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SO MUCH FOR NOTHING - Dark and destructive metal-pop/rock!
21/05/2012 (1695 letture)
A qualche mese dal prorompente esordio del duo norvegese So Much For Nothing ho avuto l’onore di porre qualche domanda al creatore ed unico compositore del progetto, Erik Usgaard. Ciò che ne è risultato è un interessante approfondimento riguardo la genesi del primo lavoro Livsgnist, le problematiche ad esso connesse, la volontà e i desideri riposti in quest’opera che mischia rock, pop, blues ed infine black metal.

Ahti: Perché hai deciso di chiamare il tuo progetto So Much For Nothing? Qual è il significato di tale nome? Ed infine quando hai preso la decisione di chiamare Uruz alle percussioni?
So Much For Nothing: Riguarda tutto il disappunto e la negatività dell’esistenza. Sia che si tratti di piccole cose, sia che si parli di grandi cose. Penso che la gran parte della gente avverta questi sentimenti da un momento all’altro della sua vita. Per esempio, facciamo conto che tu sia un atleta che ha dedicato la sua intera vita ad uno sport, tipo lo sci, e si è allenato di conseguenza. Ti sei prefissato come obiettivo la qualificazione ai Giochi Olimpici in sei anni e finalmente sei riuscito a qualificarti. Una settimana prima ti rompi una gamba e sei obbligato a rinunciare alla tua sudata partecipazione. Allora tutto questo sforzo, questo duro lavoro è stato completamente vano. Oppure, altro esempio: hai corso come un indemoniato per prendere un autobus per dieci minuti, e l’hai comunque perduto. Tanto per nulla! Gli esempi non si contano, questi sono solo due che mi sono venuti in mente quando ho scelto di chiamare così il mio progetto.
Mi aspetto numerose opinioni negative in quanto il monicker non è perfettamente conforme ai dettami della scena, ma proprio questo è il punto! Non voglio avere responsi solo dagli intransigenti “necro metal head”, ma da quanta più gente possibile, con un buon gusto musicale. Se qualcuno troverà il nome stupido o ridicolo, non mi interessa. Ribadisco: So Much For Nothing è perfetto per il gruppo.
Venendo alla tua ultima richiesta: ho chiamato Uruz dopo che già alcune canzoni erano state scritte. Ero così soddisfatto da non voler rovinare il lavoro con una schifosa batteria elettronica, e non mi sono assolutamente pentito della mia decisione! Io seguivo Uruz sia mentre era batterista con gli Urgehal sia quando eravamo assieme in tour, all’epoca del suo impegno con gli Shining, così ho subito saputo che lui sarebbe stato l’uomo giusto per me! È un musicista a tutto tondo, non solo il tipico batterista heavy metal che sa eseguire i blast a 280, e ciò è fondamentale nel momento in cui mi trovo a dover scegliere a chi affidare le pelli!

Ahti: Come è venuto alla luce il tuo album? Quanto hai impiegato per registrarlo?
So Much For Nothing: Ho scritto un paio di canzoni nel 2007, e ho rapidamente capito di voler comporre un album intero. Il tempo è passato, e nel 2009 avevo otto canzoni che erano buone per cominciare. La fase di registrazione mi ha impegnato per circa un anno. All’epoca non avevo né un contratto né un nome per il progetto, così non ho voluto metter fretta alla realizzazione del disco. Inoltre in quel periodo mi sono rotto il polso, incidente che mi ha costretto ad uno stop di tre mesi.

Ahti: Come definiresti la tua musica?
So Much For Nothing: Dark and destructive metal-pop/rock!

Ahti: Il tuo disco è un esempio di fusion fra heavy metal ed altre forme d’espressione musicale, come il blues ed il jazz? Ami questi generi?
So Much For Nothing: No. Non ascolto nessuno dei due generi, quindi dev’essere una coincidenza. Ma fin dall’inizio non volevo scrivere il solito album di black metal come fanno numerosi altri. Così ho certamente tentato di suonare qualcosa di diverso, ma non m’importa se la gente opera parallelismi con altre categorie musicali.

Ahti: Nel tuo lavoro è possibile rilevare influenze provenienti dagli Shining. Sei un fan di Kvarforth? Com’è stato lavorare con lui?
So Much For Nothing: Ammiro Kvarforth sia come vocalist che come compositore, e da quando ho ascoltato Shining III, sono diventati una delle mie band favorite! Ma benché io non creda di avere così tanto in comune con loro, certamente sono stati d’ispirazione. Sono stato in tour con il gruppo una o due volte, e ho parecchio apprezzato il fatto che Kvarforth e Huss abbiano voluto esser parte del mio progetto! Immagino che lavorare con mr. Kvarforth sia simile ad una missione suicida nel giardino dell’Eden.

Ahti: È venuto il tempo di una domanda inusuale: qual è il tuo atteggiamento verso la religione e le tradizioni della tua terra? Sei in buoni rapporti con loro?
So Much For Nothing: No, non particolarmente. Celebro il Natale e cose del genere, ma non mi reputo una persona religiosa e nemmeno i So Much For Nothing hanno un punto di vista religioso all’interno dei testi, o almeno, non l’hanno per ora.

Ahti: Hai mai pensato di suonare live?
So Much For Nothing: Certo, e lo faremo! Conosciamo dei ragazzi che desiderano supportare i So Much For Nothing sul palco, così prima o poi potremo esibirci. Ottimisticamente dovremmo andare in tour già quest’anno, ma non ci sono ancora show confermati. Quindi se qualcuno, che sta leggendo quest’intervista, è proprietario di un’agenzia che organizza eventi e fosse interessato a dare una chance ai So Much For Nothing, si metta pure in contatto direttamente con me o con il band management di Patricia Thomas.

Ahti: Potresti presentare i musicisti che ti hanno aiutato nella realizzazione di Livsgnist ai lettori? Ci piacerebbe conoscerli meglio!
So Much For Nothing: Scriverò giusto una breve presentazione per ognuno, anche se ci sarebbe abbastanza materiale per un’intera storia…
D.Stiberg, sassofono: l’ho incontrato solo una volta (prima di incidere il sassofono) nella mia vita. Mi è stato suggerito da un amico quando ha saputo che necessitavo di una persona che fosse in grado di suonare questo strumento.
K. Olavsrud, piano: il mio migliore amico per oltre 15 anni, che non ha nulla a che fare con il mondo del metal. Comunque non c’è stato nessun dubbio: lo volevo con me, e lui ha apprezzato vivamente.
P. Huss, chitarra: chitarrista degli Shining. Lui sì che sa come rendere penetrante un assolo!
L.J. Kostol, cello: un musicista che presta la sua opera in una band chiamata Phanteon I.
I.S. Kaare, violino: una delle sorelle del chitarrista dei Sarkom. Non sono bene cosa faccia in questo periodo, ma suonava abitualmente nei Ram-Zet.
M.Storm-Olsen, chitarra acustica: un ragazzo che conosco da tempo, valente chitarrista.
Kvarforth, voce e testi: vocalist degli Shining, come penso quasi tutti sappiano. Non credo ci sia altro da aggiungere….
T. Nefas, chitarra solista: voce\chitarra degli Urgehal. Un vero figlio di puttana!
E. Renton, tromba: il vecchio batterista e l’altro fondatore dei Sarkom. Un dotatissimo musicista in grado di suonare qualsiasi strumento.
Seidemann, basso: bassista nei 1349.
A.McKay, chitarra solista: ex-chitarrista degli Absu, che ho conosciuto durante un tour dei Pantheon I in collaborazione con la band americana. Gli è talmente piaciuta la Norvegia che, una volta chiuso con gli Absu, ha impacchetto la sua roba e ed è venuto ad abitare ad Oslo!

Ahti: Quali sono i tuoi album preferiti? Che genere di musica ami in ambito metal? Sei un fan sfegatato del True Norwegian Black Metal oppure sei maggiormente orientato verso lidi avant-garde?
So Much For Nothing: Non sono molto ferrato nel discorrere di avant-garde o di progressive, ma sono accezioni che non mi dispiacciono. Per esempio dai un’occhiata al progetto Angst Skvadron (il gruppo è un duo dedito al post-black metal, ndr) di Nefas. Davvero notevole! In ogni caso mi ritrovo maggiormente nel True Norwegian Black, apprezzo infatti Burzum, i Gorgoroth, i Darkthrone e roba del genere...
Album favoriti:
Satyricon - Rebel Extravaganza
Shining - V and VII
Darkthrone - Panzerfaust
Urgehal - Goatcraft Torment
Band preferita di sempre: Guns’n Roses!

Ahti: Che sentimenti desideri esprimere con la tua musica?
So Much For Nothing: La mia pessimistica ed oscura visione della vita. Nulla di speciale in altre parole ehehe…

Ahti: Cosa significa Livsgnist?
So Much For Nothing: Significa qualcosa traducibile con “soffio di vita”, quindi una parola positiva nella maggior parte degli ambiti. È un titolo ironico in un certo senso, anche se dall’altro lato non lo è affatto… Dipende da quanto grande è questo “soffio”. Comunque penso che il titolo riassuma alla perfezione l’essenza del disco, e non credo d’essere capace di trovare una parola migliore che funga da paradigma come Livsgnist.

Ahti: Che equipaggiamento hai utilizzato per registrare la tua opera?
So Much For Nothing: Uruz ha usato batteria Yamaha, piatti Paiste e bacchette Denmark. Io invece ho inciso utilizzando un’economica Bc Rich Warlock e un Warwick Stage bass prestatomi da Siedemann.

Ahti: Di cosa trattano i tuoi testi?
So Much For Nothing: Dei miei punti di vista riguardo a singoli eventi personali o sentimenti. Tutto ruota intorno a questi elementi.

Ahti: Quali sono i tuoi hobby al di fuori dei So Much For Nothing?
So Much For Nothing: Sto registrando le voci per l’altro mio progetto, i Sarkom, con cui stiamo lavorando al terzo album in questi giorni. Non ho però veri e propri hobby. Sono desolato, ma non credo che il bere possa essere accreditato in questa categoria o sbaglio? (ride). Comunque, a differenza di molti altri, non sono interessato al calcio, ma mi diverto a guardare Roger Federer giocare nei tornei del Grande Slam!



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