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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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MESHUGGAH + DECAPITATED + C.B MURDOC - Alcatraz, Milano, 05/12/2012
10/12/2012 (3967 letture)
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C.B MURDOC A cura di Massimo Patrucco "Matocc" Arrivo all'Alcatraz in perfetto orario e come da copione i cancelli si aprono con il consueto ritardo -18:30 passate anziché 18:00- ma poco importa: una volta dentro noto subito che il palco grande (quello che si vede in fondo alla sala appena entrati) non verrà usato, al suo posto ne viene utilizzato uno minore, posizionato sulla destra e che dà in faccia alle scalinate che portano al piano rialzato. Essendo uno dei primi arrivo senza problemi alla transenna dalla quale non mi muoverò fino alla fine del concerto degli headliner Meshuggah. Lo stage è piuttosto caotico, completamente stipato di strumenti; sul palco ci sono la bellezza di tre batterie (una per gruppo) e quindi lo spazio per la prima band è davvero esiguo. Alle 19:00 in punto il sestetto si presenta al pubblico con le birre in mano e siamo pronti a cominciare la nostra seratina a base di metallo. Non conoscevo i C.B Murdoc e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla prestazione del combo svedese: il cantante Johan Ljung urla nel microfono con grande veemenza coadiuvato dal tastierista Johan Larsson, il quale si prodiga ai cori con risultati più che dignitosi. Dalla mia postazione non avverto particolari difetti al settaggio dei suoni e così sembra anche per i ragazzi attorno a me che saltano e applaudono convinti: il barbuto singer presto scende dal palco trovandosi nella zona photo pass/security e cantando "batte il cinque" a noi della prima fila coinvolgendo ulteriormente gli astanti, già esaltati dalle notevoli plettrate della talentuosa coppia d'asce. Anche la sezione ritmica compie egregiamente il proprio lavoro, e fa specie vedere il batterista Carl-Gustaf Bäckström fare il diavolo a quattro tra piatti e rullate costretto in un angolino, soffocato da cavi e strumentazione varia. I brani sono estratti dall'album d'esordio The Green, uscito quest'anno, ma ritroverò questi simpaticissimi ragazzi all'uscita del locale intenti a vendere il proprio EP del 2009 intitolato Two in One (che acquisterò in quanto la loro proposta mi è sembrata assai interessante). La mezz'ora a disposizione dei C.B Murdoc scorre via piacevolmente e gli applausi sono più che meritati: come inizio non c'è proprio di che lamentarsi, sotto con i Decapitated.
DECAPITATED A cura di Diego Trubia "Er Trucido" Tutte le volte che si parla di Decapitated viene spontaneo associarvi la parola sfortuna. Il motivo è noto a tutti, la tragedia che ha colpito la band nel 2007 è oramai storia e nonostante sia passato un lustro il pensiero di cosa sarebbero potuti diventare con Vitek alla batteria e Covan al microfono è sempre ricorrente. Questa volta la sfortuna è però stata (seppur in maniera ovviamente minore) mia perchè prima il traffico nel quale mi sono trovato al momento della partenza e poi quello milanese hanno ritardato il mio arrivo all'Alcatraz, impedendomi di poter seguire il concerto dall'inizio e predendomi di fatto l'intero brano di apertura, che mi risulta fosse The Knife. Purtroppo i suoni non sono ottimi, anzi la cassa di Pawel Jaroszewicz (batterista dei Vader, che attualmente occupa anche lo sgabello dei connazionali) tende a coprire tutto quando partono le sfuriate di doppio pedale ed il rullante è come dire... inesistente o quasi. Vogg nelle parti ritmiche si dimostra preciso, sparendo però durante certi passaggi solisti mentre il bassista (mi risulta essere stato Konrad Rossa) nonostante dimostri una bella tenuta del palco è difficilmente udibile. Un inizio difficile, non c'è che dire. Su tutto questo però si erge la figura del frontman Rafal Piotrowski, non solo però per le treccine che si muovono durante il suo headbanging: il cantante si dimostra a suo agio incitando di continuo il pubblico ed il suo vocione è la cosa meglio riuscita nei suoni. Piano piano la situazione migliora e la band polacca durante il breve spazio a sua disposizione esegue una scaletta molto incentrata sull'ultimo Carnival Is Forever, con Homo Sum particolarmente apprezzata. La chiusura è affidata però al passato con la mitica Spheres Of Madness (in cui finalmente si riesce a sentire il basso) e Day 69 a suggellare la serata. Sul ritorno dei Decapitated si possono dire e si diranno tante cose, ma bisogna dar loro il merito di essere comunque degli ottimi professionisti e di possedere una bella pacca dal vivo, anche se personalmente avrei gradito la presenza in scaletta della mitica Winds Of Creation. Alla prossima dunque, sperando di trovare dei suoni migliori (e di arrivare in orario).
SETLIST DECAPITATED 1. The Knife 2. Pest 3. Mother War 4. Post(?) Organic 5. A View From a Hole 6. Homo Sum 7. Spheres of Madness 8. Day 69
MESHUGGAH A cura di Rami Ali "Nagash" L'attesa per i "Pazzi" è al culmine, le luci si spengono e si levano le note di Obsidian, lentamente le otto corde iniziano a ruggire, un colpo dopo l'altro fino d esaurisi sfociando nel primo vero brano della serata, ovvero Demiurge, primo estratto dall'ultima fatica in studio. Un piccolo passo indietro per ripescare le successive Pravus e Combustion e poi un continuo a scorrere avanti e indietro lungo quasi l'intera discografia del combo svedese. Ed ecco che spiccano gli episodi dell'era Nothing da cui i Meshuggah propongono Glints Collide e Rational Gaze (oltre all'introduzione) insieme a classici come New Millenium Cyanide Christ e Bleed. Grande spolvero anche per gli estratti da Catch 33 (il trittico Mind's Mirrors, In Death - Is Life, In Death - Is Death) e, ovviamente, per i nuovi brani: I Am Colossus, Do Not Look Down e la già citata Demiurge. Sorprendemente "tagliate" Break Those Bones Whose Sinews Gave It Motion e The Demon's Name Is Surveillance. A completare la setlist ci pensano l'ottima Lethargica (nella prima parte del set), l'epocale Future Breed Machine e la noiosissima, permettetemi di dirlo, Dancers To A Discordant System.
Questo è quanto proposto, ora passiamo a come è stato proposto. Formalmente la prova è stata inattaccabile, dai suoni all'esecuzione (certosina), dalla pesantissima atmosfera aliena al palco ed agli incredibili giochi di luci (opera di Edvard Hansson, tecnico luci che esegue, letteralmente, le figure dal vivo, chiudendo ed aprendo su di un device, a tempo, le varie luci sul palco). Le bordate poliritmiche delle asce svedesi, invigorite ulteriormente da un Haake in forma extraterrestre, vanno tutte a segno una dopo l'altra, lasciando steso ed estasiato un Alcatraz straripante. Quello che non mi ha convinto, a freddo, è stata in primis la setlist. Troppi episodi "secondari" e troppi episodi ignorati (pensiamo al fatto che in un ora e mezza di scaletta non hanno trovato posto pietre miliari come Transfixion, Stengah, Ritual piuttosto che Concatenation). In secondo luogo, i cinque di Umeå, sono eccessivamente statici sul palco, a tratti apatici e a dirla tutta, senza tutto l'artificio creato attorno a loro, espressivi quanto dei mimi indolenti (Kidman a parte, che qualche posa, a dire il vero discutibile, la propone anche). Attenzione, questa non è una critica a quella che non è una posa, bensì la constatazione di come la band sia veicolo del proprio sound e non veicolata ad esso. Altro da aggiungere non ve n'è, un concerto alieno e alienante da parte di quella che ad oggi è senza ombra di dubbio una delle band più influenti e rappresentative in circolazione. Leggende.
SETLIST MESHUGGAH
Obsidian
1. Demiurge 2. Pravus 3. Combustion 4. Glints Collide 5. Lethargica 6. Do Not Look Down 7. The Hurt That Finds You First
Mind's Mirrors
8. In Death - Is Life 9. In Death - Is Death 10. Bleed 11. New Millennium Cyanide Christ 12. I Am Colossus 13. Rational Gaze
Encore
14. Future Breed Machine 15. Dancers to a Discordant System
The Last Vigil
Foto a cura di Rami Ali "Nagash"
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quoto Metallo_utd. Nella mia top ten dei concerti più belli accanto a Metallica 1992 Palatrussardi, Pantera 1994 Forum, Slayer + Machine Head 1994 Palatrussardi, Savatage 1997 Aquatica, Death 1998 Rainbow e Rammstein 2005 Forum e pochi altri... |
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@Trucido E ci mancherebbe pure altro seguo concerti da 25 anni ho visto tutti quanti e quello dei Meshuggah credo (anzi senza il credo) sia stato il concerto più bello della mia vita ... |
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non solo potrò dire "io c'ero!" ma potrò anche aggiungere "li ho aspettati all'uscita fino all' 1:00 e ho potuto constatare di persona quanto siano gentili e disponibili i Meshuggah!" davvero dei grandi! |
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Ed hai fatto male perchè dopo si tessono lo lodi dei Meshuggah. Per inciso Future Breed Machine è il pezzo definitivo dei Meshuggah, dopo quella io ero a posto, soddisfatto. L'ultimo brano poteva esserci come no, non sarebbe cambiato niente. Uno dei concerti più alienanti e con l'impatto maggiore a cui ho mai assistito e pensare che ho deciso all'ultimo |
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Purtroppo mi sono fermato a leggere qua ... "noiosissima, permettetemi di dirlo, Dancers To A Discordant System." |
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...sono stati incredibili, asettici, al limite del transumanesimo! |
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Detta il meno formalmente possibile: qualcuno qui crede che dopo aver seguito Future Breed Machine sia possibile suonare subito dopo un brano all'altezza della pacca sonora, emotiva, visiva e fisica? Chi c'era l'ha visto. L'hype su FBM ha fatto sembrare realmente DTADS un infinito titolo di coda. |
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..recensione davvero fedele a ciò che ho visto, che serata!!! |
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"noiosissima, permettetemi di dirlo, Dancers To A Discordant System." OMFG |
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scarsi, ma cosi scarsi, ma cosi scarsi....ma come cazzo si fa???!!! sempre lo stesso rif, per ore e ore, per anni e anni...e poi sempre SONO BRAVI!! si ok sono bravi tecnicamente, ma le canzoni...dove sono le canzoni???!!! |
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Concerto epico,monumentale,mostruso... acustica assolutamente perfetta,esecuzione impeccabile... non si poteva pretendere di più... con una così vasta scelta di pezzi da suonare,sono dovuti rimanere fuori capolavori quali The mouth licking what you've bleed, Soul burn, Perpetual black second, Straws pulled at random, Sane, Electric red,speriamo di risentirli nel prossimo tour... avrei preferito fra i nuovi pezzi The demon's name is surveillance e Morrow al posto di Demiurge o Do not look down (anche se sono quelli più groovy e forse adatti a un concerto).Vietato mancare a Treviso. P.S. chi se ne frega se sul palco sembrano dei blocchi di marmo. |
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Dancers brano noioso? A me personalmente ha quasi commosso, altro che noioso, concerto impeccabile sotto ogni punto di vista, per me promossi a pieni voti, sia per la scaletta che per l'esecuzione. |
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@Axel Neumann: Se pensi che Dancers Of A Discordant System, 10 minuti di brano, messo in chiusura di un encore, non sia noioso significa che non hai mai visto i Meshuggah dal vivo prima di questo concerto e che conosci poco la loro discografia. Confermo, Dancers Of A Discordant System è un brano noioso e non è un caso che viene eseguita solo quando propongono la setlist estesa (come nel caso di Milano). |
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@Minkio: 2002, non 2006, pardon |
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@Axel Neumann: evidentemente sono un coglione. saluti! |
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@Minkio: Non frega a te, probabilmente. Io credo che il "mood" espressivo dei Meshuggah sia un aspetto sul quale discutere senza per questo giudicarli malamente. Non si può chiedere a un "operaio" di divertirsi a imbullonare 8 ore al giorno, no? Il concerto formalmente l'ho trovato superbo, l'ho anche scritto, ma reputo nelle mie facoltà richiedere da un LIVE qualcosa di più della fedele riproduzione dei brani in studio. A questo va aggiunto il fatto che nel 2006 i Meshuggah hanno detto praticamente tutto quello che c'era da dire, ciò che è seguito altalena buoni brani ad episodi francamente noiosi...molto meno scenico, ma il live del 2005 è stato uno di quei live che definirei epocali. |
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se pensi che Dancers of a discordant system sia un brano noioso significa che non hai mai preso uno strumento in mano oppure che sei un coglione! |
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grosso rammarico da parte mia per aver sentito solo 3 pezzi dei Decapitated. quel poco che ho sentito però era di qualità: concordo col recensore che i suoni erano un po' penalizzanti (in realtà mai perfetti all'Alcatraz eccezion fatta per i Meshuggah), però avevano un gran tiro e mi è rimasta impressa la potenza del suono creata da una sola chitarra. Per i Meshuggah direi che sono allineato con il report: tecnicamente ineccepibili, suono incredibilmente (riferito agli standard dell'Alcatraz) ottimo, gran tiro. Ora però butto li una osservazione che mi ha fatto il mio socio dopo il concerto sperando di avere riscontri. Mi ha detto: "non so che dire di questo concerto. tutto perfetto, eppure non mi arrivavano. troppo freddi. erano talmente perfetti che avrebbero potuto metter su un loro disco e spararlo a volume altissimo e sarebbe stato uguale. da un concerto metal voglio sentire più calore, più emozione". Io dico che è la loro musica che è cosi asettica, e anche il loro atteggiamento. e quindi l'effetto di distacco e freddezza è voluto, o per lo meno io me li aspettavo così. |
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Statici? E chi se ne frega?! Questi ti fanno il pelo e il contro pelo quando e come vogliono..... Un live disarmante per suoni esecuzione e atmosfere!!! Un giorno saremo ricordati com 'i fortunati che hanno potuto vederli dal vivo'...una cosa per cui andarne fieri!! \,,/ Quoto ''LEGGENDE''!!!! |
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Meshuggah: Colossali. Glaciali. Inarrivabili. Talmente superiori per pesantezza, cattiveria, tecnica a qualsiasi altro gruppo del globo terraqueo da risultare effettivamente alieni. Uno dei pochi concerti degli ultimi dieci anni da poter dire, un giorno: io c'ero... |
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