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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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HOLY MARTYR - Attitudine eroica
27/02/2017 (2352 letture)
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Il ritorno sulla scena degli Holy Martyr rappresenta per tutti gli amanti dell'epic metal un appuntamento da gustare con calma e piacere. Con Ivano Spiga, chitarrista, leader e principale compositore della band, abbiamo fatto una lunga e piacevole chiacchierata, scoprendo Darkness Shall Prevail, il nuovo album. Questa volta ispirazione sono gli scritti di J. R. R. Tolkien e l'epicità del gruppo tende a tingersi di oscurità e di maestose architetture....
Lizard: Ciao Ivano e benvenuto su Metallized.it! Mi sono reso conto solo preparandomi per questa intervista che è la prima che realizziamo con gli Holy Martyr. La prima domanda che mi viene quindi in mente è: che rapporto avete con la stampa? Cosa pensate delle webzine che ormai popolano a decine la rete? Ivano Spiga: Ciao Saverio, pure io ignoravo che ci fosse questa mancanza... mi fa molto piacere essere intervistato per la prima volta. Ho sempre avuto un bel rapporto sia con le webzine che con le riviste, è divertente parlare del disco dopo che hai faticato tanto nella realizzazione. Penso che le webzine, se gestite con serietà, possano in qualche modo supportare e fare pubblicità a gruppi più underground come il nostro.
Lizard: Gli Holy Martyr stanno per pubblicare il quarto album da studio della loro carriera, Darkness Shall Prevail. Un disco che arriva dopo l’importante riscontro suscitato da Invincible. A distanza di qualche anno, sei soddisfatto di quell’album? Ivano: Sì, e penso di poter parlare anche a nome di chi ha collaborato alla sua realizzazione. È un album che ha fatto da spartiacque con i precedenti lavori. Sino ad Hellenic Warrior Spirit molti brani ed idee erano stati riadattati dal demo Hail to Hellas, su Invincible invece è tutto nuovo, composizioni finalmente scritte e suonate da una formazione rodata dopo anni di attività. È stata la cosa migliore di quel periodo, l'apice perfetto nel momento giusto. Ho tanti bei ricordi e penso rimarrà irripetibile, per via dell'entusiasmo di quegli anni e della line up molto affiatata. È un disco "ruggente", decisamente diretto e ben arrangiato, abbiamo dato un po’ più di gas al motore. Ripartire da un album così enfatico non è stato semplice. Ogni volta che sono in procinto di creare un nuovo lavoro, mi viene il dubbio che non sarò in grado di ripetere qualcosa di decente, invece la passione improvvisa e l'ispirazione riescono sempre a smentirmi.
Lizard: Devo dire di essere rimasto molto colpito dalla qualità delle parti di chitarra e dei cori, un aspetto questo spesso sottovalutato. Quanto avete lavorato in studio per ottenere questi risultati? Ivano: Ti ringrazio. Il lavoro è stato veramente dettagliato, siamo entrati in studio molto preparati e con le idee chiare. Probabilmente questo è il disco con più arrangiamenti di voce e chitarra, supera persino Hellenic Warrior Spirit che già aveva questa tendenza. Addirittura ho creato delle armonie nelle ritmiche dei soli di Dol Guldur e di Dwarrowdelf, una cosa mai sperimentata ma che enfatizza la chitarra solista in quel frangente. I due brani che ti ho appena citato sono quelli che più ci hanno fatto dannare, però ne è valsa la pena. Proprio Dol Guldur ha una parte corale fantastica, pensa che è stata creata in studio, non era prevista prima. Ho avuto l'idea durante una notte insonne, qualche giorno prima di fare le voci con Alessandro. È volutamente ispirata a Ennio Morricone... ha quel non so che di colonna sonora da film di Sergio Leone che ci piace un sacco.
Lizard: Quanto è durato il processo di scrittura dei brani? Avete per caso ritrovato qualcosa che non avevate potuto usare per i precedenti album o è tutto materiale nuovo? Ivano: Posso dirti che fra il 2012 ed il 2013 gran parte delle bozze dei brani come li hai ascoltati ora erano già pronti. A parte qualche solo non sono cambiati tantissimo. La parte più dura è stata creare delle liriche in inglese che andassero di pari passo con l'atmosfera del brano e soprattutto col ritmo. Mai affrontato una sfida così insormontabile. Per mesi sono rimasto fermo senza sapere che fare, finché ho avuto un bel moto di orgoglio e tanta ispirazione, che mi ha costretto a passare notti insonni per terminare tutto, incluso registrare bozze di parti vocali e armonie, un incubo. In questo disco il materiale è comunque freschissimo e uscito di getto nel giro di pochissimo tempo, però devo confessarti che la parte centrale di Numenor, subito dopo il solo, risale addirittura al 1994 o giù di lì. È una parte leggermente modificata di un riff che mi era rimasto in mente da ragazzino, ho colto l'occasione di riciclarla in modo utile su Numenor. Devo dire che suona molto bene, mi raccomando non dirlo a nessuno!
Lizard: Invincible ci portava di peso in Giappone e sulla “via del bushido”. Darkness Shall Prevail invece si sposta sull’universo lirico di J. R. R. Tolkien, molto caro a numerose band rock e metal. Da che punto di vista avete affrontato gli scritti dell’autore inglese e perché avete optato per questa scelta? Ivano: Sono sempre stato un maniaco dei libri di Tolkien, a livelli di nerd religioso. Ho sempre desiderato fare delle canzoni su questi temi, ma sul finire dei 90 chiunque si buttava a capofitto sul fantasy, per non parlare della trilogia onnipresente di Peter Jackson. Gli Holy Martyr invece, hanno fatto esattamente il contrario, prendendo a piene mani dalla Storia antica. Penso che attualmente parlare del mondo di Tolkien sia stata la scelta giusta al momento giusto, in un periodo in cui non è così di moda. Il punto di vista che vede protagonista le nostre canzoni è abbastanza particolare, richiama in ordine cronologico la caduta di Numenor, proseguendo per la guerra dell'ultima alleanza, il ritorno di Sauron a Dol Guldur e l'avvento del re Stregone di Angmar. L'unica canzone che si distacca leggermente è The Dwarrowdelf, ma parlare dei nani era essenziale come una birra assieme alla pizza (Ride)! La chiusura invece torna nuovamente sugli uomini, i Dunedain del nord dispersi... e la nascita di Aragorn come nuova speranza. Sono temi abbastanza inusuali e secondari nelle vicende dei libri, ma per me funzionano benissimo, mi piace il fatto che il disco parta e si chiuda in modo solenne, con un cuore centrale decisamente oscuro e cupo.
Lizard: Avete avuto qualche assestamento nella line up, con un cambio di chitarrista e batterista. Questo ha portato qualche nuova influenza all’interno della band? Avete approcciato composizione e registrazione in modo diverso rispetto al solito? Ivano: Alla batteria è subentrato Stefano Lepidi, indubbiamente molto diverso stilisticamente da Daniele, il batterista storico. Stefano ha un approccio più tecnico e leggermente meno diretto, in questi brani è stato fondamentale il suo apporto. Puoi sentire spesso e volentieri i suoi groove, che ricordano quelli di Mark Zonder dei Warlord. Paolo Roberto Simoni è invece entrato per ultimo, ha dovuto studiare in soli sei mesi tutto il disco e le parti soliste. Penso abbia fatto un gran lavoro, il suo stile è molto variegato e allo stesso tempo precisissimo. In vari assoli puoi sentire un gusto melodico ricercato e di effetto, molto old school e senza fronzoli. Come composizione sono sempre io che mi dedico a tutte le parti ed è stata una fortuna, visto che viviamo in varie città fra nord e centro Italia. Abbiamo cambiato anche gli studios e volutamente registrato quasi live ed in maniera ruvida. Mi sono dedicato a gran parte degli arrangiamenti durante la produzione e tutto è stato volutamente reso 'vintage'. Diciamo che con questo album devi alzare il volume dello stereo e non abbassarlo come capita nelle produzioni moderne. Poi ci sarà pure gente che ascolta dischi dallo smartphone... noi non siamo il tipo di band che punta a questo.
Lizard: L’epicità delle vostre composizioni è davvero notevole e Darkness Shall Prevail sembra forse l’album più enfatico e cadenzato tra quelli proposti finora. E’ frutto del concept o sentivi il bisogno di spostarti verso composizioni più ricche e maestose? Ivano: Se devo essere sincero, prima di decidere di affrontare un nuovo concept album avevo in mente altre idee, stilisticamente differenti da queste canzoni. Tutto è iniziato nel 2012, dopo aver scritto la struttura di Dol Guldur e registrato un riff improvvisato sul cellulare...che poi sarebbe diventata l'attuale Darkness Descends/Taur-nu-fuin. In quel periodo ero abbastanza in fissa con un real time strategy chiamato “Battle for Middle Earth” e stavo al contempo rileggendo tutte le opere di Tolkien. Come struttura i nuovi brani risultavano molto più cupi rispetto ai nostro canoni. Preso dall'entusiasmo ho definitivamente deciso nel 2013 di buttarmi anima corpo su brani basati nel mondo di Tolkien, accantonando tutto il resto. I brani sono comunque venuti uno dopo l'altro in una veste super epica che ha stupito pure me. Ancora oggi mi chiedo come sia uscita fuori Númenor o The Dwarrowdelf. Il giorno prima avevo in mente un giro di accordi, quello dopo sono apparse strutture monolitiche e cadenzate, in piena linea con l'epic doom più puro. La cosa incredibile è che io non ascoltavo volutamente questo genere da anni, proprio per non avere troppe influenze di quel tipo. Addirittura fra il 2013 e 2014 avevo proprio smesso di suonare e ascoltare musica. Presumo che le atmosfere di Tolkien abbiano influito parecchio come ispirazione, ho cercato di metterle in musica e sono venute fuori tutte le sensazioni epiche nascoste dopo anni di ascolti, tutto in maniera spontanea e naturale.
Lizard: Leggendo alcune interviste che hai rilasciato negli anni, ho notato un amore profondo per la scena metal classica, per l’atmosfera che si respirava in epoca di tape trading o con i demo spediti via posta e scambiati ai concerti, con le magliette heavy metal che ti facevano additare dai passanti e le etichette di drogato e di "brutta persona" che venivano subito fuori. Tempo ne è passato da allora, ma cosa significa per te essere metallaro nel 2017? Ha ancora un significato o è un’etichetta come un’altra, persa nel tempo e nel significato oggi giorno? Ivano: Mah... io ti direi che sono rimasto sempre lo stesso. Ammetto sempre di essere un 'metallaro' con amici o conoscenti, non mi nascondo catalogandomi come appassionato di Rock. Ovviamente se capita ascolto tanto Rock di ogni tipo o musica classica, però la mia musica preferita è l'Heavy Metal, quindi tutto quello che ruota attorno a Maiden, Judas Priest o Black Sabbath. Attenzione non la chiamo semplicemente 'Metal'. Una cosa che mi irrita abbastanza è sentire giovani parlare di 'Metal' generalizzando con qualsiasi musica sia in growl o iperdistorta, che ha più in comune con l'hardcore o il punk. Pare sia quasi scomparso poi, l'utilizzo della voce pulita... l'unica capace di dare veramente emozioni. Posso capire il Death Metal o il Black vecchia scuola, ma per il resto vedo purtroppo tanto piattume e ignoranza. Per me ha sempre un valore essere metallaro, certo non vado al lavoro col chiodo in pelle, non avrebbe senso, però la sensazione di essere sempre controcorrente è rimasta, forse ora pure di più, visto che non mi ritrovo nemmeno con coloro che dovrebbero essere miei simili. Ovviamente non faccio di tutta l'erba un fascio, spesso vedo giovani che a momenti ne sanno più di me ed hanno buona cultura e apertura musicale. Ma quelli che dicono "se non c'è il growl è noioso e non è Metal" li prenderei proprio a calci nelle palle.
Lizard: Si parla spesso di "attitudine" in riferimento al movimento hardcore e metal. Ritieni che sia ancora valida questa espressione, guardando i gruppi metal odierni o tutto sommato possiamo parlare di più o meno onesti professionisti che hanno scelto una determinata branca musicale per lanciare la loro carriera? Ivano: Boh... secondo te i Nightwish hanno attitudine? Conosco ben pochi gruppi con attitudine. Prima si suonava in cantina e si facevano mille sacrifici, ora è tutto fatto a tavolino. Le uniche cose decenti sono venute fuori solo dall'underground, vedi gruppi americani che nessuno si fila come i Pharaoh o i Crescent Shield.
Lizard: Parlando di carriera, sei soddisfatto del percorso degli Holy Martyr fino ad oggi? Cosa vorresti ottenere con la musica degli Holy Martyr che ancora non hai raggiunto e fino a dove vorresti portare il nome della tua band? Ivano: Beh... mi piacerebbe poter fare solo il musicista e vivere solo con questo, fosse anche con uno stipendio modesto. È la cosa che mi riesce meglio e che potrei migliorare, ma purtroppo è solo un hobby da fare a tempo perso, con grande fatica. Nel mio piccolo io mi ritengo soddisfatto e fortunato, è una vita intera che ho dedicato a questo sogno e non ho mai mollato. Va bene anche così, solo per il semplice fatto di poter dire che riesco a fare quello che mi piace e che piace anche ad altri. In questa epoca nemica dell'arte ed in questo paese chiuso è veramente tanto.
Lizard: Quattro album in ventitre anni di carriera non sono molti, ma sappiamo quanto possa essere duro portare avanti una band e in particolare una epic metal band, a maggior ragione in Italia. Cosa chiederesti al pubblico italiano, se potessi raggiungere tutti? Ivano: Beh, chiederei di darci una chance. Tanta gente riempie gli stadi e compra i dischi degli Iron Maiden per esempio. Ho un grande rispetto per loro, nonostante siano anni luce dalla qualità dei primi dischi. Io penso che gli Holy Martyr abbiano la stessa identica passione che i fan adorano nella vergine di ferro.
Lizard: Quali sono i gruppi con i quali vorresti condividere un tour e perché? Ivano: Se proprio dovessi scegliere...quelli che ho appena citato sopra! Penso sarebbe l'esperienza più sconvolgente di tutta la mia vita (Ride)! Non sarebbero male con questo disco nemmeno i Blind Guardian, nonostante abbia smesso di seguirli dopo il 1998. Chissà cosa penserebbero delle nostre canzoni attuali (Ride)!
Lizard: L’epic metal propriamente detto, quello di Manilla Road, Omen, Manowar, Cirith Ungol, Virgin Steele, Warlord, Brocas Helm… è un genere principalmente americano, con delle eccezioni anche notevoli, come gli Heavy Load e i nostrani Dark Quarterer e Adramelch. Cosa ti ha spinto verso questo particolare genere musicale? Da dove nasce questa passione? Ivano: Probabilmente perché come genere non se lo filava nessuno. Mi sono sempre piaciuti i gruppi nascosti e poco considerati perché non di moda, hanno quella marcia in più e risultano più genuini. Il Doom metal poi, è ancora più di nicchia: gruppi come i Solstice o i Warning deve proprio farteli conoscere qualcuno altrimenti non ne sentirai parlare mai. Non saprei comunque... per me l'Epic Metal ha rappresentato una forma di combattimento in tutti i sensi. Oltre al fascino delle liriche, della mitologia e delle battaglie che mi porto sin da piccolo, stare dietro ad un genere per pochi ma agguerriti eletti ha dato un senso all'esistenza monotona dell'era moderna. La vita attuale è spesso una guerra continua, quale metodo migliore se non combatterla con una musica che ti porta altrove e ti fa sognare?
Lizard: State pianificando un tour o delle date di supporto all’uscita di Darkness Shall Prevail? Ivano: Per ora abbiamo una data importante ad Atene, suoneremo all'Up the Hammers assieme ai Cirith Ungol. Speriamo di poter suonare un po’ ovunque, nonostante le problematiche dovute alla distanza fra di noi.
Lizard: Bene, l’intervista è conclusa, grazie per il tuo tempo. Ti lascio campo libero se vuoi aggiungere qualcosa e/o salutare i nostri lettori. Ivano: Grazie a te per la chiacchierata! Spero di aver messo curiosità a quelli che ancora non ci conoscono, vale la pena scoprirci.
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:'D mamma, che rompiballe Lemmy. Vabeh dai...se no non ne usciamo più |
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@Lemmy e Fabio, sono d'accordo con voi. Lemmy neanch'io sento tutto questo growl, anzi! E fra le miei voci top five ci sono sia Mikael Stanne che Fabio Lione, Hansi Kürsch e Peavy e Sharon (che vabbè forse ormai non rientra nel metal) cioè non mi limito solo ad un registro. Non so forse a volte si parla senza conoscere tante realtà... E non mi sembra neanche che l'epic fosse un genere che non si filasse nessuno... Vi ricordate i Vigin Steele di Invictus o i Savatage di The Wake of Magellan? Erano famosissimi (e mi piacevano molto, fra l'altro). Lemmy, hai ragione, sia i Blind Guardian che i Primal Fear o gli Hammerfall spessissimo hanno fatto sold out di recente, a cominciare dagli Hammerfall 2 mesi fa e possono non piacere (io li amo anche se sono ricicloni 😅 ma sono epici e con voce cristallina . Che poi tutto questo etichettare alla fine non rappresenta niente, perchè ci sono grandissimi gruppi che sfuggono dai confini tipo i Blind Guardian (vabbè io sono di parte, sono i miei preferiti) o i Rage. E quello che un tempo era epic metal ora viene etichettato power (termine che ad una vecchietta come me suona strano, io continuo a usare il termine classic o speed, ma credo siano entrambi obsoleti). Lemmy, anche x me Peace and Love a tutti, mi piace solo chiacchierare 😃 |
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Esatto @Fabio, ci sono diverse sfumature di epicità, drei molteplici, che uno può sentire in modo del tutto personale con le proprie sensazioni, e imprssioni emozionali, ottimi gli esempi da te fatti, o tanto per tornare in tema con l'intervista, ad es. io personalmente trovo una canzone epica e battagliera al contempo, se parliamo di tempi recenti ad esempio Stalingrad degli Accept, pur non essendo epic come gruppo, o ad es. Alexander the Great dei Maiden, Montesgur e Pashendale dei Maiden o sempre dei Maiden, o sempre dei Maiden ma con canoni più emotivi la magnifica Rime of the Ancient Mariner, o molte canzoni o ballad fei Judas Priest, o pittosto vogliamo parlare di canzoni e album dei Savatage, o ai Roimbow e a Dio, pur anch'essi non inquadrati nel genere epic, e di esempi di gruppi e canzoni diverse per genere e voci e strumentalità ce ne sarebbero tante da elencare.Comunque i Manowar fra un po smetteranno con buona pace di chi li ha sempre criticati, sono stati capaci di creare qualcosa du unico, e io e tatanti altri personalmente, che il coraggio intrepido e l, l'onore, l'epicità battagliera , che da un senso di indomito e del non essere mai proni a nessuno,e le atmosfere epiche inei diversi registri espresi da Adams , erano e rimarranno impareggiabili, almeno per il loro modo specifico di intendere il concetto di epico, hanno scritto pagine immortali del heavy epic marziali e ricche di passione, ma appunto come dicevamo di epicità ce ne sono tante e tutte personalizzabili e incasellabili.Contano le sensazioni e le emozioni prima di tutto. |
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Non potrei essere più d'accordo con il discorso di Lemmy,per esempio i Manowar si sono fatti portabandiera dell'epicità,death to false metal,ecc ma in seguito ci sono stati altri gruppi,anche non necessariamente in ambito estremo,che sono riusciti a portare l'epicità in altri generi,e in alcuni casi pure meglio secondo me...quindi relegare tutto a un genere oltre a essere limitativo rischia di creare fraintendimenti,parti epiche si possono riscontrare benissimo sia nelle canzoni dei Blind Guardian che negli Iced Earth o anche nei Nile,e questo come tanti altri elementi si trovano in ogni sottogenere |
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@Silvia, ma infatti, e non a caso per es. tra i tuoi nomi c'è ad es. Hansi Kursch che guarda caso canta con i Blind Guardian, gruppo citato da Ivano con ammirazione tando da desiderare di fargli da spalla con il suo gruppo, e appunto non mi sembra che ai concerti dei Blind Guardian ci siano 4 gatti, e neanche a quelli di Scheepers e del suo gruppo e cosi' degli altri.Come ripeto , polemica a dir poco inutile.Massimo rispetto per Ivano e il suo gruppo con annesso augurio di tante soddisfazioni,anche per lil loroalbum uscito e recensito, qui, che sto approfondendo, poi ovviamente ci sono i gusti delle persone, e li non voglio entrare, ma comunque non ce la faccio ancora a sentire sti discorsi e ste polemiche.Pce a tutti di nuovo  |
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Io parlavo di epicità , e lo avevo anche specificato pur non rientrando nell'heavy classico tradizionale, l'estremo è pur sempre facente parte del metal, parola che a quanto pare non piace a Ivano, chissà perchè, forse perchè gli danno fastidio ad es. gruppi come Bathory, Sathiricon, Immortal, Primordial? .Sarà forse perchè sprigionano più epicità (altro che poca) loro che un qualsiasi degli album degli holy Marty, che sono incasellati invece nell'epic?.Non gli piacciono a Ivano? ma chissene importa, a tantissimi altri piacciono le voci non propriamente pulite e l'estremo in generale.Come già detto sono stufo di questi discorsi, e polemiche inutili, anche perchè come già detto il growl nell'heavy non lo vedo io ne altri da nessuna parte, ne che ha preso il sopravvento, visto che come dicevo è un genere di nicchia il campo etremo del metal.Poi ripeto per me il concetto generale dell'epicità non si puo' confinarlo in senso nominalistico in un gruppo o in un genere o sottogenere che sia, piuttosto che ad altri, l'epicità è interiore sono sensazioni, emozioni, che uno sente dal profondo del cuore e della propria sfera animica, comunque rispetto tutto e tutti, se qualcosa non mi piace e non ci sento epicità ne spiego i motivi educatamente il più possibile, ma a differenza di Ivano non minaccio certo di prendere a calci chi la pensa diversamente da lui.Pace, birra e stay metal a tutti e sottolineo tutti.  |
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Scusate speed non classic!!! |
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Forse ho frainteso le sue parole ma come può dire che non ci siano voci pulite? E il fantastico Fabio Lione su tutti? E Joacim Cans? E Sharon den Adel? E su altri registri ma sempre puliti Ralf Scheepers e Hansi Kürsch? Se continuo vado avanti tutta la notte 😅. @Lemmy, condivido il tuo commento 20 e capisco benissimo cosa ci vedi di epic nei Dissection. E i Venom li considero senza etichetta, il seme del death/black, almeno noi li abbiamo sempre visti così. Gli Accept un tempo li chiamavamo classic ma credo che ora nessuno usi più questo termine.... |
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No, Bathory e Dissection non c'entrano niente, fanno un genere estremo. Non puoi nominare band a caso sebbene ci siano accenni di epicità o fantasy, perchè allora praticamente dovremo nominarle tutte, e con l'heavy metal e gli Holy Martyr non c'entrano nulla |
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Appunto volevo una delucidazione e chiarezza espositiva da Ivano sul suo concetto di pulito, perche c'è differenza tra ruvidezza, raspy voice , uso del vocal fry, voci sgraziate , distorte e growl vero e proprio, ecco perchè avevo chiesto a Ivano se per lui Udo (ma anche ora con Tornillo) con i suoi Accept o Cronos con i Venom siano o no metal (cos'altro sarebbero sennò!?) e pulizia di voce che ne so tipo acuti limpidi e cristallini alla Kiske (se lo si vuole prendere ad esepio di base come limpidezza di voce) se poi li paragoniamo alle sgallinate dissonanze vocaliche di un Ozzy (che tra l'altro non ce lo vedo con scudi e spadoni e che come vocie non ha niente di epico heavy tradizionale) tanto per intenderci, perchè io appunto questo uso generalizzato del growl nel metal o heavy metal proprio non lo riesco a vedere, e neanche che i giovani dicano quello che afferma lui, è proprio la diversità dei generi e quindi anche dell'usare le voci e la timbrica diversamente che ha reso interessante il metal tutto, è per questo che ho detto che è una polemica che sembra davvero inutile, poi non è neanche vero che l'epicità sia appannaggio del cosiddetto heavy pulito, prendiamo alcuni esempi estremi distorti emblematici: Dissection e Bathory, di epicità ne hanno da vendere, pur non rientrando propriamente nel "pulito" mi sembra, o no !?.Per me lo ripeto per l'ennesima volta, la polemica è inutile, cio' non toglie la mia immutata stima come detto per Ivano, gli Holy e l'Epiic tutto in generale. |
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Beh, Dickinson, Adams, Ozzy, DiAnno o anche Lemmy è pur sempre pulito, perchè cantano con la propria voce che sia acuta o sgraziata. Ma loro sono heavy metal, anche se nei loro testi a volte si rimandano in lidi epici, mitologici, ma non esclusivamente. Invece l'epic è un sottogenere dove si parla solo di questo. I Manilla Road pionieri di questo genere un vero e proprio manifesto è l'album dell'82 dal nome Metal, amore per la propria musica fantastica. Te lo immagini il death senza il growl e l'heavy o hard rock senza la voce in pulito? Direi di no. Se il genere death o black è un genere che non riscuote grande successo (dipende chi poi..), avviene ancora molto di più nell'epic metal, è sempre stato un genere per pochissimi. Non c'è bisogno di sapere chi da che cosa o chi per primi, tu prendi il rock tradizionale...cioè Il passato: deriva tutto da quello il metal tradizionale, sempre cantato con la propria voce, quindi in pulito, che sia sgraziata o aggraziata, per cui c'è tanto tanto buon metal e saper cantare è molto più difficile che gracchiare o emettere dei growl a dirla tutta. Insomma, quando si parla di Metal si parla di Heavy Metal. Quando si parla di Death metal si parla di Death metal et simliar. Quante volte, di solito i giovani ma a volte capita anche con gente più grande ma raramente, se fai ascoltare a qualcuno i Strana Officina, o i Dark Quarterer soprattutto i primi perchè poi diretti verso un corso sempre più prog...non lo riconoscono come metal, dicendo che non si trovano ed è noioso perchè non c'è growl e non è metal dove vedono solo Cannibal Corpse...questo è il senso. Senza togliere nulla a nessuno ma bisogna conoscere. Il tempo dopo gli '80 e a seguire '90 si è riammodernato estremizzandosi, quindi posso capire la conoscienza temporale di uno che nasce in quel periodo, ma l'heavy metal ha continuato il suo corso dai '70 fino ad adesso senza andare mai di tendenza e continuerà sempre così, fino ad adesso, e in futuro. |
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Forse avrò capito male io lo spirito o la la letteralità delle risposte di Ivano (che stimo) , ma mi sembra che quello che ha infarcito di risposte forzatamente generalizzate mi pare sia stato Ivano che ha accusato i giovani indistintamente e quindi generalizzando, su una tutta sua concezione abusata di "metal", e questo, a parte il fatto che la critica ancora discute su chi abbia fatto il primo disco interamente metal.Poi ad es. Adams, Halford, DiAnno, Dickinson, Ozzy, hanno voci, timbri, uso di registri e tessiture diversi tra loro, e cosi' anche se li paragoniamo al concetto di "pulito vocale"cosi' come la musica, sia all'interno dell'epic sia nel metal o heavy in generale, pensiamo solo alle differenza di voce e di stile che posono intercorrere ad es. tra . tra gruppi come Virgin Steele, Omen, Cirith Ungol , gli intenti, tematiche, e composizioni presentano divergenze, io poi per quanto rigurda il discorso su un un tutto suo supposto predominio del growl o distorto nel cantato metal non lo vedo, anzi il death, black o estremo sono da sempre generi di nicchia che non hanno mai fatto grossi numeri e nei concerti e nelle vendite di album, e cosi' una supposta scomparsa del suo concetto di "pulito", vediamo ad es. se ai concerti reunion degli Helloween, se mai ci saranno 4 gatti contati. Nel Metal c'è spazio per tutti , lanciare accuse generiche e poco rispondenti alla realtà è veramente, e lo ribadisco, pur con tutta la stima per Ivano e per gli Holy Martyr, per me, una polemica veramente inutile.Poi se ho capito male io, se vorrà, interverrà e chiarirà il tutto meglio, ma le accuse generalizzate non mi sono mai piaciute.Auguri e tante bele cose comunque agli Holy e all'Epic tutto. |
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asce, scudi, spade e canti idilliaci. Questo è l'epic metal. Maestoso. Nel classicismo di questo sottogenere la voce usata solitamente è in pulito e acuta, come dopotutto nell'heavy metal classico, ma ancor di più per il genere epico dove il cuore solenne deve pulsare con forza e vigore raccontando storie di battaglie ed eroici viaggi lungo la vallata. Hai capito Lemmy? non infarcire troppo mischiando le carte |
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Mi piacerebbe sapere da Ivano come classificherebbe gli Accept e i Venom.Se non sono heavy metal classico loro , mi domando, cosa sono?. Oppure un album come Kill 'Em All o Reign in Bllod ad esempio, oppure un album qualsiasi dei Motorhead come o dove lo collocherebbe.Poi è il concetto di "pulito" che non mi convince tanto, vuol dire tutto come niente, prendiamo ad esempio i Manowar, visto che li ha citati, non mi vorrà mica dire che il cantato di Adams sia sempre limpido e pulito, perchè non è cosi', anche definire vocalmente "pulito" Ozzy Osbourne nei Sabbath mi sembra davvero una forzatura, e cosi' per Rob Halford non è che sia tutta questa linearità costante di pulizia di voce, avevo fatto l'esempio di Painkiller, anche DiAnno nei primi dei Maiden non è che facesse solo il "pulito", anzi lui si è sempre definito punk, poi citava il punk appunto, faccio allora un altro esempio risulta forse a Ivano che per es. i Ramones usassero il growl?.Io in sostanza questa cosa che ci siano la maggioranza dei metallari che dice che il metal vero sia solo quello cantato in growl non la sento e non la vedo in giro, la maggior parte mi pare alterna tra i vari generi e sottogeneri anche estremi del metal, per questo avevo detto che mi sembrano inutili queste affermazioni, detto cio' auguro agli Holy Martyr tante belle soddisfazioni. |
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Le basi rimangono pur sempre Judas Priest, Iron Maiden e Black Sabbath. Rimarrò sempre ancorato a queste e per sempre a vita. Third Eye, nessuno nega che nel lungo corso del Metal ci sono corsi diversamente interessanti, come anche a me piacciono, ma ricordati che il Metal Classico non si evolve, è quello e basta nudo e crudo e soprattuto non va di moda. L'origine è quella. Se poi affettivamente a qualcuno gli si addice di più il metal moderno per come si è evoluto dopo per sonorità e proposta è un altro paio di maniche, non ci si può fare niente in quel caso. Oltretutto Ivano non ha disdegnato di ricordare il death o black vecchia scuola, ma se parliamo che Metal debba essere solo estremo e con la voce in growl, allora lo capisco quello che vuole dire. Alla fine qui si parla di Heavy Metal. Non di altro. |
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@ ObscureSolstice (n. 10): io non so se ci siano o meno “tante persone” che “ragionano” in quel modo; trovo però contraddittorio che a criticarle sia una persona che come loro sembra avere una visione ristretta del genere. Se taluni ascoltatori associano il metal ad alcune tipologie di canto e non ad altre peccano di superficialità (per non dire altro…), è ovvio, ma lo stesso dicasi di coloro i quali vedono nell’heavy metal il centro propulsivo di un genere, il metal, che nel tempo si è evoluto, mutando pelle, e che si presenta dunque al pubblico con innumerevoli sfaccettature, tutte ugualmente interessanti. |
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Boh! Sinceramente non capisco questa polemica fatta da Ivano, e secondo la mia opinione è del tutto inutile, primaditutto perchè il metal deriva dal blues-spiritual-rock-hard rock, dove era presente in base dei diversi stati d'animo e condizioni,sia il cantato limpido pulito che quello rauco e sofferto malinconico e leggermente distorto, e parlo sia di voci femminili che maschili, sia perchè all'interno del proto heavy e dell'heavy classico/NWOBHM esistono delle vie di mezzo non proprio pulite, pensiamo tanto per fare un pionieristico nome dal quale è poi nato tuutto un discorso evolutivo del metal, dicevo pensiamo facendo un nome del classico heavy, vale a dire i Venom.Ecco, per Ivano i Venom cosa sono!?.Poi che neso, prendiamo gli stessi emblematici Judas Priest, ad es. nell'album Painkiller, è tutto "pulito" li l'andare vocalico, quindi mi sento di concordare col commento sottostante di Fabio, dipende da tante cose e dagli scopi funzionali che si vogliono esprimere, è logico che per le tematiche estreme , caotiche, oscure , contorte del death/black, ma anche di un certo tipo di thrash, si addice meglio il cantato growl piuttosto che ad un Kiske versione power-heavy metal, questi discorsi non si affrontono con taglio netto, proprio perchè le sfumature e , gli scopi e le varianti sonore canore sono tante.Comunque devo ringraziarlo per i Faroh da lui citati, veramente un bel gruppo, li avevo quasi dimenticati, e riascoltarli cosi' come lo heavy/epic in generale non può che far bene.Comunque si a parte forse i Manowar, il genere epic heavy è rimasto soatanzialmente di nicchia, spero che nascano sempre più nuovi gruppi in questo settore a portare nuova linfa vitale.Lunga vita allo epic heavy metal, italiano e straniero.Sempre amato questo genere. |
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Io ho sentito anche che i cantanti metal ruttano e basta,ma si tratta di comici incompresi...per come la vedo io dipende da tante cose,dalla tecnica del cantante,dal registro,dagli arrangiamenti,dalla ritmica e dalle linee vocali,ci sono passaggi che stanno meglio in growl,altri dove va meglio la voce in clean,altri dove la differenza è minima e quinaid vanno bene entrambe,per il resto sono assolutamente d'accordo con tutto quello scritto da Obscure...comunque grande articolo e bella intervista con domande mirate che ci fanno conoscere bene Ivano,la sua band mi piace e lui è un vero artista,anche se non ho capito il fatto che i Nightwish non abbiano attitudine |
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In alcuni contesti il growl e' efficace ma quando assoluto od abusato tende ad appiattire. Comunque ai miei tempi si diceva che i cantanti metal urlavano...ora ringhiano? |
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Third Eye, quello che intende dire Ivano è che tante persone ragionano che ci deve essere il growl o comunque la voce iperdistorta per forza altrimenti non è Metal. Come se l'unico modo di far Metal per loro esistesse solo la musica iperdistorta e con la voce "digrignata". L'Heavy Metal classico, come il Rock, l'Hard Rock et similiar di base classica, si canta con la voce pulita. Peccato che stia perdendo sempre più piede questo modo di intendere il Metal, come se Metal per tanti fosse solo qualcos'altro, soprattuto tra i giovani perchè chi è nato prima ha già affrontato e conosciuto il periodo dell'Heavy Metal. Appunto quanti conoscono i Solstice inglesi e quanti conoscono l'ultima band "controcazzuta" deathcore brutal per dire? L'Epic è una scena ed è una costola dell'Heavy metal interessata ai pochi. E' così è e così rimarrà, ma non bisogna credere che dove c'è il metal c'è solo il growl |
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Sto giusto ascoltando Bury the light dei Pharaoh. Stupendo. Non ricordavo ci cantava il mitico Tim Aymar. Grazie a Ivano del consiglio. |
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Leggendo le risposte che Ivano ha dato all’intervistatore si intuisce che è una persona semplice e motivata unicamente dalla passione. Ciò che mi ha lasciato perplesso, invece, è questa sua visione tradizionalista del metal che entra in lotta di collisione con quella di alcuni giovani; non capisco, ad esempio, così ci sia di male nell’utilizzo generico del termine metal o per quale oscuro motivo la “voce pulita” dovrebbe essere “l'unica capace di dare veramente emozioni”. |
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aggiungerei, se non c'è il growl è meglio |
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Ivano ha ragione. E poi aggiungerei...che quelli che dicono "se non c'è il growl non è metal" è solo per il fatto che non conoscono granchè di metal. Il concept di quest'ultimo album basato sul mondo di Tolkien, ma guardando la copertina vedo una battaglia e lì in mezzo c'è qualcosa delle maschere merdules della loro terra, analizzerò i testi e vedrò se c'è qualche attinenza storica ;p |
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All'epoca comprai ad occhi chiusi "Hellenic..." sull'onda delle recensioni "sperticatamente positivissime" delle recensioni su varie riviste specializzate... e (come troppe volte mi è successo) mai fu più malriposta la mia fiducia! Album scialbo, troppo derivativo e disordinato dove si intuisce che si vuole fare "qualcosa", ma non si capisce bene cosa. Poi non li ho più ascoltati. |
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Lo dico? lo dico: gli Holy Martyr sono uno dei migliori gruppi metal italiani di sempre. I loro album sono eccellente, li ho fusi negli anni, sono contento che esca un nuovo lavoro, questi ragazzi meritano tanto successo. |
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Gran bella realtà questi Holy Martyr...Gli ultimi due album sono bellissimi! |
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Bellissima intervista! Grande Ivano e grandi Holy Martyr! |
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