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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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AT THE GATES + TRIPTYKON - Fritzclub, Berlino, Germania, 20/12/2014
29/12/2014 (3083 letture)
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Ancora "on the road", sempre con l’irrefrenabile voglia di calcare strade, imbracciando la passione per la musica insieme alla curiosità di scoprire il mondo, di percorrere chilometri su chilometri, prendere aerei e catapultarsi altrove, assaporando il cambiamento, conoscere nuove tradizioni e lasciarsi alle spalle noia e monotonia. È difficile, talvolta, spiegare cosa si cerca in un viaggio, nell'espatriare verso terre vicine o lontane che siano, ma alla lunga sono fughe ricercate che diventano necessarie, sia con il corpo che con la mente, per far svanire ogni torpore della quotidianità.
È la volta di Berlino. Combinando il mio venticinquesimo genetliaco con la voglia di viaggiare, colgo l’occasione di tornare nella Cittadella dopo molti anni e ad accogliermi c’è il classico clima berlinese di dicembre: cielo grigio, sferzate di vento fredde, raggi di sole per pochissimi minuti della giornata o del tutto inesistenti, ma con l’ebbrezza di sentirsi appagati per l’inizio di una piccola vacanza che sa di avventura. È il 20 dicembre e, passata la giornata visitando la città, mangiando e bevendo cibi ad alto contenuto di colesterolo, intorno alle 19:00 ci avviamo al concerto. Giunti al Fritzclub scopriamo, a nostro malgrado, che i Morbus Chron hanno già iniziato da parecchio e, anzi, concludono poco dopo il nostro ingresso nel locale con Towards a Dark Sky, combinata con l’outro Terminus, entrambe dall'ultimo disco Sweven del 2014. Mi viene dunque difficile poter dire qualcosa sulla loro esibizione, ma posso dire che l’evento è iniziato davvero presto, nonostante fosse sabato sera.
TRIPTYKON Terminata la loro esibizione, prendiamo posizione esattamente al centro e in prima fila. Il cambio palco è abbastanza rapido e nel giro di 20 minuti è già tutto pronto. Viene mandata Crucifixus come intro ed è indescrivibile la sensazione che pervade nel corpo, un misto tra ansia e adrenalina. Sul palco si crea un alone di misticismo che ci travolge; nel frattempo, i membri dei Triptykon si posizionano e dalle retrovie arriva il grande protagonista della serata: Tom G. Warrior. Il suo ingresso sul palco crea un vortice di brividi, perché avere una leggenda vera davanti fa un certo effetto. Sulle note finali dell'intro, inizia Goetia tratta dal primo album del proseguimento dei Celtic Frost di Monotheist. La performance inizia a prendere forma in tutta la sua glacialità e l’inespressività di Warrior rende il tutto più plumbeo e pesante, un quantum espressivo che trasuda negatività, aiutato dalla prestazione dei musicisti, soprattutto del chitarrista Santura e dei precisi colpi del batterista Norman Lonhard. Goetia è accolta con un discreto fervore dai presenti, nonostante la fauna metallara tedesca sia nota per la freddezza. E' palpabile il senso di oppressione che trasuda lo sguardo di Tom G. Warrior ed è forte l’ansia che ho provato durante qualche secondo di Goetia, quando mi ha fissato negli occhi mentre cantavo a circa due metri da lui, esattamente difronte. Proseguendo con il live, i ritmi si placano con Altar of Deceit, tratta dall'ultimo disco Melana Chasmata del 2014, un’altra gemma nera da aggiungere alla sua discografia. La canzone rallenta i ritmi e lascia spazio alle varie emozioni che si susseguono e si snodano tra gli arpeggi iniziali con fluidità che viene sgominata dalle granitiche chitarre. Sul concludersi della canzone, Tom fa un breve appello sulla serata con un flebile sorriso in volto e annuncia il pezzo successivo in tedesco. Un pezzo che conosciamo tutti e che ci porta al glorioso passato dei Celtic Frost: Circle of the Tyrants viene accolta con grande ovazione e sin dall'inconfondibile riff iniziale si genera una bella pogata sottopalco, con un ragazzone dagli animaleschi lineamenti che si fa strada fino in prima fila con la grazia di un bisonte, per cantare difronte al glaciale Tom G. Warrior. La canzone è stata leggermente modificata per lo stile Triptykon, quindi risulta ovviamente rallentata, oltre che ad avere un’indole più cupa dell’originale. Ma ciò non snatura la grandiosità del pezzo e lo stesso Tom si mostra divertito dalla calorosa reazione del pubblico dinnanzi a uno dei maggiori successi, cosa che accade anche con il brano successivo. Infatti, dopo Circle of the Tyrants, viene annunciata The Usurper e il risultato è lo stesso: grande fermento sottopalco per un altro capolavoro targato Celtic Frost.
Con l’ovazione del pubblico per The Usurper, è tempo di rallentare di nuovo. È tempo di tornare a Eparistera Daimones e di prolungare lo sgomento scaturito dalla prima fatica dei Triptykon del 2010. The Prolonging è la traccia conclusiva del concerto, poco meno di venti minuti per esprimere sensazioni represse, un inno alle delusioni soffocate nell'alcool, un urlo ribassato alle menzogne di ieri e alle menzogne di domani. The Prolonging è un misto tra sconforto e rabbia, live risulta essere semplicemente totale in tutta la sua durata, non avanzando minimamente cedimenti e accrescendo una repulsione, una forte rabbia che, però, lentamente si spegne con l'outro Winter, tratto da Monotheist dei Celtic Frost, un requiem finale che permette ai nervi di rilassarsi e alla mente di abbandonarsi ai pensieri più eterei; oh, silenziose speranze.
"Repressed, your own mortality Drunk of pitiful delusion I shall be your parasite Born of your own imbecility"
SETLIST TRIPTYKON 1. Crucifixus 2. Goetia 3. Altar of Deceit 4. Circle of the Tyrants (Celtic Frost cover) 5. The Usurper (Celtic Frost cover) 6. The Prolonging 7. Winter (Celtic Frost outro)
AT THE GATES Difficile è per me passare dai Triptykon agli At the Gates. Questi ultimi tornano sulle scene dopo molti anni dall'ormai penultimo disco Slaughter of the Soul del 1995. Tornano in questo 2014 con un nuovo album, tour e partecipazioni roboanti a festival importanti. Una reunion chiacchierata e da molti osannata, poiché i membri presenti sono quasi tutti quelli storici, quelli che nel 1990 diedero vita a questo monicker importante per lo sviluppo del melodic death metal. Tuttavia, non posso far a meno di essere molto titubante sulla prestazione live, proprio per scarso interesse generale in questa reunion, forte del fatto che il nuovo album, At War with Reality non mi ha convinto troppo, essendo rimasto saldamente ancorato alla prima release del gruppo e non avendo apprezzato quanto fatto nei dischi successivi. Ma bando ai meri giudizi soggettivi, il concerto inizia che sono all'incirca le 22:00 e si inizia proprio con Death and the Labyrinth dall'ultimo disco. Il pubblico si scatena, si genera una corposa massa di pogatori sottopalco, fomentati grazie anche al coinvolgimento palpabile di Tompa, che devo constatare essere un vero trascinatore, mostrando di essere davvero in forma. Si prosegue con un tuffo nel passato con l'esecuzione di Slaughter of the Soul e Cold ed il locale trema per il baccano dei presenti: è un continuo incedere di colpi, un po’ sbilenchi obiettivamente, ma comunque divertenti, tra chi perde gli occhiali e chi spazzola gli altri con lunghe chiome come i rulli di un autolavaggio. A prescindere da questo e, nonostante non apprezzi musicalmente le canzoni proposte, non posso far a meno di constatare la bravura dei musicisti, l’assoluta professionalità sul palco e l’incitamento continuo dell’animale da palco Thomas "Tompa" Lindberg.
Vengono toccati tutti gli album pubblicati dal gruppo di Gothenburg non tralasciando via nulla. La scaletta risulta variegata e sostanzialmente per tutti i gusti, anche se avrei apprezzato una maggiore selezione da The Red in the Sky Is Ours, dato che è stata suonata soltanto Kingdom Come. Un plauso va fatto anche a Raped by the Light of Christ e The Burning Darkness, estrapolate dalla loro seconda release, ma è anche vero che negli anni l’interesse per il gruppo si è spostato maggiormente sul lato più orecchiabile, quindi è comprensibile la scelta di suonare brani che li hanno resi famosi. Sulle note conclusive di The Book of Sand (The Abomination), la band lascia momentaneamente il palco per poi tornare e iniziare l’encore. Una carrellata di tre brani: Blinded by Fear, Kingdom Come e The Night Eternal, concludono così la sessione live dell’ultima data del tour coi Triptykon, tenutasi al Fritzclub im Postbahnhof di Berlino.
Ciononostante, la band dimostra di essere in forma ed agli amanti degli At the Gates, o ai semplici curiosi che vorrebbero vedere almeno una volta questa band, consiglio di presenziare alle prossime date in programma per i prossimi tour. Tuttavia, è inevitabile che il parere soggettivo venga a galla e, per me, è stato un concerto di abili mestieranti, abili musicisti, ma con poche canzoni di mio interesse e, dopo la loro esibizione, sulla via del ritorno, solo le note dei Triptykon continuano ad imperversare nella mia mente.
SETLIST AT THE GATES
1. El Altar del Dios Desconocido 2. Death and the Labyrinth 3. Slaughter of the Soul 4. Cold 5. At War With Reality 6. Terminal Spirit Disease 7. Raped by the Light of Christ 8. The Circular Ruins 9. Under a Serpent Sun 10. Windows 11. City of Mirrors 12. Suicide Nation 13. Heroes and Tombs 14. Nausea 15. World of Lies 16. The Burning Darkness 17. The Book of Sand (The Abomination)
---Encore--- 18. Blinded by Fear 19. Kingdom Gone 20. The Night Eternal
Si ringrazia Martina ‘’Drunkelheit’’ per la preziosa collaborazione fotografica.
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Rispetto per Tom Warrior, per gli INNOVATORI Celtic Frost e per la loro splendida incarnazione attuale. Gente che ha fatto entrare in paranoia diversi mocciosi dell' epoca, costringendoli a regalare (addirittura) il vinile di Morbid Tales dopo aver ascoltato Danse Macabre, non potendo contenere la paranoia e le ossessioni indotte, rivolgendo le proprie attenzioni su Bon Jovi pur di continuare ad essere definito metallaro. |
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Quindi oltre ad Alana Averill dei Primordial anche Blackout@ si aggiunge alla lista dei personaggi "scomodi" ahahahahahah |
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Ah beh, se dire la propria opinione in maniera onesta è una caduta di stile... per piacere, non facciamo gli indignati per una cosa così futile, Simone (che non deve certo chiedere il permesso per andare ad un concerto) ha raccontato quello che ha visto in maniera pulita . Non sapevo che esistesse una legge per cui i report devono essere fatti solo da chi apprezza tutti i dischi di tutti i gruppi presenti. |
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E poi....madò che discussione stucchevole......sembrate dei bimbiminkia cerebrolesi....è più storico questo.....no, quello....no, quest'altro.....ma che schifo.....peggio degli ultrà....che pena....ma pensate a cose serie, vah..... |
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Ma che cazzo di recensione è?!?! Ma se non ti interessavano gli headliner: 1) non ci andavi al concerto (ma alla fine sono scelte personali) e, sopratutto, 2) non ci scrivevi su una recensione!!!!!! Non è che è necessario recensire tutto ma proprio tutto-tutto.....Su qualcosa si può soprassedere....tipo un live di un gruppo che non ami particolarmente! Madò che caduta di stille!!!!!! |
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Ah dimenticavo: soprattutto non ho bisogno delle tue "giustificazioni" . A richiesta specifica sono in grado di "giustificarmi" da solo . Passo e chiudo. |
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Inoltre fare ironia non è un reato e neanche un'offesa... |
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@Dany, hai ragione, la febbre era molto alta e come ho detto mi sono infilato in un discorso che necessiterebbe di analisi molto approfondite e pieno di contraddizioni intrinseche che per "giustificarle" bisognerebbe considerarle da diversi punti di vista per poterne trarre delle conclusioni di senso compiuto. Non basterebbe un'enciclopedia! Ribadisco comunque il fatto ce NON HAI CAPITO il senso di quello che volevo dire, ma posso capire il motivo per cui non l'hai capito. Nessuno ha messo in discussione il valore storico artistico e geniale di Warrior (quella è una conclusione che hai tratto tu), ho fatto un appunto sul discorso dell' "innovazione" . Ma mi fermo qui perché come ho detto sarebbe troppo lunga... |
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@klostir....: probabilmente avevi la febbre tanto alta, perché anche facendo finta che il paragone che hai fatto c'azzecchi hai scritto proprio il contrario di quello che è stato Warrior.....tu poi hai fatto ironia, io no, ti aiuto giustificandoti. Passo e chiudo. |
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Dai ragazzi facciamo tutti pace, buon anno a tutti e mi raccomando Uhhhh!!! |
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Ahahahahah @lambru i Trincadors, mi fai scassare  |
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Non ho letto tutti i commenti, mi è bastato poco per dire, oooh, dio b... ma qualcuno si rende conto che senza Tommasino il guerriero, il Death, il thrash e il black sarebbero diversi? Certo a me questi Trincadors o come si chiamano, va beh, ha sbagliato anche hj... non piacciono, però dai, i Celtic Frost sono stati troppo importanti.... |
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boh io da amante dei celtic frost, di warrior e ora dei tryptycon continuo a non capire il senso della discussione, secondo me sono due band molto diverse che attraggono un tipo di audience diversa. Trovo anche inutilmente faticoso cercare di assimilare per forza una proposta musicale che tendenzialmente non piace, meglio dedicarsi ad altro. Per il discorso storicità penso sia vero quello che hanno detto alcuni, cioè che per darsi un tono magari qualcuno di più giovane possa dire di apprezzare i celtic frost solo per la loro importanza storica. Credo comunque che la maggioranza dei fans della band siano coloro che hanno apprezzato il gruppo fin dagli esordi. |
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Ripeto ci sta tutto e non tutto può piacere, è ovvio. Va anche a momenti, la musica è una cosa viscerale e cambia il modo di percepirla a seconda dei nostri stati d'animo. Per quel tipo di dischi soprattutto, ci sono momenti che neanche io ho voglia di sentirli, è solo un approccio diverso. Penso sia giusto che ognuno debba cercare qualcosa nelle sue corde, ma non disprezzare il resto. Vabbè basta, pace e auguri  |
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Scusa credo tu abbia ragione, sopratutto riguardo i machine head!(vedi beneath the silt)...ok è un disco introspettivo, in questi minuti ho ascoltato le prime 2 dell album, proseguiro poi ma ribadisco nonostante percepisca la profondità non mi rapisce nel modo dovuto...ora rilassati(scherzo) e passa una buona serata... |
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Lagna è un modo del cavolo per dire che non piace. È un disco introspettivo, non è certamente roba da alto contenuto di adrenalina, non va ascoltato andando a correre. Non è nelle tue corde e ci sta ma da qui a lagna ci passa un abisso. Anche perché qualcuno potrebbe uscire che anche certi cori dei machine head sono delle lagne. Evidentemente non è il tuo genere, fa lo stesso, ma non lasciarti andare a considerazioni così disinvolte. |
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@trucido è solo un mio gusto personale...non ho detto merda, ho detto lagna (ce differenza)da un mio punto di vista perché mi prende poco, mi trasmette poca energia di qualunque genere quest ultima possa essere...rispetto sicuramente la band e ho capito già da un po che melana chasmata è il tuo album preferito del 2014...il mio è bloodstone & diamonds ad oggi... |
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Certo che dare delle lagne ad un disco che avrai ascoltato mezza volta... tieniti i tuoi idoli, ma per lo meno evita di buttate merda su qualcosa che per tua stessa ammissione hai ascoltato poco. Tutto può piacere, per carità, ma warrior solo per ciò che ha fatto con gli hellhammer ha un posto nella storia del metal estremo e nonostante questo ha continuato ad aggiungere cose nella sua musica. Ha fatto anche vaccate tipo cold Lake, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. |
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@lux chaos commento intelligente il tuo complimenti...molte volte si viene fraintesi e tacciati di ignoranza semplicemente perché delle canzoni non piacciono...è paradossale ma la musica è questa..è simile almio concetto secondo il quale molti ragazzi si "impongono" di ascoltare un disco magari underground e un tantino sperimentale e se lo fanno piacere vendendolo anche come lavoro del quale si parlera in futuro quando poi si sa come va a finire...vabbe i gusti son gusti a chi vuole certe lagne non posso dir nulla io mi tengo ad esempio l immediatezza dell ultimo at the gates di contro appunto ai triptycon...buon anno a tutti! |
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Jukka, Look...e Edohard, tranquilli, è il solito annoso problema della distinzione tra "gruppo innovativo e fondamentale per un genere" e "gruppo con canzoni belle"....nella musica e nell'arte in generale spesso c'è una tendenza a mescolare questi due aspetti, senza tener conto poi dell' importanza che spesso assume il nome in sè, il "mito"...tanti, vi assicuro, urlano "eccezionale" senza aver ascoltato una nota, solo perchè sull'enciclopedia del metal trovano scritto che il disco è un pilastro del genere, un disco "da avere"....io considero i Celtic Frost e Warrior un gruppo innovatore e fondamentale per un certo tipo di metal e di sperimentazione, ma sono poche le loro canzoni che apprezzo...poche...cosi come i tanto sbandierati capolavori dei Triptycon, boh....per me non lo sono, per nulla. Ma state tranquilli che tanti scrivono "Cazzo grandi Celtic Frosooost, mitico Warrioooor" perchè fa parte della storia del genere, poi in REALTA' non lo apprezzano per le canzoni, quanto per "l'idea" che è un mito per molti metallari...ce ne sono tanti, non siete soli, pochi hanno il coraggio di dirlo come ha fatto Look at the sky |
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Amo i Triptykon,quanto gli At the Gates e i Celtic Frost. Non mi sono mai posto il problema se una band possa essere più o meno seminale,son problemi che lascio agli scribbachini,se la musica mi aggrada il problema finisce li. Non era una questione di metal nonnismo...ma se si considera il debut, è sicuramente l'episodio più a se stante nell'intera discografia degli svedesi....Dubito poi gli ATG possano avere un lato più "orecchiabile"...e considerarli degli abili mestieranti mi lascia un pò perplesso...ah e per me fanno Death Metal,senza nessun melodic in mezzo.Ci vediamo il 16 gennaio all'Estragon. Bye ! |
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Ho appena ascoltato una song attraversomil video ufficiale di un brano di melata chasmata...non vi trovo nulla di eccezionale ed anzi mi è sembrata un tantino ripetitiva...questo è solo un piccolo esempio...sicuramente proverò poi ad approfondire... |
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@ red Roger... Forse sono anche più vecchio di te, ma io non sto a farne m una questione di età...tuttavia continuo a non amare né i celtic frost né i trypticon. I celtic frost mi sono sempre sembrati un miscuglio di generi, di tecniche di sound e di vocals un po fine a se stessi. Non trovo Tom G Warrior un mostro di songwriting. E inserire element diversi in una base metal non significa per forza essere geniali. Sono nato ben prima del debut dei celtic frost....però se ti piace continua pure a ridere. Proverò a inserire un po di growl , tremolo picking e blast beat nel reggae...magari ne uscirò un genio. |
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Jukka@ non sei un coglione se preferisci una band recente ad una più storica, i gusti sono gusti. E' comunque indubbio che i Frost sono stati una band seminale e di maggior influenza per le generazioni di band estreme successive. Non so quanti anni abbiano i sostenitori degli svedesi ma penso siano più avvezzi a ragazzi di venti / trent'anni, mentre gli svizzeri ovviamente sono più osannati dalle generazioni più anziane di 40/50 enni. |
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Qualcun altro rileggendo i post appena sopra a "quelli qui sotto" si starà dicendo:" questo non ha capito un cazzo di quello che volevo dire". Ma va bene lo stesso! @Edohard mi sono infilato in un discorso forse troppo complicato per essere dipanato in ogni suo risvolto, ma ti faccio due esempi in campo rock metal: Carefull with that axe Eugene e Phantom of the opera, io le considero veramente innovative. Comunque vabbè, verrò preso troppo sul serio ecc ecc. |
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Scommetto che se fossero stati Tompa & co. ad essere nati prima dei Celtic Frost ora non staremmo nemmeno a discutere su chi ha avuto piú peso nella storia del metal ma comunque... Chi cazzo se ne frega!! Io amo gli At The Gates e non ho mai apprezzato troppo la musica di Warrior ma non mi sento un coglione solo perchè nom apprezzo un gruppo amato da tutti.. |
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Qualcuno leggendo i post qui sotto si starà rivoltando in tomba......se iniziamo a mettere in discussione il valore storico di gente come Warrior..... |
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Gran scaletta comunque quella degli At the Gates...spero che il 17 gennaio si ripetano! |
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Tutt'altra cosa edhoard ma penso tu lo sappia già |
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@klostridiumtetani apprezzo la tua cultura a fronte della mia ignoranza in materia artistica ma permettimi che c entra? Stiamo parlando di misica dicci chi per te ha innovato...io non conosco i celtic frost ma debbo dire che l ultimo osannato album dei triptycon non mi attrae...diversamente adoro gli at the gates... |
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Si, sono d'accordo sulla sua genialità, ma innovazione è altra cosa secondo me. Gli innovatori nel mondo dell'arte in generale e non solo nella musica, sono a mio avviso davvero pochi. Nel campo della pittura ad esempio, Michelangelo, Da vinci, Raffaello sono stati dei geni, ma Caravaggio fu l'unico innovatore (forse fino ai giorni nostri), introducendo il concetto di luce. Nessuno, e dico NESSUNO fino ad allora aveva mai pensato di inserire "macchie" di luce in un "monocromo nero" riuscendo a creare una visione d'insieme così ricca ed elaborata, riuscendo a far scaturire una tale forza espressiva. Lo stesso Filippo Brunelleschi "inventore" della prospettiva, in realtà non fu altrettanto innovatore dal momento che è risaputo che nei dipinti delle ville dell'antica Roma esistevano pareti affrescate a trompe l'oeil, il che indica perlomeno un concetto primitivo di prospettiva. Lui l'ha per così dire "codificata", ma era già stata "usata". Anche il concetto di Impressionismo potremmo farlo risalire agli affreschi romani di 2000 anni fa dove bisognava cogliere in fretta l'attimo per rendere l' impressione dell'opera. Scusate se mi sono dilungato in "chiacchiere", ma sono a letto, malato, e ho poche alternative per passare il tempo! Perdonatemi  |
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@Red Roger: a me invece fa piangere il fatto che l'età sia una discriminante per poter dire che un disco o una svolta piacciano più o meno, sinceramente non vedo il problema, a meno che non si tratti di metal nonnismo. Già che ci siamo... sì, sono melodic death come i Carcass di Heartwork, polemica vecchia la tua ma per quanto mi riguarda inutile. |
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Ha introdotto tante di quelle cose...le mitiche crunch guitars adottate poi da darkthrone o obituary, gli inserti orchestrali, le vocals femminili, il cantato melanconico, le campionature elettroniche, le atmosfere gothic rock, più tutto un discorso estetico che ha ispirato centinaia di band. Un genio assoluto, un monumento vivente. Il recensore ha centrato in pieno la grandezza del personaggio |
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@hj, più che innovatore io direi istrionico. |
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@look non so quanti anni hai ma se hai vissuto la fine degli anni 80 e hai seguito la band saprai che tom Warrior ha costantemente innovato il genere estremo con svolte epocali quali morbid tales, to mega therion e soprattutto il masterpiece into the pandemonium. Un genio un innovatore il cui mito prosegue oggigiorno con la band odierna. Io ero scettico sui triptikon per amore verso i celtic Frost. Ebbene mi sono ricreduto. Dischi incredibilmente rari oggi. |
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essendo rimasto saldamente ancorato alla prima release del gruppo e non avendo apprezzato quanto fatto nei dischi successivi....a conti fatti quando il loro debutto è uscito tu forse non eri ancora nato...e la cosa per di se mi fa un po ridere.Visto che ci sono perchè continuare a dire che gli ATG fanno melodic quando i primi a negarlo sono loro ?! Bho a mio avviso se non fossero stati di Gotheborg come In flames e Dark Tranquillity nessuno si sarebbe mai sognato di sbatterli nello steeso calderone.. |
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Esattamente... grandiosi ATG e secondo me loro si che sono stati la pietra miliare di un genere. |
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Beh, pure gli ATG un "pezzettino" di storia hanno contribuito a scriverlo, però. |
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Boh...niente di personale per carità....ma solo io non ci trovo nulla di geniale, ma neanche di granché interessante in quello che ha fatto Tom G. Warrior (Celtic Frost compresi...)? Ora via agli insulti... |
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Ma veramente, vedere un genio come Warrior dover fare da spalla a gruppi (niente contro gli At the Gates) che andavano a scuola quando Lui scriveva la Storia mi mette solo tristezza. |
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Nel 2014 Triptycon-ATG-2-0. Passo e chiudo. |
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