- Ciao Jari! Ho ascoltato il vostro nuovo cd “Swarm!”. Penso sia un buon lavoro, una ventata d’aria fresca nella scena brutal. Avete conservato i riff doomy e striscianti della scuola americana e avete aggiunto altri elementi come dei riff di chitarra più melodici tipici della scuola nordica (ovviamente, siete finnic). Com’è stato comporre l’album?
- Mi fa piacere che ti sia piaciuto. E’ stato senza dubbio un passo avanti per noi scrivere questo tipo di musica . Le influenze musicali sono sempre le stesse, ma con quest’album ci siamo presi tutto il tempo necessario. Tutto il processo che ci è stato dietro il primo cd è stato fatto molto velocemente, incluso il songwriting. Con “Swarm!” ci siamo presi tutto il tempo necessario soprattutto nella composizione dei riff, questa è la maggior differenza. Inoltre, come dici te, sono stati inclusi dei riff più melodici, l’album aveva bisogno di alcune “note calde” qui e la, diciamo, e siccome, onestamente, non siamo dei gran solisti, abbiamo sperimentato un riffing più melodico per avere questi momenti chiave.
- Come vi siete sentiti quando avete imparato che Chris Barnes, un’icona nella scena brutal, era interessato al vostro progetto e vi ha chiesto di entrare in line-up?
- Ovviamente eccitati, onorati, nervosi, ma più di tutto sorpresi. Sapevamo che stavamo facendo bene e avevamo mandato in giro del buon materiale, ma sapere che Chris mostrava interesse in quello che facevamo fu uno shock, in senso buono, s’intende. Penso che il sogno di ogni musicista sia lavorare assieme a dei “pesi massimi”. E’ veramente una figata, è tutto quello che posso dire.
- Com’è stato lavorare con Chris e stare in studio con lui? Si sa che ha composto un sacco di materiale. Come avete lavorato e come vi siete trovati con lui?
- Abbiamo scritto tutti I pezzi, collaborando tra di noi, in Finlandia, poi abbiamo mandato le demo-track a Chris di modo che potesse lavorarci su. Ha scritto 6 brani su 10, liricamente intendo. Il fatto che abbia contribuito attivamente alla composizione, scrivendo il materiale, e non solo cantando quello che gli davamo da cantare, mi lascia bensperante per il futuro. Penso che resterà con noi anche per i prossimi lavori. E’ veramente una brava persona, con i piedi per terra e dà sempre il 100%.
- Pensi che “Swarm!” piacerà ai fans?
Sono speranzoso. Penso che abbiamo scritto dei bei pezzi, ovviamente non puoi far felici tutti, quindi non mi preoccupo troppo di questo. Ho già raggiunto gli obbiettivi che mi ero prefissato col gruppo, quindi tutto quello che succederà lo prenderò positivamente.
- Avete già programmato delle date per il 2006, festivals, magari in Italia?
- Prima di tutto deve uscire l’album. E’ un po’ presto per parlare di tour, ma abbiamo delle date in programma. Inoltre dobbiamo fare i conti con Chris che è un membro dei Six Feet Under sempre attivo, e noi abbiamo tutti dei lavori per sbarcare il lunario. Dobbiamo mantenerci prima di saltare “on the road”. Ma sono sicuro che quando succederà sarà una figata.
- Quando la gente parla della Finlandia sono sempre menzionati gruppi come Children Of Bodom, o pressocchè power o melodic death metal. Voi siete una delle poche realtà brutal che ho sentito provenire dall vostra patria. Cosa ne pensi? E’ così difficile emergere con un genere proposto come il vostro?
- Ci sono gruppi estremi, i Rotten Sound, per esempio, sono abbastanza conosciuti, e poi ci sono gruppi che vanno avanti dai primi ’90 come Demigod e Archgoat. Inoltre ci sono altri gruppi bravissimi che spero un giorno emergano come Deepred, Kataplexia, Slugathor, Sotajumala … non so se è più difficile emergere, ma comunque qui le persone sono più dalla parte melodica e questo sicuramente riduce le possibilità di una band estrema piuttosto che una band melodica. Ma ad ogni modo io mi trovo bene, trovo fico suonare in un gruppo che non è in cima alle classifiche di popolarità
- Il finale è tutto tuo
- Spero vi piaccia “Swarm!” Keep Italy brutal.
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