genere sono sincere e viscerali: questo traspare da ogni singola distorsione spinta all’eccesso.
I tempi sono oramai completamente dilatati quando fa il suo ingresso sul palco Wino accompagnato dal Conny Ochs, musicista e compositore nato a Halle Saale, Germania, nel 1979, fresco dell’uscita del suo primo album, Raw Love Songs.
Due chitarre acustiche, e una mini gran cassa azionata dal piede di Conny Ochs: nient’altro. Un performance, la loro, che si preannuncia intensa ed intimissima fin dal primo brano, e che non smentisce affatto le aspettative: ascoltiamo pezzi tratti sia da Adrift sia da Heavy Kingdom in un flusso di melodia che abbraccia il classic rock americano così come il folk e persino il country. Se è lampante per entrambi i musicisti l’essere a proprio agio con la chitarra acustica, si rimane tuttavia meravigliati dal perfetto incastro tra la voce più acuta di Conny Ochs e il timbro più profindo e penetrante a cui Wino ci ha sempre abituato. La sinergia esistente tra i due è non solo invidiabile, ma frutto di un lavoro di ricerca e di perfezionamento che vuole rendere un concerto interamente acustico qualcosa non solo di estremamente godibile ed emozionante, ma anche e soprattutto di altissimo livello.
Pezzi come Angels and Demons o la versione pesonale di Isolation ne sono una dimostrazione. L’affluenza, scarsa per un evento di tale levatura, non ha comunque in alcun modo infierito sulla performance offerta ai presenti.
Concerti così, almeno quattro volte alla settimana, farebbero bene allo spirito e alla carne.
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4
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Veramente una figata di live,complimenti a tutti dovrebbero esserci più live così! |
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Ottimo. Un viaggio musicale molto profondo e oscuro. Se per caso non siete riusciti a vederlo: cenere in testa e fustigatevi. Jimi |
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e io che me lo sono perso p**** d** non mi darò mai abbastanza schiaffi per questo |
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